Quel giorno il sole splendeva alto nel cielo e Momo aveva deciso di fare un salto nell'ufficio di suo padre, nella speranza di potergli parlare. La segretaria le disse di aspettare un attimo e sparì dietro l'angolo per un paio di minuti, tornando poco dopo "puoi andare, buona giornata tesoro" le sorrise gentile come al suo solito e la lasciò passare.
La ragazza entrò nell'ufficio senza bussare e sorrise all'unico uomo della sua vita "buongiorno papà, hai un po' di tempo per me? Ti ho portato il caffè" si chiuse la porta alle spalle e si accomodò dall'altra parte della scrivania, di fronte a lui.
"Ho sempre tempo per le mie bambine, soprattutto quando mi offrono il caffè" le sorrise e bevve un sorso "anche se non capisco il perché di questa visita improvvisa nel mio ufficio. È successo qualcosa? Sharon e Sana si sono picchiate di nuovo? Non dirmi che Mina ha trascorso gli ultimi giorni a piangere per un libro"
Momo sorrise divertita, le espressioni preoccupate di suo padre erano esilaranti "che tu ci creda o meno non si sono mai picchiate da quando siamo andate a vivere con le altre e Mina non piange più da quando si è innamorata; sono venuta qui perché ho bisogno di aiuto"
Il signor Minatozaki si fece serio e autoritario e iniziò a scrutarla con attenzione, alla ricerca di qualche cambiamento fisico in sua figlia "mi sembri dimagrita, dovrei preoccuparmi? Non hai preso qualche brutta abitudine, vero? Guardami negli occhi"
"Papà, sai benissimo che non lo farei mai" gli rivolse uno sguardo ferito "sono stupida, ma non incosciente"
"Tesoro, non ti ritengo stupida e lo sai benissimo; è solo che non voglio mai più vedere le mie figlie soffrire e preferisco essere sicuro di tutto. Ora dimmi perché sei qui, non ti interromperò"
La ragazza prese alcuni fogli dalla borsa e glieli porse, lasciandogli qualche istante per esaminarli "voglio denunciare i genitori di Jihyo, come puoi vedere ho preso tutto il necessario per avere delle prove sia sul trattamento che hanno riservato alla figlia sia sulle loro abitudini. Stiamo parlando di violenza psicologica, e credo anche fisica, estorsione di denaro, minacce e gioco d'azzardo"
"Quando ci siamo accordati per il contratto di matrimonio mi sono sembrati delle persone per bene, che bravi attori" controllò con attenzione tutti i fogli prima di posarli sulla scrivania "Jihyo è stata davvero coraggiosa a lasciarti tutta la documentazione per denunciarli, non dev'essere per niente facile per lei"
"A dire la verità non gliel'ho chiesta, ho chiesto a Sana di farla uscire di casa per poter prendere tutto. So che sarebbe contraria, ma quei vermi meritano di essere puniti"
L'uomo addolcì lo sguardo e parlò con tono basso e calmo "non dovresti fare una cosa del genere alle sue spalle, nel momento in cui metterai piede in tribunale i giornalisti faranno a gara per diffondere la notizia ovunque. Lo scoprirebbe e non ne sarebbe contenta"
Momo si morse l'interno della guancia "non ci avevo pensato"
"Senza questi fogli avresti comunque delle prove concrete? In quel caso potresti denunciarli per conto tuo, anche se devo ripetermi e dirti che non è una buona idea"
"Ho prelevato tutta la somma rimanente e ho la ricevuta, sono stata io a chiudere il debito" gli occhi di Momo si illuminanarono "indagherebbero e verrebbe tutto a galla"
"Allora dovrebbe bastare per denunciare, ma bisogna comunque sperare che Jihyo accetti di testimoniare. Devi parlarle e chiederle se sarebbe disposta a farlo, sono pur sempre i suoi genitori e la decisione finale spetta a lei"
La ragazza si riprese i fogli, dandogli un'occhiata prima di rimetterli in borsa, e si alzò lentamente dalla sedia "proverò a dirglielo"
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My Red Thread of Destiny
FanficIn una società nella quale l'immagine e i soldi sono tutto, sette famiglie decidono di programmare dei matrimoni combinati tra le loro figlie. Dieci ragazze col destino già scritto si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto, costrette a passare...