Respira insieme a me 2

Capitolo 21

Ancora prima di prendere coscienza del mondo attorno a me, i miei sensi sono risvegliati da qualcosa, più precisamente un odore: la colonia di Scott.

Apro gli occhi e sorrido: la mia testa è ancora sul suo petto e le sue mani ancora attorno al mio corpo.
Gli accarezzo il viso mentre il suo respiro regolare guida i miei battiti.

Essere a contatto con la sua pelle in questo modo, non ha prezzo. Le nostre gambe sono avvinghiate, talmente tanto che è come se avessimo paura che l'altro potesse dissolversi nell'aria da un momento all'altro.

Mi è capitato spesso di pensarci. Alla possibilità che tutto questo, che lui, possa non essere reale. Perché non riesco a credere che al mondo esista una persona che sembra essere stata plasmata solo per me. Qualcuno creato per farmi provare emozioni forti e destabilizzanti quanto un terremoto; in grado di provocarmi un dolore che mi piega in due quando le cose non vanno.

Come è possibile legare due esseri umani così indissolubilmente? Quale magia è necessaria per far sì che questo avvenga?

Credo che cupido non abbia sbagliato con noi. Credo che le sue frecce non siano state sprecate. Perché ha ragione: siamo destinati ad amarci per sempre.
Per lo meno, io lo farò in eterno. Lo so perché l'idea di vederlo scomparire dietro l'angolo, un giorno, mi provoca un dolore lancinante al petto. Lo so, perché se siamo distanti e lui mi sorride, io mi sento al sicuro. Lo so, perché voglio fare l'amore con lui soltanto, e l'idea di qualcun altro mi fa venire la nausea e mi mozza il respiro.

Ho sempre sentito il legame che ci univa, ma in attimi come questi mi rendo conto che siamo tutt'uno, e che non c'è niente che possa davvero separarci.
Sorride nel sonno, il suo volto si rilassa e il mio corpo fa lo stesso. Mi sento finalmente bene.
Non a pezzi, non in uno stato di perenne tristezza.
Oggi mi sembra tutto perfetto.

Mi districo a malincuore dal suo corpo, e apro la tenda. Le altre due sono ancora chiuse, e dando un'occhiata al mio cellulare mi rendo conto che sono le sei di mattina. Ecco perché quando esco e mi volto, noto la particolarità del cielo: l'alba è rosso fuoco.

Non so in che rapporto siamo io e Scott al momento. So solo che mi sento finalmente libera.
Libera, perché so la verità. Libera, perché so che Lana non ci perseguiterà più. Libera, perché so che lui mi ama così tanto da compiere gesti estremi per me. Sono libera perché lo amo, e so che finché lui esisterà, esisterò anche io. Sono libera dalla tristezza e dalla solitudine che comportavano la sua assenza. Sono completamente e finalmente me stessa.

«Harp?», chiama la sua voce. «Dove sei?»
«Sono qui», rispondo, eccitata di vedere la luce che attraversa i suoi occhi al mattino.
Lo sento muoversi, perciò lo aspetto fuori mentre mi godo lo spettacolo che ci sta offrendo il cielo oggi.
«Ehi.» Posa una mano sul mio fianco sinistro, facendomi sobbalzare. È da così tanto tempo che non ci sfioriamo, che non percepisco il suo tocco sulla mia pelle... che la reazione immediata del mio corpo mi stupisce.

«Buongiorno.» Faccio un respiro profondo per aiutarmi a mantenere il controllo. «Come hai dormito?»
«Bene.» Lo osservo quando si posiziona al mio fianco. «E tu?»
«Benissimo.» Abbasso gli occhi. «Tutti dicono che si dorme male in tenda, ma non è affatto vero.» Istintivamente, aggancio le mie dita alle sue. Quando me ne rendo conto le ritraggo, e capisco quanto questo periodo separati ci abbia fatto male.

Lui si acciglia e pochi secondi dopo si avvicina, incantandomi con quegli occhi magnetici. Il mio cuore batte veloce, velocissimo. Rimbomba in ogni centimetro del mio corpo.
«Lo so, è stranissimo potersi toccare di nuovo e non doversi sentire in colpa.» Le sue mani finiscono sulla mia vita. Ogni volta che mi tocca in quella zona le mie ginocchia minacciano di cedere.