𖦹32𖦹

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BAKUGO POV

Apro con calma gli occhi e mi guardo intorno.

Dove cazzo sono?

Provo a muovermi, ma i piedi sono legati con delle corde alle gambe di una sedia e i polsi dietro la schiena.

Mi dimeno un po', però niente.

Provo a romperle con il mio quirk, ma anche con questo nulla.

"Sono fatte di un materiale speciale per non essere danneggiate dai quirk" afferma una voce profonda a me sconosciuta, ma comunque non nuova.

Giro lo sguardo intorno a me, però non riesco a vedere nessuno per il troppo buio.

Sento dei passi farsi sempre più vicini.

Una figura molto alta e massiccia continua a camminare verso di me, guardandomi negli occhi con le iridi cremisi.

"Ti sono mancato, Katsuki Bakugo?" dice ghignando il padre di Eijiro mettendosi davanti a me.

Sgrano gli occhi e digrigno i denti.

"Tu! Che cazzo vuoi da me?!" sbraito rabbioso contro di lui.

L'uomo ride e mi prende il mento con due dita, obbligandomi a guardarlo negli occhi.

"Non posso di certo lasciare che un criminale gironzoli libero per strada" comincia a dire accarezzandomi con il pollice "ma prima di portarti in carcere volevo anche io vendicarmi un pochino"

Deglustisco a vuoto e ruoto la testa di lato.

"Adesso te ne stai qua buono, capito?" dice con lo stesso tono autoritario del figlio.

Abbasso la testa impotente, non posso fare nulla.

Lo sento slacciarsi la cintura dei pantaloni così alzo di scatto lo sguardo spaventato.

"No frocetto, non ci tengo a stuprati come hai fatto con mia moglie se te lo stai domandando" risponde come se mi avesse letto nella mentemente "a quello ci penseranno dei miei amici"

Afferra entrambe le estremità in una mano e la poggia sulla mia coscia scoperta, visto che indosso dei pantaloncini, accarezzandola e facendomi percorrere un brivido lungo la schiena.

"Vuoi sapere perché ho licenziato tua madre?" domanda con un ghigno stampato sulle labbra.

Rimango in silenzio guardandolo storto.

Ricambia l'occhiataccia e alza il braccio dalla mia coscia.

"Ti ho fatto una domanda" affrerma colpendomi con la cintura.

Gemo dal dolore e digrigno i denti.

"Allora?" continua colpendomi ancora nello stesso punto.

Annuisco sottomesso, stringendo i pugni dietro la schiena.

"Il suo lavoro lo faceva davvero bene, i carcerati amavano la sua cucina, ma c'era un piccolo problema...era troppo arrogante e testarda. Non ne voleva sapere di fare anche il suo lavoro da troia con me, perciò la stuprai più di una volta finché non mi stancai di lei e ne trovai una migliore" afferma continuando a ghignare e guardandomi negli occhi.

La mia vista si annebbia per colpa delle lacrime di dolore e di frustrazione, provo a gridare ma le parole non escono dalla mia bocca.

"Non riesci più a parlare Katsuki?" domanda beffardo e avvicinandosi al mio viso.
"S-stai zitto e n-non chiamar-AAH" cerco di dire, ma vengo interrotto da un gemito di dolore per colpa della cintura che mi colpisce ancora.

Criminal Love {kiribaku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora