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Mi svegliai con il rumore dell'acqua che scorreva. Mi tirai su a sedere poi diedi un'occhiata all'ora. Mancavano dieci minuti alle 13. In poche parole ci eravamo riposati sì e no per un'oretta. Feci scorrere lo sguardo per tutta la stanza. Mia sorella era impegnata a infilarsi i pantaloni mentre i capelli umidi le lasciavano degli aloni di bagnato sul dietro della maglia, Irvin si stava allacciando le scarpe mentre Seline uscì dal bagno con addosso i pantaloni e il reggiseno. Mi alzai e mi diressi verso il bagno dove mi lavai la faccia. Alzai lo sguardo verso lo specchio. Feci una smorfia. Avevo gli occhi segnati da delle occhiaie piuttosto scure e avevo decisamente bisogno di farmi la barba, ma la cosa di cui avevo più bisogno in questo momento erano un paio di luxen. In queste condizioni non sarei riuscito ad affrontare il Dedalo e poi correre verso New York. Sul lavello notai un rasoio. Ne approfittai e incominciai a radermi. Dopo qualche minuto uscii dal bagno e notai che anche gli altri avevano bisogno di energia. Dovevamo mangiare. Una volta che ci fummo tutti radunati fuori dall'hotel dissi: <<Prima di ripartire dobbiamo mangiare, ci rivediamo qui tra un quarto d'ora>>.
<<Allora buon'appetito ragazzi!>> esclamò Regina con un ghigno tramutandosi in fumo e sparendo dalla nostra vista.
<<Io che faccio nel mentre?>> chiese Lexy. Giusto, lei era una luxen.
<<Non lo so, fa quello che ti pare>> dissi sparendo a mia volta.

Le persone camminavano veloci per la strada, le macchine suonavano e facevano stridere i freni. Molti camminavano parlando al cellulare altri con gli auricolari infilati nelle orecchie. Qualcun altro con un laptop sottobraccio, altri ancora erano fermi ad uno dei tanti bar per prendere un caffè. Cominciai a camminare verso destra nel tentativo di trovare un luxen. Svoltai lungo una piccola strada, sentivo qualcosa. Inspirai, sì, era indubbiamente un luxen. Stava camminando davanti a me. Era una ragazza e si era accorta della mia presenza. La ragazza aumentò il passo sbirciando da dietro la spalla per controllare dove fossi. Feci per abbandonare le mie sembianze umane quando un'ombra più piccola e minuta mi passò velocemente avanti gettandosi sulla ragazza.
<<Seriamente?!>> esclamai buttando le mani al cielo.
<<Chi tardi arriva, male alloggia!>> mi rispose Seline riprendendo le sembianze umane e assestando un bel pugno sulla mascella della luxen. Questa non se l'spettava e perse l'equilibrio. Seline non perse l'occasione e tirandogli un calcio la fece cadere a terra. La ragazza tentò di rialzarsi ma non fece neanche in tempo ad appoggiare le mani sul suolo che Seline le era sopra a cavalcioni. Prima che la sua vittima incominciasse a divincolarsi o prendere le sue vere sembianze, Seline alzò le mani sopra la testa unendole a martello e la colpì in pieno volto con una forza un po' troppo eccessiva. Vidi sangue blu schizzare ovunque. Anche se mi trovavo alle sue spalle potevo intravedere il suo sorriso malato e mentre lei assorbiva l'energia della luxen, pensai che ogni tanto mi dimenticavo che lei e Irvin si somigliavano più di quanto davano a vedere. Prima che Seline finisse me ne andai per cercarmi la mia vittima. Non ci misi molto ad adocchiare un ragazzo alto dai capelli castani e gli occhi verdi come smeraldi. Non si era ancora accorto della mia presenza. Senza farmi notare da nessuno mi materializzai dietro di lui, mi piegai all'altezza del suo orecchio e sussurrai: <<Sei morto>>.
Il ragazzo si girò di scatto ma il suo sguardo sembrava tranquillo.
<<Non vorrai farti vedere da tutte queste persone>> disse con la tipica arroganza che caratterizzava la loro razza.
<<Se non vuoi dare spettacolo, per me sarà anche più semplice>> risposi. Il ragazzo stava per dire qualcos'altro ma io gli tira un pugno alla mandibola mandandolo a terra. Le persone attorno si allontanarono di scatto emettendo brevi grida di stupore mentre altri tiravano fuori il telefono per filmare. Alzai gli occhi al cielo, raccolsi il ragazzo mezzo imbambolato e trascinandolo sull'asfalto lo portai con me, lo trascinai sino ad un vicolo dove finalmente mi godetti il mio pasto. Ne avrei mangiato volentieri un altro, ma non c'era tempo quindi ritornai al parcheggio dell'hotel. Nel giro di qualche altro minuto ci radunammo tutti. L'ultima fu Regina che arrivò pulendosi una guancia con la manica della maglia. Salimmo nuovamente tutti in macchina. Ci aspettavano ancora otto ore di macchina prima di arrivare.

Shining darknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora