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Sono passati quattro anni e io ora ho ben 18 anni.
Di mia madre in questi quattro anni non ho più saputo niente, non mi ha mai chiamata e credo proprio che nemmeno vuole vedermi più, ma sinceramente non sento nemmeno troppo la sua mancanza.
Nat e Steve nel corso degli anni mi hanno insegnato a difendermi e combattere un po.
Me la cavo abbastanza bene e spesso, mi hanno proposto che se volevo, quando sarei stata pronta, potevo anche entrare a far parte degli Avengers, ma non credo che lo farò mai, io so solo combinare casini e di certo salvare vite non fa per me, in più mio zio non mi lascerà mai.
Man mano che crescevo poi, mi sentivo sempre più sola, così in qualche modo sono riuscita a convincere mio zio e finalmente, potrò andare a scuola.
Non ho mai amato la scuola, ma è sempre meglio che rimanere qui alla torre da sola.
Frequenterò l'ultimo anno di liceo ovviamente.

Fra una settimana avrei iniziato scuola e circa due settimane fa, ho saputo che agli Avengers si è aggiunto un nuovo membro, spider-man.

Oggi mio zio mi ha detto che mi avrebbe fatto conoscere il tanto misterioso spider-man, ovviamente però tenendo la sua identità segreta, per 'ragioni di sicurezza', come mi diceva lui.
Stavo leggendo un libro seduta sul divano, aspettando che gli Avengers finissero la loro solita riunione.
Da poco in oltre avevamo cambiato base e la mia camera era decisamente più grande di quella della torre.
Finalmente dopo tempo uscirono tutti quanti, come al solito mi salutarono e poi andarono ognuno in direzioni diverse.
Per ultimi uscirono mio zio, che aveva un braccio sulle spalle di un ragazzo o uomo, che parlava.
Era spider-man che aveva una tuta rossa e blu con un ragno nero sul petto.
I due mentre parlavano vennero verso di me e io li accolsi con un sorriso.
Così mi alzai in piedi per parlare meglio.
"Oh, Rachel, ti volevo presentare spider-man, il nuovo e ufficiale membro degli Avengers!"mi disse Tony.
"Piacere, Rachel!"dissi con un sorriso porgendo la mano al sconosciuto.
"Piacere!"disse spider-man, stringendomi la mano che gli avevo porto.
Dalla voce non sembrava tanto vecchio, anzi sembrava un ragazzo quasi della mia età.
"Sai Spidy, lei è mia nipote e ha la tua età più o meno!"continuò Tony, mentre mi accorsi che spider-man non distoglieva lo sguardo da me.
Mmmmmh, interessante...perciò lui aveva la mia età, spero allora che diventiamo amici, almeno non sarò più sola.
"Mio zio mi ha parlato molto di te! Sembri un tipo simpatico!"dissi io al ragnetto.
"Oh, beh g-grazie!"balbettò lui.
In lontananza poi sentì la voce di Nat chiamarmi, perciò girai la testa nella sua direzione.
"Rachel, puoi venire un attimo ad aiutarmi?"mi chiese Nat.
"Si arrivo!"gli urlai di rimando.
Portai di nuovo lo sguardo su gli altri due e poi gli parlai.
"Ora devo andare, Nat è negata a cucinare, spero di conoscerti meglio spider-man! Ci vediamo allora!"salutai io con un sorriso.
"C-certo, ci rivediamo!"mi salutò lui e poi me ne andai.
'Devo dire che mi incuriosisce molto quel ragazzo, sembra simpatico, ma anche un po impacciato' pensai mentre andavo in cucina.

(Peter's pov)
Vidi la ragazza andare verso quella che credo sia la cucina, per poi sparire dalla mia vista.
Rimasi con il signor Stark, che poi riprese a parlare.
"Hei ragazzo, come ti pare mia nipote?"mi chiese.
"Oh, sembra simpatica!"
"Bene, ma non toccarla mi raccomando!"disse serio e puntandomi il dito, io annuì soltanto, un po spaventato.
"Bene, ti fermi a mangiare qui?"mi chiese poi.
"Oh no, mia zia mi aspetta a casa!"
"Va bene, come vuoi, ci vediamo domani per l'allenamento!"
"Certo!"lo salutai e me ne andai, uscendo dalla finestra come il mio solito.
Sparai una ragnatela e donodolandomi tra i palazzi, arrivai a casa mia in pochi minuti.
Entrai in camera mia dalla finestra e poi mi distesi sul letto, dopo essermi tolto la mia tuta.
Presi il telefono e chiamai il mio migliore amico Ned, dato che mi aveva detto di chiamarlo dopo la riunione.
"Hei bro!"lo salutai, dopo qualche squillo.
"Come è andata?"
"Bene! Ho conosciuto la nipote del signor Stark..."
"E..."mi invitò a continuare.
"È bellissima! Sembra anche simpatica, spero di conoscerla meglio!"
"Mmmh, qualcuno si è preso una piccola cotta!"disse stuzzicandomi.
"No! ma cosa, ci ho parlato solo per dieci minuti, non mi sono preso una cotta per lei!"
"Lo sai che bastano 30 secondi per innamorarsi?!"
"E questo da dove lo hai sentito?"
"Boh, non me lo ricordo, vabe ora devo andare, ci vediamo domani a scuola!"
"Si ciao!"e poi riattacai.
Non mi ero preso una cotta per Rachel, anche se è veramente bella, lo ammetto.
È impossibile! A me piace Liz, anche se non credo di provare lo stesso sentimento di prima nei suoi confronti.

Cenai assieme a mia zia e parlammo del più e del meno, ma per tutta la sera non smettevo di pensare a quei occhi ambrati che oggi incrociarono il mio sguardo.
E se Ned avesse ragione?
Beh, lo scopriremo solo con il tempo.

(Rachel's pov)
Cenammo tutti quanti assieme come ogni sera, parlammo del più e del meno e poi andai in camera mia.
Mi misi sul mio bel letto e poi iniziai a leggere il solito libro per la centesima volta ormai, ma nonostante ciò non prestavo attenzione alla mia lettura.
Il mio pensiero ricadeva sempre sul misterioso ragazzo di oggi, chissà come era? Chissà chi è, forse un giorno mi avrebbe rivelato la sua identità.
Volevo proprio conoscerlo, sembrava simpatico e avrei avuto tutto il tempo che volevo, dato che da quello che avevo capito, quasi ogni pomeriggio si sarebbe allenato qui alla base.
Erano le 21 e mi stavo annoiando a morte, perciò presi le cuffiette, misi la musica ad alto volume dal mio telefono e iniziai a disegnare.
Io amo disegnare, mi rilassa ed è un mio hobby.
Inutile dire che verso mezzanotte poi mi addormentai con ancora il foglio e la matita in mano, con le cuffie e la musica che continuava ad andare in loop.
Fra una settimana avrei finalmente iniziato la scuola e non vedevo l'ora, spero almeno di trovare anche dei professori decenti, mi ricordo che i maestri delle elementari erano acidi e scontrosi, sopratutto quella di matematica, che non la smetteva di darmi note disciplinari, semplicemente perché io scarabocchiavo sul banco o perché non stavo attenta, non facevo sempre i compiti e cazzate varie, ma non ci potevo fare niente, sono sempre stata una ragazza che invece di prestare attenzione, ero sempre tra le nuvole immersa nei miei pensieri.
A volte pure mio zio mi riprende perché non ero attenta a quello che mi diceva, mi dice sempre che io penso troppo, e forse ha ragione...

~ My superhero ~ Peter ParkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora