Capitolo 9

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Era mattina e mi resi conto che era tardi quindi andai subito in cucina a prendere un caffè, dopo averlo bevuto tornai in camera a prendere la roba: jeans neri e una camicia color panna. Andai a farmi la doccia e mi vestì.

Dopo essermi preparata del tutto presi le chiavi della macchina e corsi subito fuori.

Arrivai dopo 10 minuti.

Entrai nel ristorante e subito vidi il proprietario venire verso di me.

<<buongiorno signorina Lea, venga con me>>

<<buongiorno.. va bene>>

Lo seguì senza fare domande e mi portò nel nel suo studio.

<<allora.. in questo ristorante le cameriere devono indossare questi vestiti>> Disse facendo uno strano sorriso.

Mise i vestiti sul lavoro e vidi una gonna cortissima insieme ad un top scollato.

<<ma non è un po' esagerato?>> pensai.

...

<<Scusi, ma sta scherzando?>>

<<No assolutamente. Queste sono le regole, se vuole lavorare vada e se li metta. Le cameriere devono indossare questi vestiti, senza nessuna eccezione e poi ballare attorno ai clienti e farsi toccare.. beh ha capito..>>

<<Ma in che senso?? Perché non ha detto niente durante il colloquio?>>

<<Signorina Lea, io non sono qua per perdere tempo! O si mette i vestiti che le ho dato o se ne può andare!>>

<<no guardi assolutamente no. Troverò un altro lavoro>>

Decisi di andarmene ma John mi prese per il braccio.

<<È sicura di non voler lavorare qua?>>

<<Si! Mi lasci!>>

Ma poco appena mi girai di toccò il sedere.

<<peccato.. che spreco..>> sussurrò.

<<Ma come si permette?! Non mi tocchi>>

Bussarono alla porta ed entrò un cameriere, in quel momento ne approfittai per andarmene più veloce che potevo.

Non ci potevo credere..
Era un pervertito che si approfittava delle ragazze che avevano bisogno di lavorare, eppure durante il colloquio sembrava davvero tranquillo.

Salì in macchina e andai a casa, ma appena arrivai vidi Dylan.

Non lo volevo vedere, non avevo voglia di parlargli ma feci finta di niente.

<<ehi, già a casa?>>

<<ciao Dyl, si..>> dissi dispiaciuta

<<ma che è successo? Ti vedo un po' triste>>

<<no niente, hanno trovato un'altra persona, ma non fa nulla cercherò di meglio>>

Decisi di non dirgli niente, mi sembrava la cosa più giusta da fare e poi non volevo che si preoccupasse per me o peggio, che facesse qualche cazzata come quel giorno al locale.

<<oh mi dispiace..>> mi disse dispiaciuto accarezzandomi la guancia.

<<stai tranquillo, c'è di meglio in giro>>

<<vedrai che troverai qualcosa... io ora devo andare a fare una commissione, se vuoi ci sentiamo dopo>>

<<va bene, allora a dopo>>

Innamorata del mio vicino || Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora