una seconda possibilità

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Derek si era trasferito a Chicago ormai quasi cinque anni prima, le uniche persone con cui parlava ancora erano sua sorella Cora e Peter. Per i primi tempi, veniva contattato anche da Scott ma poi era stato il più grande a interrompere i contatti. Sentire la voce del suo lui, gli ricordava tutti i momenti belli ma anche brutti, che avevano passato insieme. Erano stati fidanzati per quasi cinque anni, vivevano insieme e avrebbero dovuto sposarvi da lì a poco. Ma poi il suo ragazzino, aveva avuto un incidente con la jeep, quella stupida auto che non aveva avuto intenzione di cambiare. Dopo l'incidente l'aveva tenuto nel garage di suo padre, da cui era tornato a vivere, aveva smesso di guidare e Derek più di una volta si era chiesto se dopo tutti quegli anni, avesse ricominciato. Il mannaro non si sarebbe mai scordato quel giorno, aveva ricevuto la telefonata da Melissa, a cui aveva chiesto di avvertire anche il resto del branco. Lui era corso in ospedale e aveva aspettato su una delle sedie di plastica per le successive 48 ore, insieme ai ragazzi e allo sceriffo. Quando poi il dottore era entrato nella sala d'attesa, li aveva informati che aveva subito danni alle gambe e che non erano sicuri se sarebbe potuto tornare a camminare. In più a causa delle lunghe ore di operazione, c'era la possibilità di danni celebrale, che risultarono la perdita di memoria. Stiles si ricordava solo di suo padre, Scott e Lydia, il suo cervello era fermo a prima della trasformazione del suo migliore amico. Derek Hale, per lui, era semplicemente uno dei sopravvissuti all'incendio avvenuto a Villa Hale anni prima. Per i successivi mesi, Stiles andava alla riabilitazione accompagnata a turno dai ragazzi del branco, per aiutarlo a risvegliare la sua memoria, come aveva consigliato il dottore. Ma Derek se n'era andato da lì dopo quattro mesi, non riusciva a stare vicino al suo compagno senza poter avere un contatto con lui. Soffriva, come soffriva il suo lupo e il fatto che avesse un cucciolo in pancia, aveva solo peggiorato le cose. Non aveva fatto parola con nessuno della gravidanza se non con Deaton, sua sorella e Peter. Il veterinario l'aveva aiutato prima del suo trasferimento, per poi metterlo in contatto con un suo collega druido di Chicago, che l'avrebbe aiutato fino alla scadenza. Cora l'aveva raggiunto dal Giappone due settimane dopo e Peter era arrivato un mese prima del parto. Scott continuava a ripetergli che se stava lontano, erano basse le probabilità che Stiles si sarebbe ricordato di lui e della loro relazione.
Ma Derek aveva un bambino e quello aveva complicato le cose, l'umano non era ancora a conoscenza del soprannaturale e il mannaro non poteva di certo presentersi così.
Perciò dopo un anno dalla sua partenza, aveva tagliato i ponti con l'alpha e si era concentrato su Christopher. Era un licantropo, aveva i capelli corvini come i suoi ma gli occhi e il nasino all'insù come quelli di Stiles.

«Chris, ti ricordi cosa ci siamo detti?»

il bambino si fermò, girandosi verso suo padre con il solito sorriso stampato in volto, anche quella un'altra caratteristica ereditata da Stiles. Parlava tanto e si divertita a fare scherzi a lui, a Cora e Peter, che più volte aveva ribadito il fatto che fosse un mini Stiles.

«Non ringhiare, non mordere, non accendere i miei occhi da lupetto e non dire a nessuno che sono speciale»

Derek annuì e l'ho lasciò correre verso i giochi, sospirò prima di sedersi su una panchina e leggere un libro. Teneva i sensi sempre all'erta per intervenire in caso suo figlio dimenticasse qualche regola, ogni tanto gli piaceva contraddirlo.

Assomiglia così tanto a lui..

Erano passati cinque anni ma non riusciva a dimenticarlo, d'altronde come avrebbe potuto dimenticare il suo compagno, il padre del loro bambino che assomigliava così tanto al ragazzino?
Ma Derek alzò gli occhi di scatto, quando sentì Christopher parlare con un uomo adulto, dall'odore dolce. Prese a camminare verso la parte opposta, dietro al grande scivolo, prima che il suo respiro si bloccò.

«Papà, lo so che mi dici sempre di non parlare con gli sconosciuti ma ho aiutato Lulù ad andare dal suo papà perché si era fatta male»

e Derek quasi sente il suo cuore spezzarsi, a vedere il suo ragazzino con in braccio una bambina dai cappelli rossi.

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