<<E voi due che cazzo avete?>> chiese Lotho alzando un sopracciglio e guardando prima Regina poi Jeremiah. I due si scambiarono uno sguardo veloce, guardarono Lotho poi nessuno dei due rispose. Lotho alzò gli occhi al cielo poi domandò: <<Ora che si fa?>>
<<Non credete che sia ora di ritornare ad Atlanta? Sai, il governo non aspetta certo che torniamo indietro per attaccare>> fu Lexy a parlare. Tutti ci voltammo verso di lei senza dire nulla. La giacca in pelle che aveva addosso quando l'avevo conosciuta ora era aperta e lasciava intravedere un corsetto che usava come top. Le ragazza incrociò le braccia e facendo schizzare le sopracciglia verso l'alto disse: <<Quindi? Intendete fissarmi ancora a lungo?>> .
La maggior parte degli arum presenti la stavano guardando come se fosse una bistecca mentre Raddack le stava fissando il corsetto. Quel ragazzo era veramente fissato. Scossi leggermente la testa sorridendo. Lexy si passò una mano tra i capelli che subito ritornarono al loro posto. Mi stavo dimenticando qualcosa. Ne ero sicura. Chiusi un attimo gli occhi nel tentativo di far ordine nella mia testa e di capire cosa mi stava sfuggendo. Buio totale. Mi sentivo frustrata. Strinsi le palpebre sino a quando sentii qualcuno darmi una leggera spinta sul braccio. Aprii gli occhi. Era Seline: <<Tutto ok?>>
<<Sì, stavo solo...>> mi bloccai spalancando gli occhi. Durante la notte Archer si era messo in contatto con me e mi aveva detto che dovevamo tornare subito indietro. Lexy aveva ragione, dovevamo muoverci.
<<Penso che Lexy abbia ragione>> dissi guardando prima lei poi tutti gli altri.
<<Certo che ho ragione>> disse Lexy puntando una mano sul fianco e lasciando l'altro braccio disteso lungo il lato del corpo.
<<Ricordami perché non ce la siamo mangiata?>> domandò Lotho a Jace che era di fianco a lui.
<<Siamo sempre in tempo>> ghignò il secondo lanciando uno sguardo da predatore alla ragazza luxen.
<<Effettivamente è da un po' che non mangio>> aggiunse sorridente Regina mentre si attorcigliava una ciocca di capelli attorno al dito.
<<Ragazzi, io dico che ci può essere d'aiuto>> dissi mettendomi leggermente davanti a Lexy.
<<Guarda che mi so difendere>> ribatté scocciata.
<<L'ultima volta non mi sembra che sia andata molto bene>> dissi guardandola da sopra la spalla ripensando a quando Lotho e gli altri si erano nutriti di lei. La vidi alzare gli occhi al cielo poi portai lo sguardo a Regina. Ora si stava guardando le unghie laccate di bianco.
<<Regina, intendi andare con loro?>> chiese Ray.
<<Certo fratellino. Se vuoi ti spedisco una letterina quando arrivo là>> disse con la voce piena di veleno.
<<Vengo con te>> disse Raddack lanciandole uno strano sguardo e poi scuotendo la testa. Provai a leggere nella sua mente, però non ci trovai nulla di utile dato che stava fantasticando su Lexy. Feci una smorfia poi tentai con Regina. Nulla. Nella sua testa c'era sempre più confusione. Pensieri che venivano e sparivano. Nomi di persone che non conoscevo, rancori passati. Mi arresi e uscii dalla sua testa.
<<Allora, andiamo?!>> disse con tono allegro Alex nel tentativo di sdrammatizzare. A qualcuno scappò una risatina ma non feci in tempo a vedere di chi si trattava perché Lotho mi chiamò. Mi girai verso di lui.
<<Sembrava che prima volessi perforare il cranio di Regina con lo sguardo>> disse mentre ci incamminavamo, insieme gli altri, verso l'uscita.
<<Stavo solo cercando di leggerle nella mente... gli sguardi che si scambia con Raddack non mi piacciono>> dissi guardando avanti verso di lei. Stava camminando davanti a tutti con Raddack al suo fianco e poco dopo li raggiunse anche Jeremiah.
<<Regina sarà quello che è ma ci possiamo fidare di lei, da quando la conosco non mi ha mai tradito, non penso che lo farà proprio ora>>.
<<Laylaaa!!!>> mi chiamò Seline saltellando verso di me. I capelli raccolti si sciolsero incominciando a rimbalzare ad ogni suo saltello.
<<Prova a leggermi nella mente>> disse con un sorriso a trentadue denti. Ci provai.
Vuoto totale, bianco, nulla.
<<Ma che?!>> chiesi aggrottando le sopracciglia. Seline cominciò a saltare tutta felice da un piede all'altro.
<<Guarda!!!>> allungò la mano verso di me mostrandomi un opale.
<<Raddack ce ne ha data una per uno>> spiegò porgendomene un'altra anche a me. Giusto, Raddack mi aveva detto che avremmo preso degli opali. Seline stava ancora saltellando.
<<Hai finito di saltare come un grillo? Mi fai venire mal di testa>> disse Lotho scocciato ma divertito seguendola con lo sguardo. Nello sguardo di lui c'era qualcosa che non riuscivo a comprendere. Sembrava che stesse pensando a qualcosa di veramente bello mentre la osservava saltellare.
<<Allora Seline...>> disse lui all'improvviso serio, il tono di voce quasi minaccioso. Sia io che lei ci voltammo contemporaneamente verso di lui sorprese dal cambio repentino del suo umore.
<<Sì?>> domandò Seline quasi spaventata mentre, invece che salire le scale che avevamo fatto prima, giravamo in un tunnel che prima non avevo notato.
<<Dove stiamo andando?>> chiesi intromettendomi.
<<A Regina non piace volare, useremo i tunnel che abbiamo fatto scavare per collegare i nostri due regni>> spiegò velocemente tenendo lo sguardo puntato su Seline. La ragazza era visibilmente in soggezione.
<<Ho combinato qualcosa?>> chiese facendosi ancora più piccola di quanto già fosse.
<<No. Però sono venuto a sapere una cosuccia...>> lasciò il resto della frase accennando un piccolo sorriso che notai solo io. Seline sgranò immediatamente gli occhi guardandomi e in quel momento capii che, forse, Lotho si stava riferendo alla cotta che Seline aveva per sua sorella. Alzai le mani in segno di difesa scuotendo la testa per farle capire che io non avevo detto assolutamente nulla.
<<A quindi lo sa anche lei?>> chiese ancora più minaccioso. Seline deglutì.
<<Cosa aspetti a dichiararti? Kat non aspetta altro>> disse all'improvviso felice. Guardai prima Lotho poi Seline. Gli occhi di lei si illuminarono: <<Davvero?!>>.
<<Sì>> rispose tornando a guardare davanti a sé ma continuando a sorridere.
<<Appena la vedo giuro che mi dichiaro e poi...>>
<<Non voglio sapere i dettagli!>> esclamò interrompendola. Sghignazzai.
<<Aspetta un attimo... e per dirmi che lo sapevi e che ti va bene c'era bisogno di farmi perdere cinque anni di vita!?>> domandò indignata senza, però, riuscire a nascondere la felicità che stava provando in quel momento.
<<Che divertimento ci sarebbe stato se no?>> domandò facendo spallucce. All'improvviso sentii un braccio esile appoggiarsi intorno alle mie spalle. Sobbalzai per lo spavento.
<<Se avete finito le confessioni sarebbe anche ora di partire>> disse Regina mentre stava appoggiata a me. Mi spostai facendole perdere l'equilibrio. Lotho rise mentre lei mi rifilava uno sguardo omicida per poi sistemarsi i capelli passandoci una mano in mezzo.
<<Senti tesoro, dobbiamo vedere di andare d'accordo e...>>, Regina fece una pausa osservandosi le unghie, <<...Ti devo parlare>> concluse riportando lo sguardo su di me.
<<Regina?>> l'ammonì Lotho. Lei si girò verso di lui, alzò la testa per guardarlo in faccia dandomi le spalle. Lotho si rilassò immediatamente. Probabilmente Regina aveva mimato qualcosa con la bocca.
<<Vieni un attimo con me?>> mi domandò indicando verso sinistra con un cenno della testa. Il suo sguardo era serio e mentre muovevo alcuni passi per allontanarmi dal gruppo notai Raddack sorridere leggermente.
<<Di cosa mi vuoi parlare?>> chiesi fermandomi difronte a lei. Dovevo alzare la testa per guardarla negli occhi. Le zeppe che indossava l'alzavano di, minimo, otto centimetri perché senno saremmo state alte uguali.
<<Lotho>> rispose lanciando un'occhiata dietro le mie spalle.
<<Ieri sera ho visto che hai notato Lotho entrare nella mia stanza, voglio che tu sappia perché era lì>> disse abbassando un po' il tono di voce. Stavo per risponderle che non volevo sapere nulla ma mi accorsi che la curiosità era troppa quindi rimasi in silenzio ad aspettare che continuasse.
<<Senti, noi arum siamo fatti così. Siamo macchine per uccidere, siamo spietati e alcuni di noi me compresa vengono definiti dei mostri. Non ci puoi fare niente, è la nostra natura, il nostro istinto. Forse Lotho non cambierà mai le sue abitudini ma sappi che in quella stanza l'ho visto piangere per te.>>.
Spalancai gli occhi, il cuore prese a galoppare. Lotho aveva pianto per me?
<<Sono convinta che fra voi due sia già nato qualcosa di molto forte ma entrambi avete paura di ammetterlo. Per Lotho è un sentimento nuovo ed è confuso mentre tu stai combattendo contro quello che ritieni giusto e sbagliato. C'è qualcosa che ti dice di correre da lui ma c'è anche qualcos'altro che ti blocca. Posso solo dirti di avere pazienza, non è così terribile come sembra>> sorrise sinceramente. Io, invece, ero completamente senza parole. Regina era riuscita a capire, anche prima di me, perché avevo tanta confusione in testa. La ragazza con cui avevo appena parlato non aveva niente a che fare con la Regina che avevo conosciuto. I suoi occhi erano pieni di comprensione, come se mi stesse dicendo queste cose per esperienza.
<<E tu?>> domandai ottenendo un'espressione confusa sul suo volto.
<<Sei così terribile come vuoi far credere?>> chiesi scrutandola attentamente. Le sue labbra si schiusero leggermente mentre i suoi occhi si spensero abbassandosi verso il pavimento. Tutto nella sua mente si fermò, c'era un silenzio inquietante. Solo un ricordo, sfocato e scuro, si muoveva all'interno della sua mente. Potevo vedere la sagoma di un ragazzo, di cui non vedevo il volto, gridarle contro qualcosa.
<<Io... io sono solo un mostro>> sussurrò come se stesse parlando a se stessa. Come se si stesse ripetendo un promemoria. Mi avvicinai un po' di più a lei per appoggiarle le mani sulle spalle però all'improvviso i suoi pensieri ricominciarono a vorticare. Aveva la testa bassa ma potevo comunque vedere un ghigno che si allargava sulla sua bocca. Alzò la testa di scatto. Ora i suoi occhi erano tornati quelli che avevo visto la prima volta che aveva superato la soglia della stanza di Lotho.
<<Carissima, direi che abbiamo finito>> disse con tono sfacciato passandomi di fianco e ritornando verso il gruppo. Rimasi ferma per qualche altro secondo. Forse Regina aveva bisogno solo di qualcuno che la capisse, pensai ripercorrendo il racconto su sua madre che mi aveva spiegato Raddack. Sospirai poi ritornai indietro.
<<Dai femminucce, diamoci una mossa>> disse Regina abbandonando le sembianze umane e cominciando a correre.
<<Mi sorprende che abbia mostrato il suo lato vulnerabile proprio a te>> disse sincero Raddack guardando Regina allontanarsi. Non mi lasciò il tempo di rispondere che cominciò a correre anche lui. Lo seguirono Lexy, Alex e Jace.
<<Non vedo l'ora di tornare a casa!>> esclamò sorridente Seline parlano con Jeremiah poi anche loro partirono.
-Andiamo?- domandò Lotho nella mia testa. Mi girai verso di lui. Anche Lotho aveva lasciato le sembianze umane e ora sembrava una statua di un dio greco scolpita nell'ossidiana.
<<Andiamo>> dissi cominciando a correre al suo fianco. L'unica luce presente nel tunnel che stavamo percorrendo era la luce che emanava Lexy, il resto era ombra. Correvamo più veloci della luce e dopo circa un'ora ci fermammo. I miei capelli erano arruffati per vie dell'aria e dell'umidità che avevano subito. Arricciai il naso contrariata. Regina spalancò una porta facendo entrare nel tunnel il tanfo delle fogne.
<<Che schifo! Dopo tutti questi anni non ho ancora capito perché è stato scelto proprio questo posto lercio e puzzolente per ospitare degli esseri tanto meravigliosi>> disse contrariata Regina.
<<Dai su, non fare la bambina capricciosa e muoviti!>> la rimproverò Lotho passando davanti a tutti. Quando uscii dal tunnel notai che eravamo sbucati da una parete vicino al portone d'entrata del regno. Perché non l'avevo notata? Capii il perché quando vidi Jace chiuderla. Era una porta a scomparsa, si mimetizzava perfettamente con il resto della parete. Appena Lotho aprii il portone si sentii subito una voce molto simile alla sua gridare: <<Probabilmente è ancora in contatto con loro e tu e Lotho seriamente vi fidate di quella troia?!>>.
<<Ha avuto più di un'occasione per tradirci quindi ora pianta...>> Katherine stava rispondendo a tono a Jake quando si bloccò vedendoci sulla soglia d'entrata.
<<Che c'è sorellina? Per caso un luxen ti ha tagliato la lingua?!>> chiese con voce alterata Jake. Intanto sentivo l'energia di Lotho accumularsi nell'aria rendendola congelata. Lotho, come tutti, aveva capito perfettamente che Jake si riferiva a me.
<<Adesso ci divertiamo!>> esclamò divertita Regina. A quell'esclamazione Jake si voltò verso di noi.
<<Come l'hai chiamata?!>> ringhiò infuriato. Jake rimase zitto guardandoci soltanto.
<<Dai, ripetilo se hai le palle>> lo sfidò Lotho sparendo e ricomparendo ad un palmo dal naso del fratello.
<<Vaffanculo!>> sbottò Jake buttando le mani in aria.
<<Come pensavo>> disse Lotho soddisfatto.
<<Ora puoi anche cavarti dai coglioni>> aggiunse allungando un braccio verso il portone. Jake si incammino furioso verso di noi passandoci in mezzo e uscendo dalla porta. Silenzio di tomba.
<<Che noia, è così che qua accogliete il vostro sovrano? Neanche una goccia di vino, birra o qualsiasi tipo di alcol?>> domandò Regina ad alta voce. E da quel momento cominciò la festa. Da chissà quale posto cominciò ad uscire della musica ritmata e il banco del bar si affollò in un batter d'occhio. Baruk ci venne incontro, mi salutò con un sorriso poi disse: <<Ben tornato mio signore>>.
Ci buttammo in mezzo alla folla di alieni. Un bicchiere, due bicchieri. Non avevo mai bevuto in vita mia. La testa prese a girarmi. Sentii Lotho ridere di gusto: <<Vieni, andiamo a sederci>>.
Raggiungemmo un tavolo dove trovammo Regina e Raddack che stavano chiacchierando con un calice di vino in mano. Mi sedetti di peso sulla panca.
<<E' ubriaca?>> chiese ridendo Regina.
<<Solo un po'>> sghignazzò lui guardandomi. Ci vedevo doppio. Anche Jeremiah ci raggiunse. Disse qualcosa nell'orecchio a Regina poi si allontanarono. Arrivò Lexy. Anche lei sembrava sobria quanto me e con sguardo provocatorio fece segno, a Raddack, di seguirla. Anche loro sparirono.
<<Mi scoppia la testa>> mi lamentai appoggiando la fronte al tavolo.
<<Vuoi andarti a stendere?>> mi chiese appoggiandomi una mano sulla schiena.
<<Mmm>> mugolai a mente leggera. Lotho mi diede una gomitata leggere per attirare la mia attenzione.
<<Che c'è?>> chiesi alzando la testa pesante.
<<Guarda>> disse sorridendo ed indicando verso un altro tavolo. Ci misi un po' a mettere a fuoco quello che mi stava indicando. Al tavolo c'erano Seline e Kat. Si stavano baciando e da come lo facevano, presto sarebbero finite in una stanza. Sorrisi.
<<Baciami>> dissi senza neanche pensarlo, volevo solo che lo facesse. La mia testa era leggera e pesante allo stesso tempo, gli occhi pesanti.
<<Cosa?>> chiese Lotho piegandosi verso di me.
<<Baciami>> ripetei. Non se lo lasciò ripetere un'altra volta e mi baciò. Tutti i rumori si spensero, c'era solo lui. Regina aveva ragione, c'era qualcosa di forte tra me e lui. Forse era amore. La sua lingua si infilò nella mia bocca. Avrei pensato in un altro momento a i miei sentimenti, magari da sobria. Ora volevo solo andare a letto con lui. Mi staccai da lui: <<Andiamo a letto?>>.
Lotho dovette aver capito subito cosa intendevo perché i suoi occhi luccicarono di malizia.
<<Come desidera>> disse prendendomi in braccio e sfruttando la sua velocità per arrivare prima nella sua stanza. Non riuscii neanche a capire come finimmo nudi sul letto però non mi feci troppe domande e mi godetti il resto della giornata intrecciata a lui.--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ecco qua, scusate se è un po' corto però spero che vi piaccia😊
Che ne dite di Regina? Io personalmente adoro scrivere e descrivere il suo personaggio, anche se devo ammettere che è un po' complesso come personaggio e spero di descriverla al meglio.
Ci vediamo nel capitolo 15
Ciaoo!!!👋😊
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Shining darkness
أدب الهواةA Layla White, soldato del Dedalo, viene assegnato il compito di ottenere alcune informazioni riguardanti il regno degli arum per motivi a lei sconosciuti. La ragazza riuscirà ad entrare nel regno, ma riuscirà ad uscirne? Curiosità, sentimenti e una...