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<<Okay ragazzi, ci divideremo in tre macchine. Andremo con la mia, quella di Kat e quella di Irvin, intesi?>>
Kat e Irvin risposero insieme di sì poi si allontanarono in direzioni diverse per andare a recuperare le chiavi. Anche io mi diressi verso la mia stanza. Entrai e mi guardai per qualche istante intorno per ricordarmi dove le avessi appoggiate l'ultima volta. Mi diressi verso il salotto dove le vidi quasi immediatamente sopra il bracciolo del divano. Le afferrai poi uscii da casa. Mi bloccai di scatto.
<<E tu?>> domandai alzando un sopracciglio stupito. Era la luxen dagli occhi verdi.
<<Volevi per caso essere investita?>> domandai abbassandomi verso di lei. Sembrava che non mi vedesse neanche.
<<Scusa. Io...>> si fermò per prendere un respiro profondo. Aveva gli occhi lucidi. Cazzo, ora ci mancava anche questa.
<<Potresti ricordarmi il tuo nome?>> chiesi pensando che sarebbe stato un po' inopportuno chiamarla fatina. Quei suoi occhioni verdi, i capelli biondi e la piccola statura la facevano sembrare proprio una fatina dei boschi.
<<Wendy>> sussurrò portandosi una mano verso gli occhi. Si asciugò una lacrima. Mi raddrizzai e senza farmi notare alzai gli occhi al cielo. Già dovevo risolvere i miei di problemi, ora dovevo risolvere anche i suoi?
<<Vuoi dirmi che hai Wendy?>> chiesi il più dolcemente possibile. Lei fece un altro respiro profondo poi alzò la testa per guardarmi negli occhi. Rimasi quasi senza fiato nel vedere quanta tristezza ci fosse dietro quel verde menta così brillante.
<<Stavo cercando Irvin>> disse deglutendo. Sgranai gli occhi. Ora sì che questi due mi incuriosivano. Veramente lei provava qualcosa per Irvin? Sospirai e scossi leggermente la testa.
<<Vieni con me>> le dissi passandole di fianco e andando verso la sala comune. Non mi preoccupai di controllare se mi stesse seguendo, il suo odore ne era già la conferma. Mentre mi avvicinavo agli altri vidi Kat riunirsi al gruppo e dare un bacio a Seline. Quest'ultima si era alzata in punta di piedi e le aveva avvolto le braccia attorno al collo. Sorrisi.
<<Vuoi guidare tu?>> stava chiedendo Kat a Seline mentre mi fermavo davanti a loro. Seline prese a saltellare esultando. Il viso di mia Sorella si illuminò poi allungò le chiavi a Seline.
<<Irvin non è ancora ritornato?>> chiesi guardandomi in giro mentre sentivo la presenza di Wendy alle mie spalle.
<<Eccomi, stavo cercando la mia mazza preferita e il mio tirapugni di fiducia>> disse ghignando camminando verso di noi e facendo roteare la mazza per poi appoggiarsela su una spalla.
<<Ti cerca qualcuno>> dissi. Irvin alzò il sopracciglio tatuato e io mi spostai di lato facendo passare Wendy.
<<Che ci fai qui?>> domandò lui con tono piatto e sguardo duro. La ragazza non disse nulla però incominciò ad avvicinarsi a lui. Wendy stava cercando gli occhi di Irvin. Appena i loro sguardi si incrociarono Irvin sembrò rilassarsi. Lei mimò qualcosa con le labbra che non riuscii a capire ma Irvin sorrise e poi si abbracciarono.
<<Allora ti aspetto qui>> disse staccandosi da lui.
<<Sì. Tieni, queste sono le chiavi di casa mia>> le spiegò togliendo dal mazzo di chiavi una una di colore nero. Una volta che la luxen si allontanò noi andammo alle macchine. Prima di salire in macchina tirai fuori dalla tasca dei jeans il pezzo di carta che mi aveva dato Luc. Aprii lo sportello e nel mentre presi il telefono dalla tasca posteriore. Una volta dentro osservai Regina prendere posto vicino a me mentre gli altri salirono dietro. Digitai il numero.
<<Alleluia, pensavo che vi foste persi. Comunque mi sono dimenticato di dirvi una cosa.>> rispose immediatamente lui.
Alzai gli occhi al cielo poi risposi: <<Dimmi tutto>>.
<<A circa cento chilometri dall'Area 51 c'è una piccola cittadina. Potete lasciare lì le macchine, le farò venire a prendere io.>>
<<D'accordo, ora se non ti dispiace vorrei partire>> dissi infilando le chiavi nel quadrante.
<<Certo tesoro, vai pure>> disse il ragazzino sghignazzando. Sospirando chiusi la telefonata. Girai le chiavi e misi in moto la macchina.
<<Ti ha chiamato tesoro?>> chiese Regina.
<<Lascia perdere che è meglio>> risposi ingranando la marcia. Regina si mise a ridere, ma sembrava più una risata nervosa che di divertimento. Dovevo ammettere che anche io stavo cominciando a sentire una fastidiosa pressione sulle spalle. Lasciai il pedale della frizione e passai a quello del gas. Anche gli altri partirono posizionandosi dietro di me. Mentre le ruote della macchina mangiavano i chilometri dell'asfalto, decisi che ci saremo fermati ad Albuquerque, più o meno a metà strada come ci aveva consigliato Luc. Contando il traffico forse saremmo riusciti ad arrivare là all'incirca verso mezzo giorno o mezzo giorno e mezza. Dopo circa cinque ore di viaggio cominciai a sentire le palpebre pesanti. Con la coda dell'occhio potevo vedere la testa di Regina appoggiata contro il vetro. Il fatto che stesse così tanto in silenzio mi consigliava che stava dormendo. Scrollai la testa per svegliarmi un po'.
<<Lotho, vuoi che ti dia il cambio?>>. Alzai gli occhi verso lo specchietto per guardare chi aveva parlato.
<<Sì, Jeremiah, grazie>> dissi azionando la freccia di destra per accostare. Anche gli altri si fermarono. Nello stesso istante in cui scesi dalla macchina, scesero anche Seline e Jace dalle altre macchine. Io mi feci dare il cambio da Jeremiah, Seline da Kat mentre Jace da Irvin. Mentre eravamo ancora fermi ne approfittai per informarli di dove volevo fermarmi per riposarci. Gli altri mi scambiarono un veloce segno di assenso poi ci rimettemmo in strada. Dopo qualche altra ora sentii la macchina fermarsi. Probabilmente si stavano dando il cambio di nuovo ma non avevo voglia di aprire gli occhi quindi cercai di riprendere sonno. Mi svegliai con il suono della radio tenuta a basso volume. Ora al volante c'era Regina.
<<Che ore sono?>> domandai con la voce roca per il sonno.
<<Mancano dieci minuti alle 7:00>> rispose Baruk seduto alla mia destra.
<<E dove siamo?>> chiesi sporgendomi verso i seggiolini davanti a me.
<<Abbiamo superato da più o meno due ore Oklahoma City>> rispose Regina.
<<Non ho la più pallida idea di che posto sia>> risposi passandomi una mano tra i capelli.
Regina sbuffò: <<Mancano circa sette ore ad arrivare a Albuquerque, contento ora?>>
<<Diciamo di sì>> dissi riappoggiando la schiena al seggiolino.

Shining darknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora