Capitolo 24

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«Basta, Jul, non ce la faccio più!», esclamo dopo almeno un'ora di balli, ma la mia risata mi tradisce.
«Dai, solo un'altra!», mi risponde per la centesima volta con il quinto drink in mano.

Sto per dirle che ho intenzione di andarmi a sedere, e che dovrebbe smetterla di bere, ma qualcuno mi afferra con decisione per i fianchi. Appoggio la schiena sul suo petto, perché so esattamente chi è. «È un'ora che ti aspetto, adesso tocca a me», mi dice.
Quando sposto la testa all'indietro, sulla sua spalla, il volto di Scott riesce a darmi una forte scarica di adrenalina. Improvvisamente non ho più voglia di lasciare la pista.

Ho la gola secca, il cuore che batte forte per ogni nostro contatto e per i suoi occhi su di me che mi danno vita.
Ondeggio con i fianchi, grazie anche alle sue mani che guidano i miei movimenti. Le mie si fanno strada tra i suoi capelli, e chiudo le palpebre per le sensazioni che sto provando. Mi sto praticamente strusciando su di lui, e il contatto con il suo petto e il cavallo dei suoi pantaloni mi sta mandando in estasi.

Sento il suo fiato sull'orecchio, dove mi lascia una scia di baci provocandomi brividi talmente forti da farmi tremare.
L'anno scorso non avrei mai fatto una cosa del genere, né in pubblico, né in privato. Eppure ora non scambierei un momento simile per niente al mondo.
«Harp?», mi chiama, con il fiato corto.
«Sì?» Mi volto, mentre lui mantiene le mani su di me. Ora sono di fronte a lui.
Avvicina la fronte alla mia. Non sento quasi più la musica. Sento solo lui. In ogni parte di me.

«Credi che riusciremo a baciarci?»
Sorrido, e mi stacco per guardarlo bene. Osservo le sue labbra per un secondo. «Facciamo un gioco», mimo con le mie.
«Un gioco?», ripete, curvando le sopracciglia.
Annuisco. Mi avvicino ancora di più. «Vediamo chi resiste di più senza baciare l'altro.»

Scoppia a ridere, ma non riesce a nascondere la scintilla maliziosa nei suoi occhi. «Vincerò io, di sicuro», continua a mimare.
Scuoto la testa.
«Qual è il premio?»
Alzo le spalle. «Ci penseremo.»
Annuisce, e quando un lato della sua bocca si curva, avrei voglia di mandare all'aria all'istante il nostro gioco. Lui sembra accorgersene, e si avvicina ancora di più per provocarmi.

Ma io non mollo. Mi appoggio di nuovo alla sua fronte e chiudo gli occhi. I nostri piedi si fermano. Le mie mani scivolano sulle sue spalle.

È vero, siamo in una discoteca con centinaia persone. Ma questo momento è più intimo che mai. Siamo noi a renderlo così; noi, e il legame indissolubile che ci unisce.

Tra le sue braccia i miei muscoli si rilassano di poco a poco. Nonostante la musica raggaeton, che solitamente ci farebbe scatenare, noi siamo immobili. Solo i nostri cuori si muovono in fretta. Sembrano scalpitare per cercare di dimostrarsi l'un l'altro le scariche che li stanno attraversando. Sembra quasi una gara. Il suo batte, il mio batte più forte e più velocemente; allora il suo accelera, e il mio tenta di raggiungerlo. Sento la connessione che ci unisce in ogni singola vena.

Apro gli occhi e divido le nostre fronti, e me ne pento in un istante. Il suo sguardo intenso sulle mie labbra e poi nelle mie pupille, mi fa uscire fuori di testa. Adesso lo bacio.
Mi avvicino e il suo sorriso è inspiegabile. La sua stretta su di me si fa più decisa, anche se non pensavo fosse possibile.

No, non posso farlo. Mi guarda confuso. Non ho intenzione di perdere.

Gli accarezzo le guance lisce, godendomi ogni singola parte di lui. «Di questo passo perderemo tra un attimo!», urlo per sovrastare la musica.
Annuisce con un altro sorriso. Scuoto la testa.

«Ho bisogno di sedermi», gli confesso. Comincio a percepire la stanchezza in tutto il corpo.
Intreccia le dita con le mie e mi conduce fuori dalla pista. Ci stiamo per sedere su uno dei divanetti, quando Ivan e Jul ci raggiungono. Lei è ubriaca marcia, mentre lui sembra stare benissimo. La mia amica non cambierà mai. Ma le voglio bene comunque.
«Andiamo?», chiede, indicando lei.
Annuisco. «Sì, sono stanchissima.»

Respira insieme a me 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora