19

34 4 0
                                    

Inizialmente i bambini orgin non si mossero. Rimasero fermi e immobili ad osservare i primi fasci di luce blu delle armi P.E.P. che si riversavano sugli arum. appena il raggio ne toccava uno questo si immobilizzava e cadeva a terra in preda agli spasmi sino a disintegrarsi e smettere di esistere. Perché c'erano solo soldati uomini? Che fossero così stupidi da mandarli a morire così? Anche il nostro gruppo si disperse per cercare di abbattere più soldati possibili. Lotho andò verso destra mentre io a sinistra. Gli altri gli persi di vista nel giro di qualche secondo in mezzo alla folla. Mentre disarmavo un soldato e gli davo il colpo di grazia buttai un occhio verso i bambini. Erano ancora lì completamente fermi. Cosa stavano aspettando? Mi sbarazzai di un altro soldato schivando per un pelo un fascio di luce blu poi mi accorsi che la nuova generazione non si muoveva per il semplice fatto che stava usando la mente. Vidi un arum combattere con un soldato e avere la meglio sino a quando non incrociò lo sguardo di uno dei bambini. Si pietrificò sul posto cominciando a perdere sangue nero dal naso e dalle orecchie. Poco dopo il liquido cominciò a colare anche dagli occhi e dalla bocca. Non sentii l'urlo dell'arum solo per via della confusione che mi circondava. Attinsi alla fonte e polverizzai un soldato che stava per sparare alle spalle di Baruk. Lui si voltò, mi guardò e mimò un grazie con le labbra tornando poi a combattere contro un altro soldato.
<<Layla!>> mi voltai verso la voce che mi aveva chiamata all'improvviso ritrovandomi difronte un fucile puntato tra le tempie. Prima che il soldato potesse premere il grilletto afferrai la canna dall'arma e la fusi. Del fucile rimase solo una massa irriconoscibile di materiale sciolto. Levai di torno anche questo soldato, poi alzai la testa verso Kat ringraziandola per avermi avvertita.
-Layla, noi non vogliamo fare queste brutte cose- disse una vocina flebile nella mia testa. Mi guardai intorno in cerca della fonte di questo messaggio e trovai, vicino a me, un bambino dai capelli nerissimi. Mi guardava con quei suoi occhioni color lavanda.
-Non sottovalutateli, ne arriveranno altri. Arriveranno anche gli arum- continuò il bambino con gli occhi lucidi. Sentii un liquido colarmi lungo le labbra verso il mento e giù per il collo. Le orecchie fischiavano. Mi portai le mani alla testa mentre sul volto del bambino si dipinse un ghigno spaventoso e inquietante. Qualcosa colpì il ragazzino facendolo finire con il sedere a terra.
<<Layla, stai bene?>> domandò Lotho afferrandomi per le spalle e inchiodando lo sguardo al mio. Annuii e riportai subito l'attenzione al piccolo origin che si stava sfregando il dorso delle mani sugli occhi piangendo.
<<Mi hai fatto male! Sei cattivo!>> esclamò tra un singhiozzo e l'altro.
<<Volevo solo parlare con lei>> altro singhiozzo mentre cominciavo ad avvertire una forte pressione alle tempie, come se qualcuno mi stesse stringendo la testa in una morsa. Anche Lotho l'avvertiva perché lo vidi vacillare. Con la testa dolorante sfuggii dalla presa di Lotho e attaccando un soldato gli rubai l'arma. Puntai la pistola contro il bambino e il dolore alla testa aumentò ancora di più. Premetti il grilletto. Non appena il fascio di luce colpì il ragazzino, il dolore sparì. Avevo ucciso un bambino. Nonostante avesse provato ad uccidermi forse era stato veramente obbligato. Mi scese una lacrima lungo la guancia. Mi fiondai contro un altro soldato mentre Lotho andò ad aiutare uno dei suoi arum. Il soldato mi puntò l'arma addosso. La pistola che avevo in mano era già scarica quindi la gettai da una parte. Tirai un calcio nel petto del soldato facendolo indietreggiare, alzai il braccio e colpii il fucile con la fonte disarmandolo. Il soldato imprecò e tirò fuori una pistola a base di onice. Sorrisi e alzai un sopracciglio come per chiedergli se stesse facendo seriamente. Nello stesso momento in cui lui premette il grilletto io gli avevo già rotto il braccio. Lo colpii con il gomito sulla schiena facendolo cadere di pancia, gli afferrai il collo e glielo ruppi. Quando mi raddrizzai notai che il numero dei soldati era decimato, mentre molti dei nostri arum stavano valutando se attaccare i bambini o meno. Sembrava troppo facile. Il suolo sotto i miei piedi ebbe un debole fremito e se ne accorsero tutti perché intravidi delle espressioni confuse sui volti di chi era dalla nostra parte. Le porte del regno si spalancarono andando a sbattere con violenza contro le pareti. Una folata d'aria gelida precipitò dentro facendo bloccare tutti. Alcuni soldati ne approfittarono per sfuggire dalle grinfie di qualcun altro mentre altri riaprirono subito il fuoco facendo smuovere nuovamente tutti. Cos'era stata quella folata di vento? Eliminai un soldato che mi si stava avvicinando mentre con la coda dell'occhio vidi Regina immobile in mezzo a tutta la confusione. Aveva lo sguardo rivolto verso il portone. Lo guardava come se si aspettasse che arrivasse qualcuno da un momento all'altro. Seguii la traiettoria dei suoi occhi e sulla soglia del portone vidi una massa scura e densa. Arum. Sgranai gli occhi, erano tantissimi.
<<Lotho!>> gridai nella speranza che mi sentisse. Lo adocchiai mentre aveva preso due soldati per la testa. Si voltò verso di me mentre fece sbattere le teste dei due facendole esplodere. Mi guardò mentre abbandonava i corpi al suolo e si puliva il viso da alcune gocce di sangue rosso scarlatto. Gli indicai l'entrata. Lotho non fece in tempo a girarsi che vidi un raggio blu andare verso l'alto. Pochi secondi dopo gli arum, che erano immobili sulla soglia, si riversarono dentro la sala comune. L'illuminazione dell'ambiente si spense facendo piombare tutto nell'oscurità. Urla, ringhi, botte, spari riempivano il buio interrotto dai fasci di luce blu delle P.E.P. Mi ci volle qualche secondo per abituarmi al buio, giusto in tempo per notare un arum che mi veniva contro. Mi abbassai facendolo passare oltre. Mi rialzai notandone un altro caricare verso di me. L'energia della fonte cominciò a sfrigolare intorno alle mie braccia illuminando di poco la zona attorno a me. Stesi le braccia e colpii entrambi gli arum. Qualcuno avvolse un braccio attorno al mio collo strattonandomi all'indietro. I capelli si slegarono e mi finirono davanti alla faccia. Mi aggrappai al suo braccio affondando le unghie nella pelle. Quando sentii la presa allentarsi mi spostai velocemente dietro di lui portando il braccio con me. L'arto si staccò dal corpo accompagnato dall'urlo dell'arum. Gli ruppi l'osso del collo poi gli diedi il colpo di grazia con la fonte. Schivai un raggio blu poi assestai un pugno alla mandibola di un altro arum. Lui si buttò su di me facendomi finire a terra. Ripresi velocemente in mano la situazione facendo finire lui sotto di me. Alzai le mani sopra la testa incrociando le mani in una sorta di martello poi le abbassai velocemente verso il volto dell'alieno. Il suo sangue mi schizzò in faccia e sul petto. Sentii qualcosa colpirmi alla mandibola, forse un piede. Caddi da un lato, sbattei velocemente le palpebre poi mi rialzai pronta a combattere. Un'arum donna mi balzò addosso. Mi spostai leggermente all'indietro, le tirai un pugno sotto al mento facendole scattare la testa all'indietro poi l'afferrai per le spalle dandole una ginocchiata in stomaco. La ragazza si piegò in due e io la buttai a terra con una gomitata sulla schiena infine la uccisi. Mi stirai velocemente il collo poi sentii una massa fredda e densa colpirmi la spalla facendomi sbilanciare in avanti. Ripresi l'equilibrio e mi girai velocemente verso il mio nuovo avversario. Stavo per buttarmi in avanti per colpire chiunque avessi difronte ma mi bloccai con il pugno sollevato in aria. Sgranai gli occhi in preda alla confusione e allo stupore. Mi ritrovai una pistola P.E.P. puntata dritta al petto.
<<Non muoverti Layla>> disse. Io questa voce la conoscevo benissimo. Staccai gli occhi dall'arma risalii lungo il braccio teso ed esile che la impugnava per poi alzare lo sguardo sul suo viso. Era nella sua forma umana. Le labbra ridotte ad una linea dritta, i capelli arruffati per via della confusione e gli occhi luminosi. Lasciai cadere le braccia lungo i fianchi.
<<Regina?>> puntai gli occhi nei suoi. Non sapevo cosa pensare.
<<Non ho altra scelta>> le si ruppe la voce. <<Scusa>>. Quello che sentii il secondo dopo fu solo il rumore dello sparo e il mio nome gridato da qualcuno. Sgranai gli occhi poi abbassai gli occhi. Una macchia di sangue si stava allargando sulla mia maglia. Cominciai a sentire i muscoli irrigidirsi poi dell'energia percorse ogni mia singola cellula procurando degli spasmi al mio corpo. Le gambe mi cedettero e cominciai a cadere. Mi aspettavo di sbattere contro il pavimento invece le braccia di Regina mi presero. Lei si accovaccio per terra tenendomi la testa. Avevo la vista appannata e dei puntini neri cominciavano a farsi avanti agli angoli del mio campo visivo, però riuscii comunque ad incrociare lo sguardo con Regina. Stava piangendo. Le difese nella sua testa si abbassarono completamente e intravidi solo una cosa. Vidi il volto di un bambino.
<<Perdonami Layla>> fu l'ultima cosa che sentii e dopo degli artigli mi trascinarono nell'oblio.

Shining darknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora