Capitolo 2

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Era mattina, mi alzai dal letto e andai a lavarmi. Uscendo dalla doccia appoggiai l'asciugamano nel letto per mettermi l'intimo ma dopo che lo indossai mi accorsi che Dylan mi stava fissando dalla finestra. Rimasi lì immobile a fissarlo dall'imbarazzo ma dopo un paio di secondi lui abbassò lo sguardo grattandosi la testa. Poco dopo mi salutò e io mi coprì velocemente con una maglietta che mi stavo per mettere addosso, ricambiai poi il saluto facendo finta che non sia successo niente e riandai velocemente in bagno.

La maglietta che avevo era nera e arrivava fino alle ginocchia, mi infilai anche dei pantaloncini corti sempre neri che nemmeno si vedevano per la maglietta troppo lunga.

Dopo essermi preparata uscì dalla camera e andai in cucina a fare colazione, dopo di che aiutai mia madre a mettere a sistemare gli scatoloni come mi aveva chiesto il giorno prima.

Avevamo quasi finito e ormai era ora di pranzare, quindi ci mettemmo a cucinare e a mangiare. Mangiai due cotolette con un po' di insalata, una cosa veloce perché mia madre poi doveva andare a lavorare.

Dopo aver finito mia madre mi salutò, ma prima di andare mi chiese il favore di sistemare la cucina perché non voleva essere in ritardo il primo giorno di lavoro.

Una volta finito decisi di sdraiarmi un po' nel divano e accesi la tv mentre bevevo un caffè. Passai tutto il pomeriggio senza fare niente ma poi decisi di andare a fare una passeggiata per vedere com'era il posto.

Mi truccai e decisi di cambiarmi mettendomi una felpa larga nera e jeans stretti strappati, sempre neri.

Camminando andai verso una stradina che portava in un boschetto.
C'era un prato enorme con degli alberi molto alti che lo circondavano, vidi anche un laghetto non tanto grande quindi decisi di stendermi lì vicino nel prato verde e guardare le stelle.
Era così bello questo posto, rilassante. Si sentivano il venticello e l'acqua del leghetto.

Questo sarà il posto in cui verrò quando vorrò stare per conto mio e pensare, perché qua non viene nessuno, sarà il mio posto segreto.

Pensavo a Dylan e ad un tratto sentì un rumore provenire dagli alberi, dallo spavento mi alzai e urlai.

<<C'è qualcuno? Chi è?>>

Sentivo il rumore sempre più forte, mi allontanai piano piano. Pensavo di scappare ma qualcosa dentro di me mi diceva di non farlo.

Vidi un ragazzo sbucare fuori dal nulla, non lo vedevo bene perché era buio ma sembrava un viso famigliare.

<<Dylan!?>>

Ero spaventata e confusa, cosa ci faceva lì? Mi stava seguendo?

Innamorata del mio vicino || Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora