Capitolo 1

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Mi chiamo Lea Smith e mi sono appena trasferita a Los Angeles con mia madre, Anna.

Mia madre dopo anni di abusi ricevuti da mio padre ha avuto il coraggio di chiedere aiuto e di chiedere finalmente il divorzio.

Sono davvero felice per mia madre, finalmente può rifarsi una vita lontana da quel mostro.

Dopo il viaggio che sembrava infinito arrivammo in una casa splendida. Entrando notai subito il salotto, c'era un grande caminetto davanti ad un divano color grigio chiaro, appesa al muro vedo una tv enorme e delle piante sparse per casa.
A due passi da me vedi anche un tappeto bianco dove sopra appoggiava un tavolino nero.
Un bancone affacciava la cucina, i mobili erano tutti bianchi e il piano per cucinare era davvero fantastico. Sempre in cucina c'era una porta scorrevole che portava fuori in cortile, era davvero molto curato.
Fuori invece c'era un bel prato verde dove si vedeva un albero gigantesco con una casetta sopra e un'altalena appesa ad un ramo.

Al piano di sopra c'erano tre camere da letto e un bagno. Ovviamente decisi di scegliere la camera più bella con le pareti color grigio chiaro e i mobili bianchi, il letto era una piazza e mezza ma non ingombrava più di tanto perché la camera era abbastanza grande, c'era addirittura un piccolo bagno. Questa stanza mi piace soprattutto perché adesso potrò avere un bagno tutto mio!

Ero in camera mia seduta sotto la panca che c'era sotto la mia finestra e all'improvviso sentii della musica provenire da fuori. Presa dalla curiosità mi affacciai e vidi una camera da letto nella casa affianco. La casa in cui ero era quasi attaccata a quella, così tanto che non sarebbe stato difficile scavalcare da una finestra all'altra. Poco dopo vidi un ragazzo vicino che cercava qualcosa nell'armadio.
Non si accorse che guardavo verso di lui anche se era davanti a me perché era impegnato a cercare qualcosa nell'armadio.

Era alto, aveva gli occhi color nocciola e i capelli marroni tutti scompigliati, era davvero un bel ragazzo. Ad un tratto alzò gli occhi e mi vide, dall'imbarazzo mi nascosi sotto la finestra e gattonai fino ad arrivare in bagno.
Avevo già fatto una figuraccia solamente dopo un giorno.

Mi chiamò mia madre, così scesi in cucina e andai da lei

<<Lea dobbiamo sistemare la casa, vai fuori e porta gli scatoloni dentro per favore>>

<<Certo mamma, vado subito>>

Mia madre stava già sistemato le posate e le solite cose da cucina nei cassetti quindi andai da sola.

Andai fuori a prenderli ma ad un certo punto vidi un ragazzo che si stava avvicinando sempre di più a me, capii subito che era lo stesso che avevo visto dalla mia finestra.

<<Ehi, sono il tuo vicino>> disse il ragazzo ridendo grattandosi la testa, sembrava un po' imbarazzato.

<<E-ehi>> risposi io morendo dalla vergogna per quello che era successo poco prima, sicuramente rideva per la figuraccia che avevo fatto, pensai.

<<Piacere>> disse porgendomi la mano.
<<Mi chiamo Dylan O'brien>>

<<Piacere mio, mi chiamo Lea Smith>> Notai subito che la sua mano rispetto alla mia era enorme.

<<Ti serve aiuto?>> mi chiese.

<<Aiuto? In che senso>>

<<Ehm.. con le scatole intendo ahaha>>

<<Ah giusto, ahahaha. S-si grazie>>

Dylan era davvero gentile, mi aveva aiutata a portare tutto dentro casa, anzi aveva fatto quasi tutto lui e nemmeno mi conosceva!

Ormai si erano fatte le 20:00, era ora di cena e mi misi a tavola.
Mia madre aveva fatto della pasta al sugo, io però non riuscivo a non pensare a quel ragazzo, anche se ancora non lo conoscevo bene.

<<Lea ma chi era quel ragazzo prima?>> domandò curiosa.

<<Ehm nessuno! era solo il nostro vicino che si è offerto di aiutarmi, è stato davvero gentile>> Sorrisi mentre ripensai a quella scena.

Dopo aver parlato la aiutai a sparecchiare poi mi disse che andava a dormire perché domani mattina doveva finire di mettere le cose apposto e la sera sarebbe dovuta andare al suo nuovo lavoro.
Dopo averle dato la buonanotte mi misi in salotto a guardare una serie tv, Friends, ma dopo due puntate mi alzai e andai a farmi una doccia, poi mi misi il pigiama per poi sdraiarmi nel letto perché il giorno dopo dovevo aiutare a mia madre a finire di sistemare le cose.

Prima di dormire però andai verso la finestra per sbirciare, curiosa di rivedere Dylan visto che non riuscivo a non pensarlo, ma la sua stanza era buia.

<<Magari è uscito..>> pensai.

Poco dopo finalmente andai a dormire, anche domani sarebbe stata una giornata pesante.

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Lea:

Dylan:

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Dylan:

Dylan:

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Innamorata del mio vicino || Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora