Capitolo 20

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Giorno 4:

Quella mattina andammo in una spiaggia a New York e decidemmo di andare Long Beach.

Ci mettemmo il costume e con un Taxi arrivammo alla spiaggia.

Sistemammo i nostri teli da mare nella sabbia e ci sdraiammo a prendere il sole.

Poi andammo in riva al mare per fare una passeggiata.

Dylan era talmente bello che decisi di fargli una foto di nascosto.

Ma dimenticai di togliere il volume quindi sentì il rumore dello scatto

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Ma dimenticai di togliere il volume quindi sentì il rumore dello scatto.

<<mi hai fatto una foto?>> chiese guardandomi con la coda dell'occhio per poi iniziare a ridere.

Feci finta di niente e Dylan iniziò a schizzarmi con l'acqua.

<<Si, lo ammetto! Non ho resistito amore>> dissi in modo da farlo smettere.

Ritornammo sulla spiaggia e Dylan prese il cellulare, si mise sopra di me e mi fece una foto

Ritornammo sulla spiaggia e Dylan prese il cellulare, si mise sopra di me e mi fece una foto

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<<Guarda quanto sei bella>> disse per poi mostrarmi la foto.

——

Andammo verso il campo da volley e dato che non avevamo nient'altro da fare chiedemmo se potevamo giocare ai ragazzi di lì.

<<certo! Venite!>> rispose un ragazzo con la palla in mano, <<mi chiamo Carl comunque..>> continuò.

Ci presentammo entrambi e conoscemmo anche le altre persone del gruppo, poi iniziammo a giocare.

Dopo circa un'oretta facemmo una pausa. Dylan andò verso un chiosco vicino per prendere due bottigliette d'acqua e io mi sedetti sulla sabbia per aspettarlo.

Ad un tratto un ragazzo si avvicinò verso di me.

<<Ehi bella>> mi disse per poi sedersi accanto a me.

Si chiamava Jason, era un ragazzo con cui avevamo giocato poco fa.

Cercai di allontanarmi e cercai Dylan con lo sguardo.

<<Mi dai il tuo numero?>> mi chiese senza pensarci due volte.

<<Ma sei serio? Scusa eh, sai benissimo che sono impegnata>> risposi molto infastidita.

<<Beh ma ora Dylan non è qua>> disse facendo l'occhiolino, <<guarda che non deve per forza saperlo, può essere il nostro segreto>> continuò.

Lo interruppi immediatamente.

<<Senti, non mi interessa>> dissi alzandomi in piedi

<<E dai..>>

<<Ho detto di no!!>> chiarì di nuovo.

Per fortuna vidi Dylan arrivare.
Aveva le sopracciglia corrugate.

<<Che succede?>> disse con le due bottiglie in mano.

<<La tua ragazza ci stava provando con me!>> rispose subito Jason impaurito.

Spalancai gli occhi.

<<Non è vero, Dylan.. non sono andate così le cose!>>

Cercai di avvicinarmi a Dylan ma mi scansò.

<<Ah, è così?>> disse sollevando un sopracciglio.

<<Te l'ho detto, io stavo solo...>> cercò di spiegare Jason ma Dylan lo interruppe subito.

<<Credi che io non abbia visto!?>> gli urlò contro Dylan.

<<Ehi amico, stavo solo scherzando!>> cercò di giustificarsi Jason.

<<Dai lascialo perdere, non è successo niente..>> dissi riferendomi a Dylan per cercare di tranquillizzarlo.

Ma lui sembrava non sentire niente, sapevo quando stava per perdere il controllo.
E adesso era un di quei momenti.

Dylan spinse il ragazzo.

<<amore andiamo, per favore>> dissi per l'ennesima volta per poi prenderlo per mano.

Questa volta mi diede ascolto.

Stavamo andando via quando sentimmo il ragazzo ridere con i suoi amici.

<<ecco a voi il coglione e la puttana>> disse Jason alle nostre spalle.

Dylan si fermò di scatto, io chiusi gli occhi per un momento, sapevo quello che stava per succedere.

Lasciò la mia mano, si giro e andò verso  Jason su tutte le furie.

e boom!
Un pugno dritto nel naso.
Vidi il ragazzo in terra, con il sangue che gli scorreva dal naso.

<<ora chi è il coglione?>> disse Dylan per poi venire verso di me.

Andammo verso il nostro telo che avevamo lasciato poco più lontano dal campo da volley.
Percorremmo la strada in silenzio.

Lo guardai negli occhi, era ancora furioso.

<<amore stai tranquillo dai...>> dissi per baciarlo nelle labbra.

<<no Lea, mi ha fatto girare i coglioni! Ma ti rendi conto della gente di merda che ci sta in giro?>> mi disse

<<lo so amore, ma ora non pensiamoci più..>> ci fu un momento di silenzio ma poi continuai dicendo <<comunque bel pugno>>

<<E che male cazzo!>> disse agitando la mano.

Iniziammo a ridere per poi tornare nel nostro hotel.

Innamorata del mio vicino || Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora