31. Rapimento

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                           ~(T/n)~

Sono stanca, non ce la faccio più ad uccidere tutte queste persone. Che senso ha lottare tra di noi? Penso quasi che i titani siano una sorta di benedizione a questo punto, perchè fin ora avere quel nemico in comune che ci aveva uniti. O forse era solo apparente? Mi sono immaginata tutto? Come accade a volte, perché non si vuole credere alla realtà?

"EREEEEEN!" sentii urlare Mikasa, nel frattempo mi ero fermata sul tetto di una casa, quello affianco a loro per l'esattezza, vidi Levi che la manteneva ferma e poi sentii qualcuno dietro di me.

Mi voltai con un scatto ma mi misero un panno sulla bocca per non farmi urlare, ero senza forza ma cercavo di dimenarmi, sapevo che non potevo farcela erano in cinque.

Normalmente li avrei battuti ad occhi chiusi, ma ero stanca molto sia fisicamente che mentalmente, sentii una puntura sul collo, mi avevano somministrato un sonnifero, una donna mimò uno 'scusa'.

Poi sentii gli occhi pesanti, i rumori erano ovattati, avevo ancora un po' gli occhi aperti e per quel poco che vedevo, vedevo male, sentivo i muscoli farsi più morbidi e il corpo non rispondeva più ai miei comandi.

Ciò finché non chiusi completamente gli occhi, l'ultima cosa che sentii furono le grida ovattate di Levi, ma non ricordo cosa disse non lo capii, sentii solo la sua voce urlare.

                           ~Levi~

"TORNATE INDIETRO!" gli urlai, uccisi due degli uomini che la portarono via, mi sono distratto. È colpa mia, non mi sarei dovuto distrarmi!

L'ho fatto perché non volevo che Mikasa si cacciasse nei guai, non ci ho guadagnato nulla, anzi ho perso qualcosa, perchè certo l'avremo dovuta recuperare ma avrei ancora avuto la mocciosa al mio fianco.

Invece non c'è! Ed è colpa mia, sua di quel essere, non si merita di essere chiamato uomo, scesi dal tetto con la consapevolezza che fosse l'inizio di una guerra vera e propria, ma dovevamo sbrigarci.

Kenny aveva nelle mani la mia mocciosa, se non ci sbrighiamo morirà,
"Sbrigatevi!" dissi iniziando a camminare ci saremo fermati nel magazzino qui dietro, eravamo più lontani dalla popolazione quindi più nascosti.

"Che c'è? Non riesci a mangiare in un posto così sporco?" dissi ad Armin, io neanche stavo mangiando, ma era per la mocciosa,
"No, non è quello. Jean c'è qualcosa che non capisco" disse Armin.

"Che cosa?" chiese Jean, curioso anche se sembrava aver già capito di cosa si trattasse
"Quando ho sparato per salvarti, ero sicuro che non avrei fatto in tempo, scusami. Però, perchè sono riuscito a sparare per primo?" disse Armin sconvolto.

"Il motivo è che..." Jean non riusciva a finire la frase e Armin non se ne capacitava
"Il motivo è che l'altra persona ha esitato prima di sparare. Dico bene?" dissi, Jean sembrava sorpreso, ma in fondo ha sempre saputo meglio di me che è così.

"Armin, mi dispiace tanto avrei dovuto ucciderla senza esitare nemmeno un secondo" disse Jean
"Adesso capisco, scommetto che quella ragazza era buona e gentile, una persona con molta più umanità di quanto ne abbia io ho avuto la forza di premere il grilletto senza esitare io.." disse Armin, ma lo interruppi.

"Armin, ora mai ti sei sporcato le mani amico mio, non sarai mai più quello che eri prima" dissi
"Come puoi dire una cosa simile?" disse Mikasa, mettendosi subito sulla difensiva.

"Accetta il tuo nuovo te stesso Armin, se tu non ti fossi sporcato le mani a quest'ora Jean non sarebbe qui con noi" dissi, nel frattempo uno dei tipi che avevamo legato in precedenza si svegliò ma si limitò ad osservarci.

•Insieme per sempre• [Levixreader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora