POV LEA:
Vidi Dylan entrare a casa sua sbattendo la porta.
Iniziai a pensare a tutto quello che era successo e mi calmai perché capì che infondo, lui voleva solo proteggermi, era solo preoccupato per me ed era normale che fosse arrabbiato.Non volevo litigare con lui, quindi decisi di parlarci.
Mi alzai dal letto e notai che era in camera sua.Iniziai a chiamarlo la mi ignorava, la cosa più fastidiosa era che lo stava facendo apposta.
Così mi venne la brillante idea di andare fuori in giardino e inizia a raccogliere delle pietroline che misi in una ciotola.Tornai in camera mia e aprì la mia finestra.
Ne lancia una, ma niente.
Poi due,
Quattro
Ma ancora niente.Pensi la pazienza e dal nervoso presi la ciotola e decisi di lanciarle tutte insieme.
Ma feci una cazzata perché...
..spaccai la finestra.
<<Oh cazzo.. ho spaccato la finestra di Dylan.. che faccio?? Mi nascondo?? CHE FACCIO??>> pensai tra me e me presa dal panico.
Dylan si spaventò a morte, fece un salto e urlò, aveva gli occhi spalancati.
<<MA CHE CAZZO LEA! PER POCO NON CI RIMANEVO SECCO!>>
<<oddio Dylan scusa, scusa, non volevo.. volevo solo richiamare la tua attenzione scusa>> dissi dispiaciuta
<<Ora mi spacchi pure la finestra!?>>
<<scusa non volevo ti giuro, ti volevo solo chiamare per parlarti, scusami>>
Dylan scoppiò a ridere, sembrava pazzo.
Diventò tutto rosso, quasi non riusciva a respirare da quanto stava ridendo.Si avvicinò alla finestra
<<Lea stai tranquilla, può succedere.. era già un po' rotta di suo>> disse ridendo ancora di più.
<<Dylan oggi dormi da me>>
<<no, stai tranquilla>>
<<invece si, vieni e dormi qua.. così parliamo e domani la aggiustiamo insieme>>
<<dai va bene, prendo dei pantaloncini e il mio cuscino>>
Dylan entrò in camera mia, mise il suo cuscino nel mio letto e chiuse la finestra.
Rincominciò a ridere per quello che era successo.
<<Finiscila!>> dissi mettendomi le mani sul viso dall'imbarazzo.
Poi però scoppiai a ridere anche io perché aveva la risata molto contagiosa.
Dylan si tolse tutta la roba e rimase in mutande.
Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. era troppo bello e attraente
Si mise i pantaloncini e intravidi il suo.. beh si è capito..
<<perché mi guardi così?>>
<<così come?>>
<<beh stai sbavando Lea>> disse ironico.
<<Ma non è vero ahahaah>>
<<ahahaha si invece>>
Dylan si sdraiò nel letto e guardò il soffitto, poi si girò verso di me e disse
<<Beh, quando finisci di sbavare vieni pure, c'è spazio anche per te>>
Iniziammo entrambi a ridere e subito dopo andai verso di lui.
Mi sdraiai tra le sue braccia.
<<Dylan..>>
<<Che c'è?>>
<<mi dispiace per non averti detto niente... avevo paura che facevi stupidaggini..>>
<<lo so Lea, ma dovevi dirmelo. Quando ho saputo che ti ha toccata ho perso la testa, volevo ammazzarlo>>
<<ho notato.. hai le mani tutte spaccate..>>
<<ahaha lo so.. ma non voglio che qualcuno ti tocchi o che ti tratti male o che ti manchi di rispetto, tu sei mia e basta..>>
Dylan Iniziò a baciarmi sempre più velocemente, sentivo la sua lingua toccare la mia e mi misi sopra di lui. Da quella posizione potevo benissimo sentire la sua erezione sotto di me.
Dylan mi prese dai fianchi e allungò sempre di più le mani fino ad arrivare al mio seno.Mi tolse i pantaloncini e iniziò a palparmi il sedere, mi bagnai completamente.
Era così eccitante.Mi baciò fino ad arrivare alla mia intimità e incomincio a leccarla sempre più velocemente.
Iniziai a gemere fino a quando si sollevò e mi guardò dritto negli occhi mettendo due dita dentro di me.Dylan si tolse completamente i vestiti che indossava e si mise sopra di me.
Iniziò a baciarmi il collo per poi entrare dentro di me, questa volta con il suo pene.<<sei così bella>> mi sussurrò all'orecchio.
Iniziò a spingere sempre di più fino a quando non venimmo entrambi.
Ci guardammo negli occhi per un po'.
<<è stato fantastico>>
<<tu sei fantastico>>
Mi addormentai abbracciata a lui.
STAI LEGGENDO
Innamorata del mio vicino || Dylan O'Brien
RomanceLea Smith si è trasferita da poco a Los Angeles con sua madre. Scoprirà presto che dalla sua finestra si vede il suo vicino di casa, Dylan. Un ragazzo che non riuscirà facilmente a togliersi dalla testa.