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Vidi gli occhi di Irvin incendiarsi.
<<Non oseresti mai!>> ringhiò.
<<Oh, sì, lo farei eccome. E mi divertirei tantissimo a vederti supplicare per la sua vita.>> ghignai. Lo vidi serrare la mandibola.
<<Se tua sorella ti sentisse parlare così...>>
<<Mia sorella cosa?! Non tirarla in ballo, lasciala stare. Qui stiamo parlando del tuo fottuto egoismo. A quest'ora avrei dovuto fare a pezzi tua sorella per aver causato la morte di Kat. Tu invece volevi uccidere Layla perché Seline a rischiato la vita?!>> sbraitai.
<<E' diverso>>
<<No! C'è che dovresti smettere di pensare solo a te e a lei>>
Irvin sgranò gli occhi con un'espressione di stupore dipinta sul volto: <<Ma ti stai sentendo? Tu mi stai dicendo di cambiare? Per che cosa poi? Per aver protetto l'unica persona che rimane della mia famiglia? Chi sei tu per dirmi di fare una cosa simile? Tu, che sei cambiato per una ragazzina che ti ha fatto gli occhioni da cerbiatto, prima di lei non avresti fatto una scenata del genere!>>
Feci per mettergli le mani addosso ma mi bloccai con il pugno sospeso in aria quando sentii la voce di Seline urlare il mio nome. Entrambi ci girammo verso la porta chiusa della mia stanza. Ci fu silenzio per qualche secondo poi la porta si aprì con il peso del corpo di Seline che veniva catapultato fuori dalla stanza. Andò a sbattere contro un tavolo emettendo un lamento di dolore. Sul viso aveva un graffio che le partiva dalla guancia, vicino al naso, e le scendeva giù fino alla clavicola. Riportai l'attenzione alla porta di camera mia mentre Irvin andava incontro alla sorella, dimenticandosi completamente della luxen che rimase dov'era. Dalla stanza uscì un fumo denso e nero poi uscì Layla, o almeno, quello che ne rimaneva. Tutta la sua pelle aveva preso quel colorito nero, gli occhi luminosi rossi, i capelli bianchissimi che le ricadevano sulle spalle. I vestiti erano strappati in diversi punti e le sue dita terminavano con delle unghie lunghe ed affilate come rasoi. Rimasi bloccato per un attimo mentre la guardavo prendere la rincorsa verso di me. mi ripresi soltanto quando mi si buttò addosso facendoci finire entrambi dal pavimento. Aveva la bocca distorta da un ringhio e goccioline di saliva le scendevano dai lati della bocca mentre ripeteva interrottamente: <<Devo ucciderli, devo ucciderli!>>. Alzai le braccia sopra il viso per difendermi da un suo attacco. Non si fermava, non prendeva nessuna pausa tra un movimento e l'altro. Sembrava come telecomandata. Lei continuava a sferrare colpi e io continuavo a difendermi.
<<Layla fermati!>> provai a gridarle, ma non mi sentì. Riuscii ad afferrarle un polso, poi l'altro ed infine riuscii a capovolgere la situazione bloccandola a terra. Misi le mie gambe sopra le sue e le bloccai le braccia sopra la testa con una mano, mentre il braccio libero lo usai per bloccarla completamente a terra facendo pressione sul petto. Continuava a farfugliare le stesse parole con una voce che non sembrava neanche più la sua. Si divincolava con una forza tale da mettermi in difficoltà a tenerla ferma. Sembrava che intorno non ci fosse nessun'altro. Ero solo io che tentavo di tenerla ferma. Poi una domanda mi balenò in testa: il bambino sarebbe sopravvissuto a questo? La cosa che mi stupì di più è che la domanda non veniva da me, io stavo solo pensando a come farla tornare in sé. Questa era una domanda che veniva dalla testa di Layla. Lei era ancore lì e stava parlando con me. Stava parlando di nostro figlio.
Ce la farò a sopportare tutto questo, riuscirò a tornare in me? Fa così male! Erano questi i pensieri che mi balenavano in testa, ma erano tutti suoi. Cominciò ad urlare mentre continuava a cercare di liberarsi. Non riuscivo a vederla in quello stato poi ad un certo punto, per un attimo, pari ad un battito di ciglia, vidi i suoi occhi tornare viola. Immediatamente tornarono del colore del sangue poi di nuovo viola.
<<Non ce la faccio>> disse come se qualcosa cercasse di impedirla di parlare.
Rosso. Viola. Rosso. Viola.
<<Aiutami>>
Rosso. Viola. Rosso.
<<Devo ucciderli, devo ucciderli>> ansimava mentre la sua pelle cominciava a scottare.
<<Layla, non so cosa devo fare>> dissi cercando di mantenere la presa su di lei.
Rosso. Viola. Rosso. Viola.
Strinse i denti, boccheggiò un po'd'aria poi, con la voce che le stava venendo a meno a forza di urlare disse: <<Falla finita>>
I suoi occhi tornarono di nuovo rossi e riprese a divincolarsi. I suoni mi si attutirono alle orecchie. Falla finita, non intendeva quello che stavo pensando vero? Non volava che la uccidessi.
-Ti prego, fallo- questa frase fece eco nella mia testa. La fissai. Cercai di trovare qualcosa di lei ma non trovai nulla, notai solo che la sua pelle cominciava a spaccarsi come se fosse troppo secca per rimanere intatta. Le sue urla diventarono più acute e dalla pelle spaccata cominciò ad uscirle del sangue che andò ad impregnarle tutti i vestiti. Stava soffrendo troppo. –Torna da me- pensai in un ultimo tentativo ma non ricevetti risposta. Spostai il braccio dal suo petto, mi trasformai e glielo conficcai proprio all'altezza del cuore. Il suo corpo sussultò poi cominciai ad assorbire la sua energia. Le sue urla si trasformarono in un grido silenzioso. Non emetteva più alcun suono, aveva tutti i muscoli tesi poi all'improvviso si rilassò. I suoi occhi tornarono normali. Tolsi il mio braccio dal suo petto e ripresi sembianze umane.
<<Grazie>> mi sussurrò con un filo di voce appena. Mi scese una lacrima lungo la guancia poi la baciai e infine chiude gli occhi. La pelle rimase lacerata ma tornò del suo colorito naturale. Mi spostai da sopra di lei liberando il suo corpo e mi misi in ginocchio di fianco a lei. Mi guardai le mani poi guardai Layla. L'avevo uccisa...
Avevo ucciso la donna che amavo, avevo ucciso la futura mamma di mio figlio avevo ucciso Layla.
Le presi il viso fra le mani ed appoggiai la fronte alla sua e mi lasciai andare in un grido di disperazione che fece tremare tutto.
Il governo doveva pagare, dovevano morire tutti. Prima o poi avrei ottenuto la mia rivincita.

***

Dedalo ore 4.00 del mattino

Soggetto deceduto, creazione del soggetto perfetto fallita.
Iniziare la ricerca di un nuovo soggetto da sottoporre all'esperimento.
Creazione del siero LH11 effettuato correttamente.

Il sergente Dasher si allontanò dalla tastiera del computer dopo aver scritto il rapporto da inviare a Nancy. Non l'avrebbe presa bene, ma non poteva andare sempre tutto secondo i suoi piani.

***

Sette anni dopo al regno di Atlanta

Me ne stavo seduto comodamente sul mio trono e in mano tenevo un calice. Lo muovevo lentamente facendo dondolare il liquido al suo interno. Fissavo il nulla. Mi stavo annoiando. Avrei potuto andare a giocare con un'altra lucciola. Mmm... forse più tardi.
Ma guarda guarda, la situazione si fa interessante. Sentii un odore famigliare.L'odore di un arum che conoscevo e che non vedevo da molto tempo. Sentii anche un altro odore.
<<Ma che diamine, Hunter!>> tuonai. Non solo non si faceva vivo dopo anni, ma portava con se anche un luxen, una ibrida e...
Con loro c'era un Origin.
Archer.
Mi aveva riconosciuto e stava vagando per il regno con lo sguardo. Sapevo benissimo cosa stava cercando, anzi, chi stava cercando.
-Sei arrivato tardi amico, Layla non c'è più-
Da quel momento decisi che mi sarei divertito con i miei due ospiti e che avrei trattato Archer come se non lo avessi mai conosciuto. 

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FINE la nostra avventura si conclude qui 

Lo so, ci ho messo tanto.
Ci ho messo tanto, non perchè non sapevo come finirlo; anzi, lo sapevo benissimo però mi ero affezionata troppo e non volevo uscire da questo piccolo mondo che mi sono creata.
Spero che questo piccolo viaggio vi sia piaciuto. 
Ciao e magari ci rivedremo in un'altra storia  

Shining darknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora