Capitolo 16

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Ormai era sera, ero sdraiata nel divano a guardare la tv e non sentivo Dylan da tutto il giorno.
Dylan di solito mi scriveva o mi chiamava e il fatto che non l'avessi sentito mi fece preoccupare molto.
Provai anche a chiamarlo dalla finestra ma niente.

Decisi quindi di andare direttamente a casa sua ma nessuno mi aprì.

Che strano...

Ad un tratto sentì il cellulare squillare.

<<Si! Dev'essere Dylan!>> pensai entusiasta.

Senza perdere altro tempo risposi senza nemmeno guardare chi era, convinta che fosse Dylan.

<<Ehi, tesoro..>>

<<...mamma?>>

Fui molto delusa del fatto di non aver sentito la sua voce.

<<Tutto bene Lea? Aspettavi un'altra chiamata?>>

<<Nono.. dimmi! Stai arrivando?>>

Mia madre aveva il turno di notte ma sarebbe dovuta tornare nel giro di poche ore.

<<Era proprio di questo che dovevo parlarti. Senti, tornerò molto tardi oggi.. un collega si è sentito male e devo sostituirlo>>

Non risposi. In realtà non la stavo nemmeno ascoltando.. ero preoccupata per Dylan e non riuscivo a smettere di pensarci.

<<Lea!? Mi senti?>> chiese mia madre alzando il tono di voce.

<<Emh si, ho capito..>>

<<Va bene, quindi non aspettarmi ok? Buonanotte..>>

<<Buonanotte..>>

Chiusi la chiamata e andai al piano di sopra pronta per andare a letto.
Mi sdraiai quando ad un tratto sentì suonare il campanello.

<<Ah! Ma chi è ora!?>> chiesi tra me e me infastidita.

Era molto tardi ed ero sola in casa, quindi cercai di sbirciare dalla finestra per vedere chi era ma era buio e non vedevo niente.
Scesi le scale e mi avvicinai alla porta.

<<Lea!>>

Riconobbi subito quella voce.

Era Dylan.

Aprì subito la porta.

<<ciao piccola>> mi disse dandomi un bacio sulle labbra.

<<Ma che fine avevi fatto?>> chiesi preoccupata.
<<È da tutto il giorno che ti chiamo! Sono anche andata a casa tua!!>> continuai.

<<Scusa.. immaginavo di averti fatta preoccupare. Stanotte mi sono dimenticato di ricaricare il cellulare e non sapevo come contattarti..>> disse chiudendo la porta alle sue spalle.

Dylan si avvicinò e mi strinse tra le sue braccia <<ora ti spiego>> continuò.

Andammo verso il salotto e ci sedemmo nel divano e mi fece chiudere gli occhi.
Anche se non sapevo per quale motivo lo feci lo stesso...
morivo dalla voglia di sapere.

Appoggiò qualcosa sulle mie mani, sembravano dei pezzi di carta.

<<ok! Ora aprili!>> disse ansioso.

Aprì gli occhi e guardai subito di cosa si trattava.
Erano due biglietti per New York.
Rimasi senza parole.

<<Dylan! Ma sei pazzo!>> dissi euforica abbracciandolo subito.

Innamorata del mio vicino || Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora