25 章

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Pov Yeosang

"No, Yeo stai fermo, così mi fai male" dice il ragazzo che sto tenendo per la vita.
"Ah, no no basta" geme di dolore perciò mi blocco e mi allontano da lui.
"Devi prendermi da qui, non da dove ci sono le costole" mi dice con gli occhi che brillano. Mi avvicino a lui e metto i pollici sui suoi occhi per asciugare le eventuali lacrime che stavano per scendere.
"Farò più attenzione, te lo prometto" lui apre gli occhi appena tolgo le mani dalla sua faccia e mi guarda.
"Mi sento... Meglio" mi dice ed io sorrido.
"Lo so, è un mio potere non farti sentire dolore" gli rispondo e lui fa un piccolo sorriso.
"Vuoi riprovarci?" chiedo, lui annuisce e si mette di nuovo davanti a me. Lo prendo per la vita facendo attenzione a non fargli male e poi stacco i piedi da terra.
"Posso sapere perché desideri così tanto volare?" gli chiedo mentre siamo in aria in mezzo alla stanza.
"Non sento le tue braccia, sembra di fluttuare nell'aria" mi dice felice ed io sorrido.
"È una sensazione unica Yeosang. Sai quante persone vorrebbero essere al mio posto? Probabilmente tutto il mondo" sorrido di nuovo alla sua affermazione.
"Sembri un bambino di dieci anni" gli dico e poi il rumore di un telefono ci interrompe.
"No aspetta, non importa risponderò dopo" mi dice mentre stavo per farlo scendere.
"Jongho i tuoi amici ti staranno aspettando siccome dovete uscire" dico e lui sbuffa dolcemente.
"E va bene, ma quando torno dobbiamo rifarlo" lo porto giù e lui si gira verso di me con un sorriso e gli occhi chiusi.
"Certo figlio mio, ora vai" gli scompiglio i capelli e lui poi va in bagno.

"Jongho ma oggi bevi?" chiedo sperando mi abbia sentito mentre è nell'altra stanza.
"Non lo so, perché?"
"Potresti non farlo? Lo dico per il tuo corpo" gli suggerisco e lui esce dal bagno senza maglietta.
"Sangie sono grande... Vedrò cosa faranno gli altri" dice e si mette una maglietta nera.
"Va bene, andiamo allora."





Pov Hongjoong

"Posso sapere perché stai guidando tu?" chiedo all'angelo seduto vicino a me, mentre gira a destra con la macchina.
"Non so esattamente il perché, e non ho bisogno di dartene uno. Semplicemente è un favore che ti faccio" risponde ed io lo guardo curioso.
"Ma se qualcuno ci guardasse vedrebbe che non c'è nessuno alla guida" mi guardo attorno per vedere se c'è qualcuno.
"È notte. Inoltre nessuno potrà vederci, stanne certo" mi risponde con un mezzo sorriso.
"Se lo dici tu" dico e mi metto comodo sulla sedile.
"E cosa vuoi in cambio?" chiedo dopo qualche minuto siccome siamo entrambi in silenzio e lui fa una faccia stupita.
"Perché dovrei volere qualcosa in cambio? Sono un angelo, non ti ricordi?" ridacchia, ma con la coda dell'occhio lo vedo mettere una mano sul cuore, come se stesse sentendo dolore.
"Non ci casco, cosa vuoi?" insisto, sapendo che in realtà qualcosa di sicuro la vuole.
"Che tu non beva oggi" mi dice schietto, sospira e toglie la mano dal petto.
"È un peccato bere?" gli chiedo e lui non annuisce, né nega con la testa.
"Quindi?" richiedo e lui apre bocca.
"È per te, per il tuo corpo. È meglio se non ti ubriachi questa sera."
"Assomigli ad un padre" ci scherzo su e lui rallenta con la macchina e si gira verso di me.
"E comunque non devi preoccuparti per il mio corpo, non berrò una quantità smisurata - ridacchio - ma solo fino a quando non sarò ubriaco a tal punto da dimenticare il mio nome" mi metto a ridere alla mia stessa affermazione.
"Hongjoong sto parlando seriamente" si ferma.
"Perché ti sei fermato?" gli chiedo sviando il discorso, ma lui non mi risponde e rimane a guardarmi.
"Voglio dimenticare quello che è accaduto ieri, quindi penso che berrò" gli rispondo abbassando la testa.
"Fidati di me, non funzionano così le cose. Se vuoi dimenticare devi cercare di "rinascere" se così si può dire. Non ti sto dicendo di trovarti un'altra cotta, ma di goderti la vita per bene e non bevendo per dimenticare un fatto che ti ha fatto del male" mi risponde e se non fosse per la carezza che mi ha dato sulla gamba probabilmente ora mi sarei messo ad urlare contro di lui.
"Tu non capisci niente, sei un angelo e non sai cosa sono i sentimenti, neanche il dolore interno che una persona può provare se ci tiene davvero a qualcosa o a qualcuno. Non sei umano e di conseguenza non sai come ci si sente e non ti sentirai mai triste per aver perso qualcuno di-" mi interrompe alzando il volume della voce.
"Ti sbagli. Se perdessi te probabilmente io-"
"Ok, ma perché tutto questo è voluto da chi ti ha creato, non da te o dai tuoi sentimenti" cerco di calmarmi siccome anche io ho alzato un po' la voce, ma è una sensazione brutta quando parli ad una persona che non può capire come ti senti.
"Come vuoi Hongjoong, di certo non mi allontanerò da te" sospira e appoggia la testa allo schienale della sedia.
"Se mi starai vicino allora perché ti preoccupi così tanto?" appena finisco di parlare lui gira la testa verso il finestrino.
"È tua la scelta ed io non oserò interferire" mi dice e poi riparte con la macchina senza aver risposto alla mia domanda.

𝐋𝐈𝐊𝐄 𝐀𝐍 𝐀𝐍𝐆𝐄𝐋 | 𝐒𝐞𝐨𝐧𝐠𝐣𝐨𝐨𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora