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<<Seguitemi, andiamo a parlare dove possiamo metterci comodi>> disse Regina passandosi il palmo della mano sul labbro spaccato. Lei e Jeremiah cominciarono a camminare lungo il corridoio e poco dopo li seguì anche Raddack. Feci per incamminarmi anche io quando una mano mi atterrò sulla spalla. Mi voltai senza dire nulla e alle mie spalle vidi Irvin. Aveva un sopracciglio alzato e un'espressione che diceva: che caspita stai facendo?!
<<Perché quella faccia?>> domandai impaziente di seguire Regina per ascoltare quello che aveva da dire.
<<Fai sul serio?>> domandò lui mentre vidi mio fratello avvicinarsi.
<<Di cosa stai parlando?>> cominciavo a stancarmi.
<<Lo andremo a prendere, lui e Layla>> cantilenò Jake attirando la mia attenzione. Corrucciai lo sguardo.
<<Con tutto il rispetto, ma credo che tu ti sia bevuto il cervello>> cominciò Irvin togliendo la mano dalla mia spalla.
<<Non ti è saltato in mente che potrebbe essersi inventata tutto? Non so, magari per salvarsi il culo?>> concluse con la stessa espressione in volto.
<<Impossibile>> dissi automaticamente anche se mi resi conto che poteva essere una possibilità.
<<Io non direi proprio. Infondo ti ha già mentito e poi abbiamo visto tutti mentre portava via il corpo di Layla e non sembrava tanto viva>>.
<<Lei è viva.>> scandii con tono duro. Jake alzò le mani in segno di resa.
<<Io direi di sentire che ha da dire e poi valutare, ma la storia del bambino mi puzza molto>> concluse Irvin.
<<D'accordo>> acconsentii. Raggiunsi Regina e i ragazzi seguito da Irvin e mio fratello. Mentre camminavamo pensai che effettivamente Jake e Irvin non avevano tutti i torti. Mi era bastato sentire il nome di Layla ed ero diventato docile come un cucciolo. Feci una smorfia di disgusto. Non mi sarei mai aspettato di ritrovare le parole docile e cucciolo in una mia descrizione. Scossi la testa.
<<Entrate>> disse Regina aprendo una porta e facendoci entrare. Ci misi un po' a riconoscere la stanza. L'ultima volta che ero entrato qui c'era un letto, ora invece c'era un'enorme tavolo rotondo al centro e attorno ad esso delle sedie in legno scuro. Era la stanza di uno dei suoi fratelli. Mi aveva portato qui la prima volta che l'avevo conosciuta. Mentre mi sedetti su una delle sedie sperai vivamente che Regina avesse raccontato la verità.
<<Ok, come entriamo all'area 51?>> domandai appoggiando i gomiti sul tavolo.
<<Ci servono dei rinforzi e dobbiamo capire che tipo di sorveglianza hanno>> disse Regina.
<<E tu queste cose non le sai?>> chiese Jake. Lei scosse leggermente la testa.
<<Aspetta, fammi capire una cosa. Tu hai lavorato per loro però non sai nulla. Non credi sia un po' strano?>> domandò sospettoso Irvin.
<<Se non le credi puoi anche andartene>> disse con tono freddo e duro Jeremiah.
<<Oh, fosse per me io starei ancora nel mio letto a dormire ma qui qualcuno aveva sete di vendetta. A quanto pare, però, è bastata una piccola bugia per fermare tutto. Mi auguro solo che siate davvero tanto lontani da Lotho quando anche lui capirà che gli state raccontando un mucchio di balle>> ribatté Irvin allungandosi sul tavolo verso Regina e Jeremiah.
<<E' la verità>> rispose lei fissandolo dritto negli occhi. Il suo sguardo non ebbe neanche un fremito mentre sosteneva le accuse di lui.
<<Irvin>> lo richiamai.
<<Lasciala parlare>> con queste parole avevo deciso di dare un'altra possibilità a Regina. Era stata la mia migliore amica e ora aveva la possibilità di rimediare al suo errore. Regina fece per continuare ma prima che cominciò a parlare la interruppi un'ultima volta: <<Se scopro che hai mentito finirò quello che avevo intenzione di fare quando sono entrato qui>>.
Regina deglutì, mi guardò poi cominciò a parlare: <<Io non conosco il loro tipo di sorveglianza e neanche dove si trovi di preciso l'area 51. Quando ho consegnato Layla mi avevano dato, come luogo d'incontro, una delle basi secondarie che si trova in West Virginia. Io non so nulla ma tutti conosciamo un bambino che è scappato da quel posto e che forse potrà aiutarci ad entrare.>>
<<Vuoi tornare da Luc?>> domandai appoggiando la schiena contro la sedia e incrociando le braccia sul petto. Lei fece segno di sì con la testa.
<<Dici che ci aiuterà?>> domandò Raddack.
<<Penso di sì, vorrà solo un favore in cambio>>
<<Va bene, andiamo da lui>> dissi senza pensarci due volte. Se Layla era veramente viva, sarei stato disposto a qualunque cosa.
<<Quando vogliamo andare?>> domandò il ragazzo dalla pelle scura.
<<Adesso, subito>> risposi immediatamente alzandomi dalla sedia facendola stridere contro il pavimento. Nello stesso istante in cui mi alzai, qualcuno spalancò la porta.
<<Questa volta, fratellino, non mi lascerai a casa. Vengo con voi!>> esclamò una voce allegra e squillante alle mie spalle. la conoscevo bene questa voce. Era da un'infinità di tempo che non la vedevo. Mi girai verso la porta.
<<Raya>> sbuffò Raddack.
<<Da quanto tempo?>> dissi sorridendo leggermente verso la ragazza dalla pelle scura. Raya ignorò completamente il commento del fratello e puntò i suoi occhi azzurri su di me. Un sorriso splendido le illuminò tutto il viso.
<<Non ci credo!!!>> esclamò lei felice infilandosi entrambe le mani tra i fitti ricci sopra la sua testa. Appena riuscì a districare le dita dai capelli mi corse incontro e mi saltò addosso avvolgendo le gambe attorno la mia vita. Io l'avvolsi in un abbraccio. Il suo corpo esile sembrava inesistente mentre mi abbracciava. Le sue gambe e le sue braccia sottili, però, avevano una forza incredibile. Appena la rimisi a terra le scompigliai i capelli che tornarono subito al loro posto come delle molle. Feci un passo in dietro e la osservai. Indossava la parte sopra di un bikini nero e sopra di esso una felpa attillata grigia con la cerniera chiusa per metà. I pantaloni cargo color oliva erano sicuramente di qualche taglia più grande della sua e stavano su solo grazie alla cintura, mentre ai piedi indossava dei scarponi neri.
<<Di recente sono stato qui ma non ti ho mai vista, che fine hai fatto?>> domandai. Raya per me era come una seconda sorella.
<<Mi ero stufata di vivere sotto terra come le talpe e mi sono fatta una vita a Rio de Janeiro. Lì si che ci si diverte!>>
<<Ti tratti bene piccoletta>> commentò Jake sorridendole. Raya abbracciò anche lui poi ci chiese di nostro fratello e di Kat.
<<Prima di andare da Luc possiamo fare un salto da Kat, sarebbe felicissima di rivederti>> le dissi.
<<Quindi posso venire con voi?>> chiese battendo le mani.
<<Guarda che il tuo vero fratello è qua dietro>> attirò la sua attenzione Raddack.
<<Posso?>> domandò lei al fratello. Erano alti uguali e si stavano guardando dritto negli occhi.
<<Va bene>> sbuffò poco dopo lui.
<<Vaiii!!>> esultò felice. All'improvviso però si blocco assumendo un'espressione seria.
<<Tutto ok?>> le chiesi preoccupato del cambio d'umore.
<<Sì, sì. Solo una cosa, cosa dobbiamo fare?>> domandò. Mi sfuggì una risata poi le raccontai tutto.
<<Quindi fammi capire... Tu, il grande Lotho, hai trovato una ragazza che ti ha fatto perdere la testa?>> chiese con gli occhi che brillavano di curiosità.
<<Incredibile vero?>> domandò Regina.
<<Puoi dirlo forte>> aggiunse Irvin.
<<Va bene, va bene, ora però muoviamoci>> dissi.
Arrivammo in poco tempo ad Atlanta dove andammo a cercare altri arum che ci sarebbero stati d'aiuto. Non potevamo andare numerosi perché ci avrebbero notato subito ma non potevamo essere neanche troppo pochi. Jeremiah radunò i suoi due fratelli e sua sorella mentre io e Raya andammo verso la casa di Kat. Raya era impaziente di rivederla e quando fummo davanti la porta di casa sua bussò con energia.
<<Avanti>> rispose la voce di Seline. Raya abbassò immediatamente la maniglia e si fiondò all'interno dell'abitazione. Seline aveva lo sguardo rivolto verso la porta e quando si accorse di chi aveva davanti le si illuminarono gli occhi.
<<Oddio!>> esclamò alzandosi e correndo incontro a Raya. Anche lei si fiondò verso l'altra e si abbracciarono.
<<Ogni volta che ti vedo hai sempre più tatuaggi>> disse la riccia osservando ogni centimetro di pelle di Seline e lei sorrise facendo una piroetta teatrale su sé stessa.
<<Kat?... Aspetta un attimo, perché sei a casa sua?>>.
Appena lei formulò la domanda gli occhi di Seline si illuminarono, ma prima che lei potesse rispondere si sentì la voce di mia sorella venire dalla porta del bagno.
<<Beh, ora stiamo insieme>>. Kat era appoggiata allo stipite della porta del bagno con addosso dei pantaloncini e una canottiera, aveva un sorriso stupendo disegnato sul viso.
<<Kat!>> esclamò Raya. Ora fu il loro turno di abbracciarsi. Le lasciai parlare per qualche minuto poi spiegai il piano a Kat e Seline infine ritornammo nella sala comune ricongiungendoci agli altri. Ero impaziente di andare da Luc. Un velo di tensione era sceso sulle mie spalle quindi le feci roteare nel tentativo di sciogliere questa fastidiosa sensazione.
<<Muoviamoci>> annunciai guardandoli uno per uno. Regina e Jeremiah erano vicini, Raddack affiancato da Lexy, che doveva essersi aggiunta ora. Jace, Jonathan e Jessica, i fratelli di Jeremiah, vicino a mio fratello e Baruk. Kat, Seline e Raya alla mia destra. Mentre Irvin stava parlando animatamente con la piccola luxen dagli occhi color menta. Mi schiarii la voce attirando immediatamente l'attenzione di lei. Quest'ultima mi guardò con sguardo infuocato arricciando il naso in una smorfia contrariata. Mi venne quasi da ridere. <<Tu rimani qui!>> concluse Irvin voltandosi verso di me e annuendo. Wendy sembrava scioccata dall'affermazione di lui, quasi offesa. Ancora una volta mi domandai cosa potesse essere successo fra quei due in una sola notte.
<<Ma per caso vi conoscevate già da prima?>> domandò Seline curiosa e sorpresa quanto me. Irvin puntò lo sguardo verso la sorella poi facendo spallucce disse: <<Non è nessuno, mi si è solo accollata addosso>>. Mentre pronunciava quelle parole emanava tensione da ogni poro. Stava mentendo. Portai lo sguardo verso Wendy. Gli occhi della ragazza erano sgranati e la bocca leggermente socchiusa. Le sue mani erano strette in piccoli pugni ai lati del suo corpo.
<<Vogliamo andare?>> domandò impaziente Irvin.
<<Avevi ragione, sei proprio un pezzo di merda!>> esclamò lei con la voce spezzata. La sua forma umana stava tremolando. Vidi Irvin chiudere per un attimo gli occhi e poi deglutire.
<<Vattene, non ti voglio più vedere>> concluse con voce decisa. Notai una lacrima solitaria scendere lungo la guancia della luxen appena prima che abbandonasse le sue sembianze umane poi sparì in un battito di ciglia. Per un attimo calò un velo di silenzio che decisi di spezzare quasi immediatamente: <<Non so cosa sia appena successo, ma è ora di andare>>. Annuirono tutti e partimmo.  

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