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Era notte fonda e io non riuscivo a chiudere occhio. Ero stesa sul materasso con le braccia dritte lungo i fianchi e le gambe unite. Fissavo il soffitto della stanza di Lotho con gli occhi sgranati. Eravamo tornati al regno due giorni dopo il mio risveglio. Lotho era steso di fianco a me e stava dormendo. Sbuffai nel silenzio.
<<Non dovevo bere tutto quel caffè>> farfugliai a bassa voce mentre tiravo fuori un braccio da sotto la coperta per spostarla. Mi alzai dal letto e andai in bagno. Avevo ancora il sapore di pop-corn e caffè in bocca quindi mi iniziai a spazzolare i denti con lo spazzolino. Prima di andare a letto e mentre aspettavo che Lotho e Jeremiah tornassero dalla caccia mi ero messa con Elija a guardare un cartone animato e mi ero preparata dei pop-corn, mentre per rimanere sveglia mi ero fatta un po' di caffè. Forse un po' troppo, ma non credevo che la caffeina facesse così tanto effetto sugli origin. Dopo essermi sciacquata la bocca dal dentifricio, alzai il viso verso lo specchio. Sorrisi. Era passata circa una settimana ed ero riuscita a prendere alcuni chili. Ancora non ero come mi ricordavo ma, anche così non ero male. Ritornai in camera da letto però invece di stendermi uscii dalla porta. Incominciai a vagare per il regno. Come mi ricordavo, durante la notte non era molto affollato, ma comunque ogni tanto passava qualche arum in partenza o di ritorno dalla caccia. Mi diressi verso il trono, verso il centro della sala. Salii i primi due gradini del soppalco e mi sedetti sul terzo. Allungai le gambe fino ad appoggiare il tallone sul pavimento e puntellai le braccia per tenermi in equilibrio. Guardando un punto fisso davanti a me mi immaginai un piccolo Lotho o una piccola me però con i capelli neri, scorrazzare e ridere per il regno. Mentre continuavo a fantasticare su come potesse essere nostro figlio o figlia sorrisi.
<<Layla?>> quando sentii il mio nome sobbalzai. Alzai lo sguardo dal pavimento e incontrai il viso di Baruk.
<<Scusa non volevo spaventarti, tutto bene?>> mi chiese sorridendo.
<<Sì, ho solo bevuto troppo caffè e non riesco a dormire>> dissi quasi in imbarazzo. Se quello che dissi fece ridere Baruk, lui non lo diede a notare e io ne fui grata. Mi augurò una buona notte e si avviò verso quella che doveva essere casa sua. Ripresi a fantasticare ma non feci in tempo ad immaginarmi nulla che sentii le impalcature di legno scricchiolare sotto i passi di qualcuno. Alzai lo sguardo, non riuscivo a vedere di chi si trattasse. Riuscivo solo a percepire che aveva tanta fame. Attraversò velocemente un ponte sospeso sopra la mia testa poi scese alcune rampe di scale. Non era ancora arrivata al piano terra però capii chi era. Aveva i capelli raccolti in un codino basso e alcuni ciuffi più corti li ricadevano sul viso. Seline indossava una maglia aderente a maniche corte nera con sopra una stampa del Joker e dei pantaloni cargo, molto più grandi di quella che doveva essere la sua taglia, color viola scuro. Mentre camminava tenendo lo sguardo dritto davanti a sé, teneva i pollici incastrati nei passanti della cintura. Appena toccò il pavimento in pietra della sala, si tramutò in ombra. Mi accorsi che era uscita dal regno solo per il movimento del portone. Decisi di seguirla. Da quando eravamo tornati ad Atlanta non avevo più avuto l'occasione di parlarle, pensai mentre sbucai nel bosco. Mi guardai in torno per capire da che parte fosse andata, aguzzai l'udito, tentai di captare un pensiero poi sentii un movimento sulla mia destra. Mi voltai.
<<Fai schifo a seguire le persone>> disse Seline guardandomi con sguardo vuoto.
<<Volevo passare del tempo con te, magari parlare. Non volevo pedinarti>> risposi spostando il peso da un piede all'altro.
<<Sembri in forma>> disse con il tono di voce piatto. Non sapevo cosa rispondere, mi aspettavo un rifiuto da parte sua, non un tentativo di conversazione. Mi aveva presa alla sprovvista.
<<Anche tu>> dissi alla fine notando che i muscoli delle sue braccia erano più scolpiti. Lei sorrise. Probabilmente fu un gesto istintivo perché appena se ne rese conto tornò seria.
<<Fai due passi con me?>> mi domandò. Rimasi senza parole. Lo stava facendo per farmi un favore? Per farmi felice e poi esser lasciata in pace?
-Ti prego non rifiutare, non voglio stare da sola-
Sorrisi. Appena lei si accorse che le avevo letto nel pensiero, abbassò lo sguardo imbarazzata.
<<Sono felice che tu voglia la mia compagnia>> risposi sinceramente felice. Seline alzò leggermente lo sguardo poi chiese: <<Davvero? Non sei arrabbiata per quello che ti ho detto a New York?>>.
Scossi la testa in segno di negazione e sul suo viso si allargò un sorriso splendido, che però non arrivò ad illuminare gli occhi.
<<Da che parte andiamo?>> domandai.
<<È indifferente>> disse cominciando a camminare davanti a sé. Anche io cominciai a camminare e i nostri passi si sincronizzarono. Per qualche minuto si sentiva solo il canto notturno della foresta. Il suolo era bagnato quindi i nostri passi erano attutiti. Nel silenzio avvertii una strana sensazione. Mi guardai intorno.
<<Come posso farmi perdonare per come ti ho trattata?>> Seline spezzò il silenzio. Sempre continuando a camminare mi voltai verso di lei. Il suo sguardo era rivolto al terreno su cui camminavamo.
<<Non hai niente di cui scusarti>>.
Lei alzò lo sguardo verso di me, aveva gli occhi lucidi e mi si strinse il cuore.
<<So che non volevi dirmi quelle cose>> continuai. Ebbi di nuovo quella strana sensazione, come se ci fosse qualcun altro qui con noi.
<<Layla?>>
<<Davvero, non ce l'ho con te>> risposi continuando a scrutare il buio del bosco.
<<No... Te ne sei accorta anche tu?>> domandò incominciando ad emanare energia. Annuii anche se non sapevo se mi stesse guardando. Alle spalle di Seline c'era un albero quindi mi sporsi per controllare se ci fosse qualcuno mentre lei stava guardando alle mie spalle. All'improvviso mi sentii afferrare le braccia da Seline. Mi fece mettere velocemente al suo posto finendo con la schiena appoggiata all'albero. Lei appoggiò velocemente le mani sulla corteccia dell'albero ai lati del mio corpo.
<<Ma che...>>.
Non feci in tempo a finire di fare la domanda che sentii il rumore orribile della pelle che viene trafitta da qualcosa. Seline fece uno scatto verso di me reggendosi con le braccia tese contro l'albero.
<<Se faccio uccidere anche te Lotho mi spezza in due>> disse digrignando i denti. Abbassai lo sguardo verso il suo addome dove potevo vedere la punta di un pugnale uscirle dalla pancia.
<<Seline...>>.
<<Non ti preoccupare...>> alzò lo sguardo verso di me e abbozzò un sorriso poi staccò una mano dalla corteccia e se la portò sulla schiena. Incominciò a tirare il pugnale per toglierselo. Digrignò i denti lasciandosi sfuggire un verso di dolore. Alle sue spalle intravidi della luce. Cercai di capire quale fosse la fonte del bagliore. Luxen.
<<Cazzo che male!>> esclamò Seline riuscendo a togliersi il pugnale dal corpo. Incominciò ad uscire una cascata di sangue nero. Lasciò cadere il pugnale a terra poi appoggiò la fronte sulla mia spalla. Intanto, tre luxen si stavano avvicinando.
<<Dammi qualche secondo poi ci sono>> farfugliò lei. Abbandonò le sue fattezze umane per qualche attimo poi tornò umana e la ferita non c'era più. Un luxen ci scagliò una sfera di luce addosso.
Seline si girò in un battito di ciglia e posizionò le braccia davanti a sé come per formare uno scudo. Nello stesso istante in cui la sfera andò a toccare la sua pelle, del fumo nero l'avvolse e la spense.
<<Siete appetitosi>> disse lei piegando prima la testa da un lato poi dall'altro per stirarsi i muscoli del collo. Il calore della sfera aveva bruciato gran parte della stoffa della sua maglia, che ora le rimaneva addosso solo per le cuciture sulle spalle e al collo. Uno dei tre alieni prese le sembianze umane, era una donna. Guardò incuriosita Seline poi non appena mosse un muscolo della gamba per caricare, Seline alzò la mano come per dire di aspettare.
<<Fammi togliere questi brandelli di stoffa e poi ti prometto che sono tutta tua tesoro>> le disse con la voce impregnata di disprezzo. Seline buttò la maglia a terra rimanendo con un top sportivo. La luxen, stupita dal comportamento di Seline, fece uno scatto verso di noi. Gli altri due luxen partirono qualche secondo dopo la ragazza. Feci per affiancarmi a Seline quando lei esclamò: <<Tu non muoverai un muscolo!>>
<<Ma...>>
<<Niente ma!>> e anche lei cominciò a correre verso i luxen. I due alieni, che erano partiti dopo, afferrarono le braccia di Seline nel tentativo di buttarla a terra ma lei puntò i piedi del terreno e riuscì a rimanere in piedi. Essendo bloccata tra i due luxen, la terza la colpì in pieno viso e in quel momento cominciai a notare le somiglianze tra lei e suo fratello. La sentii scoppiare a ridere.
<<Tutto qua brutta puttana?!>> sbraitò ricevendo un altro pugno. La ragazza tornò umana, avvicinò il volto al suo e disse: <<È meglio che ti fai da parte, perché soffrire così solo per proteggere quello scherzo della natura?>>
Sgranai gli occhi mentre Seline reagì tirandogli una testata. Altra risata e i due luxen che la stavano tenendo la buttarono a terra. Seline non fece neanche in tempo a toccare il suolo che si era già rimessa in piedi come se sotto di lei ci fossero state delle molle.
<<Jenny, tu pensa a Layla>> disse uno dei due prendendo le sembianze umane, era un ragazzo. Jenny prese la rincorsa verso di me e io mi preparai a combattere ma non arrivò mai. Aveva fatto l'errore di passare di fianco a Seline e lei l'aveva afferrate per i capelli buttandola a terra. Ci salì sopra e le diede un pugno in faccia. il ragazzo di poco fa afferrò le spalle di Seline. Lei girò la testa di scatto con gli occhi luminosi d'odio, alzò un braccio e lo investì con una sfera d'ombra. Il luxen non esisteva più. Seline riportò la sua attenzione alla ragazza. E il terzo? Ce ne erano tre... dove era finito? Cominciai a guardarmi freneticamente in torno. Possibile che se ne fosse andato? Che avesse abbandonato la ragazza? Continuavo a scrutare il bosco mentre in sotto fondo sentivo le lamentele della ragazza infine sentii una voce.
<<Seline>> io conoscevo questa voce. Una sagoma comparve alle spalle di Seline. Spalancai la bocca per avvertirla ma le mie corde vocali si paralizzarono quando la sagoma prese forma.
<<Amore, fermati>> disse a bassa voce Katherine appoggiando le mani sulle sue spalle. Seline si congelò sul posto mentre io non capivo, non riuscivo a crederci. Si girò lentamente e appena la mise a fuoco sgranò gli occhi. Si mise in piedi dimenticandosi completamente della luxen.
Dopo un attimo di stupore realizzai che i luxen potevano prendere le sembianze anche di altre persone sfruttando le particelle di luce da cui erano composti. Non era Kat, era il terzo luxen. Seline deglutii rumorosamente. Quella che doveva essere Kat, le stava sorridendo e le stava sfiorando delicatamente il braccio. Ne frattempo, la luxen che era a terra si era ripresa e stava per attaccare Seline alle spalle. mi mossi alla velocità della luce frapponendomi tra lei e Seline.
<<Lo sai anche tu che non è lei!>> esclamai tra i denti bloccando un colpo della ragazza.
<<Seline!>> cercai di farla uscire dalla bolla in cui si era isolata. Ricevetti un colpo alla mandibola e io glielo restituii indietro. La luxen perse l'equilibrio e indietreggiò di qualche passo poi si riprese subito. Alle mie spalle sentii il rumore di un pugno colpire un viso. Sperai che fosse stata Seline ma appena la sentii venirmi a sbattere sulla schiena capii che era lei che era stata colpita. Dannazione. Mi buttai addosso alla ragazza afferrandola all'altezza della vita e buttandola a terra. Lei mi afferrò un braccio e finii sul suolo anche io. Mi salì sopra ma sfruttando il mio e il suo peso invertii la situazione. Afferrai tra le mani il suo collo e strinsi. Lei sgranò gli occhi poi sentii l'osso del suo collo spezzarsi. Appena la luxen si spense avvertii la presenza di un altro luxen e di un arum. mi voltai per andare ad aiutare Seline. Stava ricevendo numerosi colpi e si difendeva solo. Non riusciva a reagire. Ricevette un altro colpo alla mandibola ed indietreggiò. A quel punto il luxen riprese le sue vere sembianze, allungo il braccio e riversò un fascio di luce contro Seline. Gridai il suo nome dirigendomi immediatamente verso dove era stata scaraventata. Era stesa, immobile. Aveva un occhio gonfio e il labbro inferiore spaccato, la pelle arrossata.
<<Seline!>> mi salirono le lacrime agli occhi. Le spostai i capelli dal viso.
<<È la prima volta che le prendo di santa ragione>> disse tra una smorfia e l'altra. Tirai un sospiro di sollievo. La feci sedere facendole appoggiare la schiena ad un albero.
<<Tra un attimo ti porto a casa, ok?>>
Lei annuì lentamente chiudendo gli occhi. La scossi leggermente per le spalle: <<Devi stare sveglia>>.
<<Sono sveglia>> rispose spalancando gli occhi. Mi voltai appena in tempo per vedere il luxen corrermi incontro. Presi la rincorsa anche io e all'ultimo mi spostai sulla sua destra agganciando il suo collo con il mio braccio. Lui finì a terra. Lo stavo per colpire con la fonte quando percepii di nuovo un arum e un luxen e subito dopo sentii dire con tono scocciato: <<Che cos'è tutto questo casino?!>>. Riconobbi subito la voce, era quella di Irvin. Per l'attimo di distrazione ricevetti un colpo in stomaco. La prima cosa a cui pensai fu il bambino. Vidi un altro colpo avvicinarsi. Mi spostai velocemente evitandolo.
<<Che sta su... Seline!!>> vidi Irvin correre verso sua sorella poi intravidi una luxen bionda con gli occhi verdi. Stava guardando e basta, sembrava inoffensiva quindi riportai la mia attenzione sul ragazzo.
<<È stato lui?>> domandò Irvin comparendomi di fianco.
<<Sì, stanno con il governo>>
<<A davvero?>> chiese guardandolo piegando la testa prima da un lato poi dall'altro.
<<Wendy, vai via non voglio che tu mi veda mentre mi occupo di questa brutta testa di cazzo>> aggiunse.
La ragazza nonostante si notasse che fosse contraria, se ne andò.
<<Se credi in qualche dio è ora che incominci a pregarlo per la tua vita>> disse riferito al luxen. Quest'ultimo si mise in posizione di combattimento e Irvin gli si buttò addosso. lo mise subito a terra cominciando a colpirlo in faccia.
<<Fa male?!>> sbraitò tirandogliene un altro che gli spacco lo zigomo facendo scendere un rivolo di sangue blu.
<<Oh, ti sei sporcato>> disse fingendo di essere dispiaciuto. Il luxen tentò di reagire ma Irvin gli bloccò le braccia a terra.
<<Lascia che ti pulisca!>> esclamò con un tono di voce folle poi si piegò verso il viso del ragazzo e gli portò via il sangue con la lingua. Andò verso l'orecchio e sussurrò qualcosa che non sentii poi spalancò la bocca e gli staccò l'orecchio a morsi. Distolsi lo sguardo e andai da Seline per aiutarla. Quando la vidi con gli occhi chiusi mi preoccupai ma appena mi sentì, li aprì e mi guardò.
<<Stai bene?>> mi chiese.
<<Io sì, tu?>>
<<Potrebbe andare meglio>> rispose lasciandosi sfuggire un mugolio mentre cercava di mettersi a sedere meglio. L'aiutai. Dopo alcuni secondi Seline perse le sue sembianze naturali e ci rimase per qualche minuto. Nel frattempo continuavo a sentire i lamenti strazianti del luxen che stava combattendo con Irvin. Nel momento in cui i lamenti cessarono, Seline riprese il suo aspetto umano. Ora non c'era più traccia di nessuna ferita. Mi alzai in piedi seguita da lei. Sentivo i passi di Irvin venire, svelti, verso di noi.
Seline sgranò lo sguardo guardando verso il fratello che era alle mi spalle. mi voltai per capire il motivo della sua espressione e mi ritrovai Irvin ad un millimetro da me. I suoi occhi non erano più azzurri ma erano due pozzi neri. La sua bocca era deformata da una smorfia insana contornata dal sangue del luxen. La sua maglia era tutta macchiata.
<<Irvin!>> lo chiamò Seline ma lui sembrò non sentirla.
<<È da quando sei qui che qualcuno muore o si fa male>> la sua voce era più cupa e quando parlava, dalla sua bocca, usciva del fumo nero che ricadeva verso il basso.
<<Non mi è mai importato un cazzo di nessuno ma se averti qui comporta mettere in pericolo la mia sorellina...>> fece una pausa poi ebbe un tic all'occhio destro.
<<Io ho solo lei...nessuno può farle del male, capisci!?>> mi urlò in faccia. Respirava in modo affannoso, alzando e abbassando le spalle a ritmo con i suoi respiri.
<<Io devo farti fuori capisci?>> disse sorridendo come se stessimo parlando normalmente.
Intanto Seline si era spostata lentamente alle sue spalle. Gli appoggiò le mani sulle spalle e lui si voltò di scatto verso di lei. Seline sobbalzò leggermente per lo spostamento improvviso.
<<Guarda, io sto bene>> disse cercando di non sembrare spaventata. Irvin la scrutò più volte dalla testa ai piedi.
<<Stai bene>> ripeté lui e Seline annuì lentamente. Irvin barcollò verso di lei, l'abbracciò forte poi si dissolse in fumo e se ne andò.

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E' da davvero tanto tempo che non pubblicavo, spero che il capitolo vi piaccia       

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