Capitolo 29

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Trascino Scott al piano di sopra, tenendolo per la punta delle dita.
Sono ancora scossa da quello che abbiamo fatto sul divano, non riesco a credere che lui voglia davvero stare con me e vivere questi momenti insieme.
Sento ancora il calore del suo corpo, il suo respiro, le sue mani su di me. I ricordi che stiamo creando mi avvolgono come una coperta calda.

Apro la porta della mia stanza, stringendo i denti quando la sento scricchiolare. Entro e la chiudo lentamente alle nostre spalle. Sono stanchissima, ho bisogno di riposare.

«Harp, cosa...» Lo guardo corrucciata mentre mi stropiccio il viso dal sonno. Poi capisco dove si sono incastrati i suoi occhi. «Cosa sono quelli?»
I miei dipinti. I tre dipinti che ho realizzato quando il dolore era troppo forte, quando rischiava di soffocarmi. Li ho appesi sotto gli altri tre sull'amore che avevo preso a New York con Jul.

«Sono solo schizzi. Cose che avevo bisogno di tirare fuori.»
Deglutisce. Non capisco perché lo sconvolgano così tanto. Mi sembra quasi di vedere i suoi occhi blu tremare osservando le mie tele.
«Tutto okay?» Vado davanti a lui, e lo costringo a guardarmi. «Mi sembri... sconvolto. Non ti piacciono?»
«Non mi piacciono?», ripete sorridendo. «Sono bellissimi.» Le mie spalle si rilassano.

«La nostra storia mi è stata di ispirazione.» Mi siedo sul letto a gambe incrociate e guardo ciò che per me in realtà è vera arte, lui. Poi osservo i tre quadri. «Promessa», indico il primo. «Protezione», passo al secondo. «E unione.» Mi viene da sorridere. «Quelli sono i tuoi occhi. I tuoi meravigliosi occhi.»

Sembra illuminarsi, incredulo. «I miei... i miei occhi? Tu hai... hai dipinto i miei occhi.»
Annuisco. «Proprio loro.»
Rimane immobile. Guarda la terza tela assorto, con le sopracciglia aggrottate.
«Ti... ti da fastidio?»
«C-cosa?», mi domanda non staccando lo sguardo di lì.
«Ti da fastidio che io abbia dipinto i tuoi occhi? È... strano? Posso toglierlo se-»
«Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me», mi interrompe. «Cioè, so che non lo hai fatto per me, ma... è comunque un regalo pazzesco. Il fatto che tu abbia affisso qualcosa che mi rappresenta. Per me significa molto.»
Sorrido. Appendo le mie dita alle sue.
«Non c'è niente di più bello al mondo per me. Niente di più bello dei tuoi occhi.»

Si volta nella mia direzione. Si siede sul letto e mi fissa per qualche secondo senza dire niente. Mi sembra di vedere le sue spalle abbassarsi lievemente.
«Niente... di più...»
Mi sembra così... immerso. Così confuso. Incredulo. Non capisco il perché. Ma capisco che ha bisogno di una rassicurazione da parte mia. Forse è a causa dell'ennesimo periodo che abbiamo passato separati.

Poggio le mani sul suo viso, lo accarezzo mentre affondo nelle sue iridi con le mie. «Niente di più bello», sussurro.
«A parte te», sussurra prima di far combaciare le nostre labbra. «Tu superi qualsiasi cosa.»

Il profumo che emana il suo corpo e il modo in cui mi guarda mi fanno girare la testa...

«Harper? Sei sveglia?»
Papà interrompe il mio ricordo con Scott. Ripensarci mi ha provocato i brividi in tutto il corpo.
Lo sento bussare lievemente.
«Sì, papà, sono sveglia.»
«Posso entrare?»
Sospiro. «Vieni.» Mi tiro su a sedere e aspetto che entri. Quando apre la porta, si guarda intorno prima di posare lo sguardo su di me.
«Ti va di cenare in casa stasera? Volevo... volevo prepararti qualcosa. Il pollo magari, che ti piace tanto.»

Faccio un po' fatica a capire che giorno è e che ore sono. Quando dormo il pomeriggio è sempre così.

Ma poi, sforzandomi, inizio a ricordare. Ieri sera mi sono addormentata nel mio letto. Sono andata a dormire poco dopo la doccia e la chiamata con Scott. Ma oggi... oggi pomeriggio mi sono addormentata sul divano. Quindi come ci sono arrivata tra le mie lenzuola?
«Ti ci ho portato io», dice mio padre, probabilmente interpretando i miei pensieri e il mio viso pieno di domande. «Eri seduta tutta storta, avevo paura ti venisse il torcicollo. Così ti ho presa in braccio e ti ho portata in camera tua.»

Respira insieme a me 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora