PROLOGO

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Da sempre avevo creduto che essere diversa fosse un difetto.

O meglio mi avevano sempre insegnato che essere diversa, mi avrebbe portato a rimanere sola.
Il diverso fa paura alle persone, le incute timore e quando le persone hanno paura, attaccano per sentirsi piú forti.

I miei genitori mi hanno sempre incitato a fare amicizia con altri ragazzi della mia età, a uscire di casa, parlare di più e fare qualcosa che  fosse realmente utile.

E io ci ho provato. Ma mi sono sempre sentita spaesata in mezzo a tutta quella gente.

Non avevo mai capito il mio posto nel mondo, almeno non fino a quel giorno.

Sono Scarlet Burke e vivo in una città dell'Inghilterra abbastanza conosciuta, Londra.
Adoro la mia città anche se non ho visto tanto di questa. Restavo per la maggior parte del tempo in casa.

Come primo giorno di vacanze estive avevo deciso di svegliarmi tardi .Essendo figlia unica e avendo due genitori che lavorano, c' era solo la domestica a casa .
Verso le 11 e mezza mi alzai e andai e fare colazione. Dopo essermi saziata con del pane con il cioccolato, ho deciso di farmi una doccia perché quel giorno faceva veramente caldo.
Era quasi Agosto dopotutto

Dopo circa un' ora uscii ,mi vestii e indossai un paio di shorts e una maglietta e andai fuori al giardino per far asciugare i capelli al sole .

Mentre leggevo sdraiata su un plaid, la domestica mi portò una lettera . La presi e lessi il mittente. Era da per te di una mia "amica", Stacy .
Nella lettera mi invitava a casa sua per festeggiare la fine della scuola . Naturalmente mi ha invitato solo per il regalo che le avrei portato, poiché io e quella ragazza non ci sopportavamo.

Lei mi considera una ragazza strana con i soldi e questi ultimi era il motivo per cui molti dei miei compagni si avvicinavano a me.

Odiavo essere usata, la rabbia si impossessò di me e iniziai a pensare al perché tutti mi reputavano strana. Cercai di reprimere l'emozione ma questa prese il sopravvento e prima che potessi fare qualcosa, gli irrigatoridel giardino si aprirono da soli.

Io corsi subito dentro casa e ad aspettarmi c'era Rita , la mia domestica.

Essere ricchi comportava nel pacchetto anche qualcuno che facesse tutto il lavoro inutile per te, mi aveva sempre ripetuto mia madre.

"signorina Scarlet perché è corsa dentro?" chiese non appena mi vide.
"io....io non lo so! Ero fuori e... e poi gli irrigatori si sono aperti improvvisamente e sono corsa dentro per non bagnarmi" risposi confusa e affannata per la corsa.
"Strano , darò una controllata. Lei perché intanto non si siede a tavola... i suoi genitori saranno qui a breve " esclamò la signora lasciandomi da sola.

Io annuii ancora scossa dagli avvenimenti di poco fa.

La cosa che mi confondeva di più è che non era la prima volta che succedevano cose strane attorno a me, soprattutto se ero arrabbiata.

L' altro giorno ho quasi rischiato di tagliarmi tenendo un bicchiere in mano che improvvisamente si era rotto.
Secondo mia madre il bicchiere era semplicemente più fragile .
Ma io non ci credevo.

Scacciai quei pensieri dalla mia testa e continuai ad apparecchiare finchè non sentii la porta principale aprirsi ,era mia madre.
Smisi di fare ciò che stavo facendo e andai ad accoglierla.

Mia mamma era Marie Litov ,un' avvocato,proprio come mio padre e il oro lavoro gli allontanava molto da me.
Mia madre era una bella donna con capelli biondi e ricci ,occhi scuri e un fisico snello e alto.

Io non le assomigliavo tanto. Avevo capelli castano chiari, occhi azzurri e non ero alta.
Anzi ero bassa perl a mia età.

Mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia "Come hai passato la mattinata Scarlet? Spero che non abbia dormito fino ad adesso" disse non troppo severa.
Gli raccontai cosa avevo fatto e anche l' incidente con l' irrigatoio . Mi disse semplicemente che il sistema idrico era vecchio e poteva succedere .

Neanche lei sembrava convinta ma decise di cambiare argomento durante il pranzo, raccontnadomi i motivi per cui mio padre non era tornato a casa.

Mangiammo e poi mi recai in camera al secondo piano prendendo un libro dalla mia libreria.
Adoravo leggere e non avendo amici e stando a casa tutto il giorno, era il mio unico passatempo

Andavo avanti con le pagine ma non stavo capendo granché , pensando all'incidente di prima, così cercai di chiudere gli occhi e pensare, ma uno strillo di mia madre mi fece correre al piano di sotto .

Trovai mia mamma con una lettera in mano e lacrime di gioia agli occhi
" cos è successo? " chiesi preoccupata.
"è arrivata! È arrivata! Forza che aspetti aprila" mi porse la lettera. Un po pensierosa la presi e la aprii.
Più volte dovetti leggere cosa c'era scritto per capire se avessi capito bene.

'Lei è stata ammessa alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts'

COSA!?

" è uno scherzo mamma? " domandai alla donna davanti a me.
"oh no" mi sorrise.

La ascoltai attentamente e mi spiegò che noi eravamo una delle poche famiglie purosangue rimaste nel mondo magico e che io ero una strega .

Ancora non ci credevo a quello che diceva .Mi riempiva la testa con delle strani frasi come:

"Andrai ad Hogwarts e imparerai ad usare la tua bacchetta magica...."

"...Verrai smistata in una delle quattro case ,spero serpeverde come tuo padre e me ...."

Mi feci raccontare tutto quello che si ricordava, sembrava più emozionata lei di me.
E come biasimarla, io ancora non  credevo a tutto questo.

In più scoprii che Rita non era una persona ma un elfo domestico ,anzi elfa nel suo caso. Aveva sembianze umane perché usava la magia .

Tutto questo era così strano....Sembrava che stessi vivendo un sogno e se fosse così, vi prego non svegliatemi.

In quel momento capii perché mi ero sempre sentita strana e diversa con gli altri ,perché questo non era il mio mondo... non era la mia vera natura.

Questo è il primo capito della mia storia. Spero vi piacerà, che l'avventura inizi.

ɢɪᴠᴇ ᴍᴇ ʏᴏᴜʀ ʜᴀɴᴅ //𝕯𝖗𝖆𝖈𝖔 𝕸𝖆𝖑𝖋𝖔𝖞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora