Non riesco a crederci, lo sto facendo davvero. Non riesco a credere di aver ceduto, di aver assecondato i capricci di mio padre.
Sono davvero su questo aereo.
Guardo lo schermo in lontananza, manca qualche minuto. Tra poco metterò di nuovo piede a New York.La mia unica certezza quest'estate era il fatto che non sarei partita, ma a quanto pare mi sbagliavo alla grande.
Mi sistemo sul sedile e cerco di reprimere il senso di nausea che mi sta assalendo da quando mi sono seduta. Ma che dico. Da quando ho preso questa decisione.
Dirlo a mia madre è stato strano, stranissimo: mi ha risposto "va bene, tesoro", ma la luce che brillava nei suoi occhi mi comunicava che avrebbe voluto saltarmi addosso dalla felicità. E ancora non capisco il perché. Dopo tutto quello che è successo tra di loro, tra litigate, urla e offese... lei voleva che lo vedessi.
Ho i nervi a fior di pelle, e non riesco a smettere di tremare. Questo anche perché non sono riuscita a parlare con Scott da quando se ne è andato da casa mia.
Mi sento... vuota. Mi ha mandato un solo messaggio stamattina, diceva "Sto bene. Poi ti spiego". E ancora non mi ha chiamata. Non sa neanche che sono su questo aereo.Siccome ciò che è successo riguarda la sorella, non volevo disturbarlo ulteriormente. E comunque rimarrò qui solo due giorni. Poi tornerò a casa.
Julia si è disperata da morire quando le ho detto che partivo.
Sul serio, a un certo punto non ne potevo più di sentire le sue lamentele e sono stata costretta a metterle dello scotch sulla bocca. Diceva che era contenta che andassi a trovare mio padre, ma non poteva sopportare ben 48 ore da sola in compagnia di Cris. Che scema.Mi accorgo di essere atterrata solo quando comincio a vedere le persone intorno a me alzarsi. Recupero le mie cose e seguo la massa.
Quando rischio di inciampare nella sciarpa lunghissima di un vecchietto davanti a me, mi squilla il cellulare. Recupero l'equilibrio e rispondo senza neanche vedere chi è.
«Harper?»
Mio padre. Grandioso.
«Sì?» Supero l'anziano e accelero il passo.
«Sei atterrata?»
«Sì, tra poco prendo un taxi e arrivo.» Alzo gli occhi al cielo. Era necessaria questa chiamata?
«Taxi?» Scoppia a ridere. Non capisco cosa ci sia di divertente. «Sono qui in aeroporto, era ovvio che ti sarei venuto a prendere.»
«Ah. Okay», rispondo oltrepassando una coppia con cinque bambini urlanti. Cinque. Non hanno fatto altro che cantare le canzoni di Natale per tutto il volo. E siamo in estate.«Ti aspetto al solito posto», mi dice con un tono dolce.
Attacco senza aggiungere altro. Non c'era dubbio per me che avrei raggiunto casa sua da sola. Credevo che almeno ci andasse piano. Credevo capisse che per me è stato difficile perfino accettare di venire qui. Se non fosse stato per le parole della mamma, avrei rifiutato senza pensarci due volte. Ma quelle parole sono state pronunciate, ed io purtroppo le ho ascoltate. Maledette orecchie.Recupero il bagaglio e dopo qualche minuto riesco a vedere mio padre da lontano. Indossa una camicia, davvero elegante per i suoi gusti. Mentre mi avvicino non riesco a guardarlo. Punto lo sguardo sul pavimento sporco dell'aeroporto.
«Ehi, Harper», dice prima di circondarmi le spalle con un braccio.
«Ciao», gli rispondo fredda. Non lo faccio apposta ad essere così, non riesco a controllarlo. Penso a mia madre e cerco di non scansarmi.Margaret Ross... spero che tu sia fiera del mio comportamento.
———————————————————
Una volta entrati nel suo palazzo, il mio cuore batte all'impazzata. Sul serio. Lo sento rimbombare nelle braccia, nelle gambe, nei timpani, nelle ossa... ovunque.
Mi appoggio al muro man mano che ci avviamo per non darla vinta alle mie ginocchia tremanti.
Mi sento sopraffatta. Da questo palazzo, da ciò che è successo qua fuori, dall'uomo che cammina davanti a me. Faccio un respiro profondo.
Saranno due lunghi giorni.

STAI LEGGENDO
Respira insieme a me 2
RomanceÈ estate, e i giovani di New Orleans pensano solo a spassarsela fino a notte inoltrata. Julia, Ivan e Cris cercano di divertirsi per dimenticare il passato, e ricucire le crepe nelle loro vite. A differenza loro, Harper Ross e Scott Richer non sono...