Capitolo 26

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Avevo invitato Dylan a cena, ma non sapeva che gli avevo fatto fatto una sorpresa.

Avevo decorato la tavola con dei petali di rosa e accesi delle candele profumate per tutta la cucina.

Era davvero romantico, Dylan sarebbe stato contento.. ne ero sicura.

Indossavo un vestito nero che mi arrivava appena sopra le ginocchia con una scollatura a cuore, misi un rossetto di un bel rosso acceso abbinato a delle scarpe dello stesso colore con un tacco alto. I capelli li lasciai raccolti, in modo da essere più comoda.

Avevo preparato tutto alla perfezione.

Accesi l'ultima candela quando finalmente senti il campanello suonare.

Andai entusiasta ad aprire e lo vidi davanti alla porta.

Era strano, capí subito che c'era qualcosa che non andava, sembrava triste.

<<amore? Tutto bene?>> chiesi preoccupata.

Dylan fece due passi avanti senza dire una parola e appena vide quello che avevo preparato sospirò, <<Mi dispiace davvero tanto Lea..>> disse con gli occhi lucidi.

Ero sempre più confusa, <<Che succede Dylan? Mi stai facendo preoccupare>>

<<Dobbiamo parlare...>> disse dirigendosi verso il divano.

<<Ma che succede?>> chiesi di nuovo, confusa e preoccupata.

<<Voglio che ti sieda..>> disse facendomi spazio sul divano.

Rimase in silenzio per qualche secondo.
Il cuore iniziò a battermi all'impazzata.

<<Allora!? Dylan, parlami!>> dissi nervosa.

Dylan chiuse gli occhi per un attimo, per poi prendermi la mano.

<<Piccola... mi devo trasferire.. lontano da qua...>> disse con un filo di voce, a stento riuscì a trattenere le lacrime.

<<in che senso?>> chiesi confusa.

Non capivo, di che cazzo stava parlando!?

<<mio padre ha un amico a Seattle... e mi ha offerto un lavoro>> disse con le lacrime agli occhi.

Iniziai a piangere, <<E da quanto lo sai questo?>>

<<da quasi due settimane...>> rispose guardando in basso.

Spostai subito le sue mani dalle mie.

Mi alzai in piedi su tutte le furie, <<Due settimane!?>> urlai, <<Perché non me l'hai detto Dylan!?>> chiesi ormai disperata.

<<Non era una cosa sicura piccola.. e non volevo farti soffrire, sapevo che l'avresti presa male..>>

<<Quindi pensi che dirmelo ora mi avrebbe fatto soffrire di meno? Ma che cos'hai in testa??>> 

Mi girai contro il muro, non ci potevo credere... non riuscivo a realizzare quello che mi aveva appena detto.

<<piccola...>> disse Dylan avvicinandosi a me.

<<non chiamarmi così, ti prego>> dissi allontanandomi da lui.

<<Quando parti?>> dissi girata dall'altra parte.

<<Domani pomeriggio..>>

Mi sbiancai.

<<ti prego... ascoltami..>> continuò Dylan.

<<Vattene Dylan>> dissi alzando il tono di voce

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<<Vattene Dylan>> dissi alzando il tono di voce.

<<per favore>> disse con le lacrime agli occhi.

<<vai via cazzo!>> dissi per poi iniziare a piangere ancora di più.

Dylan fece dei passi indietro guardando il pavimento, <<Mi dispiace Lea... ti amo tanto>> disse andando verso la porta.

Non dissi nulla e appena chiuse la porta andai dritta in camera mia, lanciando le scarpe contro il muro

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Non dissi nulla e appena chiuse la porta andai dritta in camera mia, lanciando le scarpe contro il muro.

Mi accovacciai sul pavimento, non riuscivo a smettere di piangere, non riuscivo quasi a respirare.
Non ci potevo credere che non mi aveva detto niente di questa offerta di lavoro.

Cosa sarebbe successo fra noi due?

Sentì bussare alla porta.

<<vai via Dylan>> dissi disperata.

<<sono la mamma, posso entrare?>>

<<si>> dissi con la voce spezzata.

Mia madre si sedette accanto a me, mi abbracciò forte. Avevo bisogno di un suo abbraccio adesso.

<<che è successo tesoro?... ho visto Dylan andando via... piangeva>> disse continuando ad abbracciarmi.

<<se ne va... se ne va mamma, capisci? Non mi ha detto niente>> dissi per piangere di nuovo.

<<Ma come? E dove?>> chiese confusa.

<<Deve trasferirsi per lavoro e non so nemmeno se lo rivedrò ancora>>

<<tesoro vedrai che andrà tutto bene>> disse per baciarmi sulla testa, <<Magari si troverà una soluzione..>>

<<Non credo, non questa volta>>

Innamorata del mio vicino || Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora