Mi chiamo Rachel Johnson e ho 14 anni, compiuti appena ieri.
Ormai io abito alla Stark Tower da almeno un anno, dato che mia madre cadde in depressione dopo la morte di mio padre a causa di un tumore.
Mia madre non ce la fece più, impazzì completamente, perciò decise che era meglio affidarmi a mio zio Tony, l'unico mio parente rimasto nelle vicinanze.
Per chi se lo stesse chiedendo, si, proprio quel Tony, il famoso genio miliardario playboy filantropo, Tony Stark, nonché Iron-man.
Con mio zio ho un buon rapporto, anzi è fantastico!
Adoro mio zio gli voglio bene da morire.
Tanti si lamentano per il suo carattere egocentrico, ma io lo adoro proprio per questo, perché è un uomo che non si fa mettere i piedi in testa ed il suo tasso di ironia è molto alto.
Da quando sono qui decise anche che forse era meglio che abbandonassi la scuola e magari studiassi a casa, per ragioni di sicurezza.
Pure con i miei genitori avevo un bel rapporto, sopratutto con mio padre, con mia madre invece c'erano degli alti e bassi.
Eravamo una famiglia normale, finché il 18 Marzo di tre anni fa, a mio padre venne diagnosticato un cancro ai polmoni.
Mi ricordo quei anni perfettamente...*flashback*
Mi trovo nella stanza in cui tutti quelli malati di cancro fanno la chemio, mio padre è tra uno di loro.
Vedo mia madre seduta accanto a lui che li tiene stretta la mano e così faccio pure io con l'altra.
Mio padre non sembra avere una faccia molto rilassata, anzi è piena di dolore e non ha molte forze ormai.
Sta facendo queste chemio da ormai un anno, sono ancora una ragazzina,ma riesco a capire molto bene la situazione in cui mio padre si trova.
Spesso alla notte mi sveglio, come l'altra sera e perciò mi sono alzata per andare a prendere un bicchiere di acqua.
Sono passato vicino alla camera dei miei genitori e vidi attraverso alla porta semiaperta, mia madre che piangeva ancora.
Ho capito che ormai mio padre peggiorava soltanto e sempre di più.
Ormai ho perso le speranze come lui, ma lui cerca sempre di non farmi capire che sta soffrendo e che andrà tutto bene, ma so che non è così.Sono passati otto mesi, e per otto mesi le mie lacrime, ogni sera, non smettevano di solcare insistentemente il mio viso.
Mi faceva sempre più male vederlo così, ma dovevo essere forte per lui, glielo avevo promesso.Mi trovavo vicino a mia madre con le lacrime agli occhi.
Eravamo tutti quanti vestiti di nero, che piangevamo dentro a quella chiesa.
Eh si, mio padre mi aveva abbandonata.
Aveva abbandonato me, mia madre, i miei nonni paterni, i suoi amici, colleghi di lavoro e tutte le persone che conosceva e amava.
C'era molta gente in quella chiesa quel giorno.
Io mi trovavo in prima fila, ma con lo sguardo sempre basso, mi faceva così male vedere mia madre piangere e ancora peggio era vedere la bara con sopra un sacco di fiori e la sua foto tra quei fiori.
Mi feci coraggio e alzai lo sguardo per vedere la bara, dove dentro si trovava il corpo ormai inerme del uomo più importante della mia vita, ma era troppo e abbassai subito lo sguardo con le lacrime che iniziarono a scorrere ancora più veloci e pesanti.
Mi aveva fatto promettere che non avrei pianto così tanto per la sua morte, perché tanto prima o poi tutti devono morire, questa è la vita e bisogna cercare di viverla al meglio.
Non si sa cosa puo succedere nella vita, ma sarà il destino a sapere quando è ora che una persona se ne vada e quel destino non si può cambiare.
*fine flashback*Lottò con tutte le sue forze, ma purtroppo era ad uno stadio troppo avanzato e mi abbandonò.
Ma parliamo di me ora:
Sono una ragazza che sta sulle sue, sono abbastanza testarda, ma sono anche dolce, sfacciata e a volte anche abbastanza sensibile, soprattutto quando toccano dei tasti per me dolenti della mia vita.
Sono abbastanza curiosa e sono mooolto pigra e a scuola non sono mai stata una delle migliori, mi è sempre piaciuto fare di testa mia, così gli altri hanno iniziato a definirmi abbastanza ribelle.
Sono una ragazza semplice e per niente appariscente, non mi piace stare al centro dell'attenzione, ma nonostante ciò ho sempre avuto molti amici a scuola, ma anche se non erano veri ed io lo sapevo benissimo, stavo lo stesso con loro, odio rimanere da sola.
I miei capelli sono lunghi, lisci e di un biondo scuro.
I miei occhi invece non sono un granché, sono di un semplice colore marrone, ma più chiari, quasi ambrati.
Ho sempre voluto avere occhi tipo, sul grigio, verde, o ancora meglio, azzurro ghiaccio, ma purtroppo dato che la vita fa schifo, mi sono capitati dei miserabili occhi color nocciola.
Le mie labbra sono carnose e rosee in contrasto con la mia pelle che è molto chiara, infatti ogni volta che vado al mare, per abbronzarmi ci vuole un mese, ma come fanno gli altri, che manco un giorno e si abbronzano subito? mentre io mi brucio la pelle e basta😒.Alla torre ho avuto modo di fare amicizia con gli Avengers che mi accolsero calorosamente, ho fatto amicizia in particolare con Natasha (Vedova Nera) e Steve (Capitan America) che io shippo un botto , ma anche gli altri mi sono sempre stati molto simpatici, soprattutto Thor che molte volte mi fa morir dal ridere, ma nonostante tutto a volte mi sento abbastanza sola, dato che loro spesso sono assenti perché sono in missione o robe del genere.
Mi ricordo che quando ero più piccola e venivo a trovare mio zio, ogni volta che loro avevano una riunione, io mi nascondevo da qualche parte, per ascoltare e semplicemente vedere i miei supereroi preferiti.
Avevo pure preso una di quelle sciocche cotte che si prendono a quell'età, per Thor, infatti io da sfacciata come ero, dicevo dicontinuo che lo avrei sposato da grande, provocando così le risate di tutti quanti e non parliamone di quando ho visto Loki...
Poi però ovviamente crescendo loro li ho sempre trovati solo dei bonazzi della madonna.
Ma tornando di nuovo a noi...ogni volta che mi intrufolavo alle loro riunioni, io ovviamente non capivo un tubo di quello che dicevano.
Un giorno Natasha mi sgamò, ma stette zitta e quando tutti finalmente se ne andarono, venne verso di me, mi tirò fuori dal mio nascondiglio e rise, ma con una nota rimproverevole.
Ovviamente poi mi lasciava venire ogni volta, senza che gli altri sapessero qualcosa, l'unica a sapere della mia presenza nella sala riunioni, era Nat.
I miei amici di scuola, non sapevano nulla di mio zio e degli Avengers e non volevo nemmeno dirglielo, ero piccola ma ero consapevole che non potevo dirlo a nessuno.
Non ho mai avuto una migliore amica della mia età e non so nemmeno se ce ne avrò mai una, ma non credo che mi serva, certo a volte vorrei fare anch'io le sciocchezze con qualcuno, quelle che si fanno di solito alla mia età, ma mi ritrovavo sempre sola.
Ma dopotutto non sto nemmeno così male, insomma, ho sempre avuto tutto e delle persone che mi amano.
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~ My superhero ~ Peter Parker
Fanfiction[COMPLETATA] (All'inizio la storia può sembrare noiosa, ma vi prometto che poi diventerà più interessante) (Accetto critiche costruttive nei commenti, anzi mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e cosa dovrei cambiare o sistemare, così io potrò p...