esperienze

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Derek lo sapeva che non doveva essere in ansia eppure sentiva ogni fibra del suo corpo sudare. Aveva tranquillizzato lui stesso il suo ragazzo il giorno prima perché era nello stesso stato, l'aveva calmato dicendogli che sarebbe andato tutto bene. E lui continuava a ripetersi quella frase come un mantra da quando aveva aperto gli occhi quella mattina.
Sarebbe stato un normale giorno del ringraziamento, come gli otto precedenti.
Derek era un normale ragazzo di diciotto, con una famiglia e degli amici che gli volevano bene. Nonostante fosse sempre stato una persona introversa, la sua curiosità di scoprire il mondo, l'aveva sempre contraddistinto da tutti gli altri. Almeno fino all'età di nove anni, quando nella villetta accanto alla sua, si era trasferita una coppia con un bambino con cui aveva solo cinque mesi di differenza. Tale bambino, dal dubbio soprannome, aveva una parlantina e una curiosità fuori dal comune. Eppure Derek ne era stato attratto dal primo momento e per Stiles era stato lo stesso, facendo sì che i due iniziassero a passare ogni momento insieme. Dalle prima ore del mattino, quando si incontravano sul vialetto per andare a scuola, a quando si affacciavano alle rispettive finestre per darsi la buonanotte prima di dormire. Erano diventati migliori amici, negli anni avevano fatto ogni sorta di esperienza  - età e cittadina permettendo - insieme, tra loro non c'erano mai stati segreti e piano piano, la loro amicizia era diventata qualcosa di più profondo. Era iniziato tutto all'età di quattordici anni, quando Stiles aveva deciso che non voleva iniziare il liceo senza aver dato il suo primo bacio. Era entrato nella camera dell'amico, aveva buttato lo zaino e le scarpe in angolo, prima di buttarsi sul letto.

«Der, tu pensi che io sia bel ragazzo?»

Derek, era appena uscito dalla doccia dopo essere andato a correre con suo padre, voleva entrare nella squadra di basket del liceo l'anno prossimo e aveva iniziato ad allenarsi.

«Certo, perché me l'ho chiedi?»

il padrone di casa aveva recuperato un adeguato abbigliamento da casa, per poter passare il resto della mattina a giocare al nuovo videogioco di Stiles.
Era entrato in bagno - lasciando la porta aperta di poco, per sentire la voce dell'altro - perché nonostante a lui non importava farsi vedere nudo dall'amico,
il moro si imbarazzava e diventava
tutto rosso.

«Abbiamo quattordici anni Der e non abbiamo ancora dato il nostro primo bacio, tu non vorresti iniziare il liceo e andare alle feste senza l'ansia di non aver mai baciato qualcuno?»

«Stiles tu odi stare in mezzo a troppa gente e se non ne fossi al corrente, alle feste dei liceali ce n'è sono anche troppe»

«Der, ti prego, puoi concentrarti sul succo del discorso?»

Derek era uscito dal bagno, mettendosi poi sdraiato accanto al suo migliore amico.

«Credevo che tu volessi aspettare una persona importante, hai cambiato idea?»

i loro visi erano a meno di dieci centimetri di distanza e i loro occhi erano fissi in quelli dell'altro.

«No però, stavo pensando che potresti essere tu il mio primo bacio, se a te non dispiace, visto che sarà anche il tuo. Non voglio darlo a qualcuno per cui credo di provare un sentimento che mi spinga a compiere questo passo, per poi pentirmene. Tu sei il mio migliore e sono sicuro che darlo a te, non mi farebbe pentire di averlo fatto, sarebbe solo un'altra delle nostre prime esperienze fatte insieme»

Derek sapeva quanto il suo migliore amico fosse insicuro e in fin conti, anche lui si trovava in quelle parole.
Non voleva essere deriso per non aver mai baciato nessuno ma allo stesso tempo credeva che non avrebbe mai trovato una persona tanto importante a cui donarlo. Eppure Stiles, come al solito, aveva tirato fuori tutta la sua intelligenza, infondo il moro era la persona più importante della sua vita al di fuori della sua famiglia.

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