Stavo dormendo tranquillamente, quando a svegliarmi, fu un improvviso 'NO' disperato che proveniva dall'altra camera, dalla camera di Peter più precisamente.
Era sua la voce, così scesi svelta dal mio letto e mi fiondai in camera sua.
"Cosa è successo?"chiesi preoccupata spalancando la porta.
Peter era seduto sul letto, che respirava a fatica e sembrava terrorizzato da qualcosa.
Mi avvicinai a lui e mi sedetti vicino.
"Peter che è successo?"gli richiesi
"N-niente, solo uno stupido sogno!"
"Non sembra poi così tanto stupodo, gai praticamente urlato!"
"Tranquilla non è niente!"disse calmandosi.
"Sei sicuro?"
"Si tranquilla, sto bene!"disse strizzando gli occhi.
Mi accorsi che le sue guance erano rigate dalle lacrime.
Non ero del tutto convinta che fosse apposto, sembrava veramente spaventato, Sarà stato pesante come incubo se si è svegliato in questo modo.
Portai una mano sulla sua guancia e gliela asciugai delicatamente con la manica del mio pigiama.
Poi gli regalai un sorriso sincero per cercare di calmarlo e per assicurarmi che fosse veramente tutto a posto.
"Scusa se ti ho svegliata!"
"Oh no non fa niente!"
Anche nel buio i suoi occhi risplendevano, erano più scuri, ma rimanevano lo stesso incantevoli e ipnotici.
"Cosa hai sognato?"chiesi facendomi seria.
"Niente soltanto May, mi sento stupido a dirtelo!"disse abbassando lo sguardo.
"Non sei stupido! Avanti, racconta!"gli dissi avvicinandomi di più a lui in modo tale che capisse che lo stavo ascoltando.
Fece un grande respiro e poi iniziò a raccontare.
"Beh niente di che, praticamente io e lei eravamo nel salotto di casa ed a un tratto arriva avvoltoio che la ferisce in qualche modo, io ero disperato, mia zia non si svegliava e poi mi sono svegliato! Tutto qui!"
"Racconto appassionante e molto dettagliato!"dissi ironicamente facendolo sorridere un po.
"In poche parole i miei sensi di colpa mi tormentano pure di notte!"
"Ma tu non hai colpe Peter!"
"Si invece! È colpa mia se in qualche modo Avvoltoio aveva scoperto la mia identità, è colpa mia se non sono riuscito a fermarlo, è colpa mia se non sono riuscito a proteggere May! Rachel, lei è la mia famiglia, non posso perderla!"delle lacrime iniziarono a solcare le sue morbide guance, mentre mi spiegava cosa lo turbava.
"Tutti quanti possiamo sbagliare! Non è colpa tua, devi cercare di capirlo, ma il dolore che stai vivendo è troppo e automaticamente ti dai la colpa di tutto quello che può succedere alle persone che ami! Ma in questo caso non potevi farci niente nemmeno tu!"cercai di calmarlo.
Potevo capire il dolore che provava in quel momento.
Vedere la tua famiglia, una persona che ami che sta soffrendo e tu non puoi fare molto, pure io ci sono passata con mio padre ed è stato davvero doloroso vederlo in quelle condizioni.
"Per fortuna domani non ce scuola, perciò andiamo in ospedale a trovare tua zia e poi portiamo le tue cose qui alla base, ok?"
"Va bene! Grazie comunque!"
"E di cosa? Del fatto che mi stai aiutando e ci sei sempre al mio fianco!"
"Sei mio amico, è questo che fanno gli amici, no?"
Volevo dirlo che mi ero innamorata di lui e che vedere soffrire la persona che mai, fa male, per questo cercavo di farlo sorridere e di stargli accanto più che potevo, ma per lui ero solo un'amica e basta!...
"Certo! Mi stai consolando di più tu che Liz...non pretendo che stia solo con me, ma almeno chiedermi come stavo..."
"Non vanno bene le cose tra di voi?"
"Non sono sicuro di quello che provo per lei, certo è carina, bella e tutto, ma quando ho bisogno di lei non ce mai!"io annuì soltanto.
In questo caso non sapevo cosa dire o cosa fare, perciò mi limitai solo ad annuire.
"Ora è meglio che io vada, devi riposare, ne hai bisogno!"
"Va bene! Notte!"
"Notte!"me ne stai per andare e quando raggiunsi la porta mi fermai un secondo, avevo dimenticato una cosa.
Così tornai velocemente da lui e li lasciai un piccolo bacio sulla guancia.
"Notte!"
"Te lo sei ricordato allora!"
Risi e poi me ne andai a dormire.*il giorno dopo*
Avevamo appena finito di fare colazione/pranzo, dato che alla fine Peter si era svegliato alle 13.
Ha dormito come un ghiro, per poco credevamo che fosse morto, ma poi realizammo che ne aveva proprio bisogno, infatti quando si alzò era già bello pimpante.
Ci cambiammo e ci avviammo per andare all'ospedale.
Mi aveva chiesto di accompagnarlo, perciò io accettai molto volentieri."Dai tu va, io ti aspetto qui fuori!"dissi a Peter prima di entrare nella camera dove c'era sua zia.
"Non vuoi conoscerla?"
"Si, ma forse ora vuole rimanere un po con suo nipote!"dissi indicandolo.
"No dai, gli farà piacere, almeno per 10 min!"
"Va bene, dai!"
Così entrammo.
Era una donna sulla cinquantina, sembrava molto carina, i capelli erano castani come il nipote e sembravano lunghi e lisci, sembrava simpatica, infatti ci accolse subito con un bel sorriso.
"Ciao Peterrr!"disse stringendo il nipote in un abbraccio che lui ricambiò.
"Ciao May, come stai?"
"Un po' addolorante, ma bene! E la signorina lì dietro chi è?"chiese guardandomi sorridendo.
"Rachel piacere!"gli porsi la mano, ma lei mi tirò a se abbracciandomi.
Era addolorante, ma le forze di certo non le mancavano.
"May così le fai male!"la riprese Peter.
"Oh scusa!"si scusò lei lasciandomi andare.
"Non si preoccupi!"
"Io sono la zia di Peter!"
"È un piacere conoscerla signora!"
"Chiamai pure May, cara! E più fammi del tu, altrimenti mi sembra di essere vecchia!"disse lei.
"Va bene May!"Così chiaccerammo per un po, poi io decisi di lasciarli un po soli, così salutai May e uscì.
Quando anche Peter uscì dalla stanza ci dirigemmo verso casa sua per andare a prendere le cose.*a casa sua*
Mentre lui stava preparando uno zaino mettendo dentro tutto e di più, io mi guardavo in giro.
"Sai dovresti fare un po di ordine nella tua stanza qualche volta!"
"Si scusa, non guardare il disordine, diciamo che non sono un ragazzo molto ordinato!"
"Tranquillo, nemmeno io lo sono!"
"Ok finito!"disse chiudendo il suo zaino e mettendolo in spalla.
"Andiamo?"mi chiese.
"Certo!"mi avviai verso la porta, ma lui mi fermò chiamandomi.
"Dove vai?"
"Fuori?!"dissi indicando la porta.
"Non ho voglia di andare a piedi!"
"Prenderemo un taxi!"
"Ci mette troppo!"
"E allora cosa vuoi fare?"chiesi non capendo le sue intenzioni.
"Aspettami!"
Così mise giù lo zaino e iniziò a togliersi la maglietta.
"C-cosa fai?"chiesi imbarazzata.
Mi stavo per girare, ma poi vidi che sotto alla maglietta aveva già qualcos'altro.
"Oh no!"dissi intuendo cosa voleva fare.
"Si tolse pure i pantaloni rimanendo con il costume da spiderman già sotto.
"Se hai intenzione di andare volando, io non ci vengo!"dissi indietreggiando, mentre lui si mise la maschera e prese lo zaino.
"Andaimo, è divertente e poi ora non hai più scuse!"disse avvicinandosi a me.
"Peter, io non credo di potercela fare, e se mi viene un infarto? E se cado?"
"Non ti verrà un infarto e se cadi ti prendo io!"
"Ho solo 18 anni, non voglio morire!"
"Ma non morirai!"
"E chi me lo assicura!"
"Io! Fidati di me!"mi disse porgendomi la mano.
La fissavo incerta sul da farsi, ma poi accettai prendendola.
"Se muoio ti uccido!"
"Hahaha va bene! Tieniti forte ora!"
Mi avvicinai a lui che aveva aperto la finestra ed era uscito fuori sulle scale antincendio del palazzo lì vicine.
Uscì pure io e mi strinsi a lui.
Circondò la mia vita con il suo forte braccio e dei brividi mi percorsero tutto il mio corpo, spero almeno che lui non abbia sentito la mia reazione.
Mi strinsi a lui circondandogli il collo con le braccia e il busto con le gambe e in men che non si dica ci ritrovammo a volare per i palazzi, mentre io pregavo e urlavo dalla disperazione, mentre lui rideva sotto i baffi.
STAI LEGGENDO
~ My superhero ~ Peter Parker
Fiksi Penggemar[COMPLETATA] (All'inizio la storia può sembrare noiosa, ma vi prometto che poi diventerà più interessante) (Accetto critiche costruttive nei commenti, anzi mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e cosa dovrei cambiare o sistemare, così io potrò p...