CAPITOLO 25

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Ormai la scuola stava per finire, era metà aprile.
Il clima si era stabilizzato e le giornate erano quasi sempre soleggiate ma grazie a quel filo di vento si stava benissimo.

Era un normale sabato e io e Erich avevamo deciso di stare all’area aperta. Più tempo passavo con lui più capivo che quel sentimento che provavo era qualcosa di più forte . Mi faceva stare bene e gli volevo veramente bene.

Ne avevo parlato anche con le mie amiche ed erano d’accordo con questa mia idea. Dicevano che si vedeva che mi piaceva e che io piacevo a lui.

Forse oggi ci sarebbe stata una svolta.

Indossai dei jeans blu a palazzo e una maglietta stretta a maniche corte verde che mi copriva appena la pancia.
Uscì dal dormitorio e mi diressi verso l'sterno ma prima incontrai le mie due amiche
“cara dove vai così bene vestita? Hai un appuntamento? “disse Pansy sempre con il suo tono spiritoso
“ma non ti ricordi? Oggi si vede con Erich. Da soli “ le ricordò Isabel.
Ogni momento era buono per pensare male.

“ragazze non succederà niente e se mai sarà sarete le prime a saperlo" dissi io seria
“ovviamente. E quando finirete ci trovi nella tua camera con gli altri"mi informò Pansy
“va bene, spero di non trovarvi in qualche situazione imbarazzante “ le avvertii ironicamente
“lo vedremo “rispose Pansy e poi ci separammo.

Mi recai all esterno e vidi Erich seduto su una coperta nel prato. Mi avviai verso di lui e lo salutai da lontano

“Erich, eccomi “
“buongiorno dormigliona, pensavo te ne fossi dimenticata"
Intanto arrivai vicino a lui e mi sedetti al suo fianco
“no, ho incontrato Pansy e Isabel venendo. Ti salutano “
“ricambia “ mi sorrise mentre continuavamo a guardarci.

In questo attimo riuscii a guardarlo meglio. I suoi occhi verdi erano più brillanti e i suoi capelli neri sembravano più chiari. Aveva indossato un jeans nero largo e una maglietta grigia un po più stretta.

Anche se Erich non praticava il quiddich si teneva in forma e in questi mesi aveva fatto gli addominali sul petto  con degli allenamenti babbani. O almeno così mi aveva detto.

Il ragazzo si girò improvvisamente e prese un cestino dal quale tirò fuori una bottiglia d acqua, dei panini e una torta
“Cos è questa roba? “chiesi io
“mi sembra chiaro che sia cibo “mi prese in giro e io alzai le sopracciglia
“questo lo so, ma perché? “
“per noi. In queste settimane ci siamo solo visti così e ho pensato che fosse un ottima idea fare un picnic. Ti piace? “
“certo che mi piace. Erich è un gesto  bellissimo e buonissimo devo ammettere. Dove hai preso queste cose? “domandai  sorpresa.

Non era facile trovare cibo qui

“dalle cucine. Un mio amico tassorosso mi ha aiutato. Sai la loro sala comune si trova vicino e hanno buone amicizie"
“bhé io direi di non sprecare queste cose e iniziare a mangiare"
“ovviamente" rispose lui

Iniziammo a mangiare e a ridere. A ogni morso facevano facce strane e cercavamo di imitare qualcosa e l'altro doveva indovinare.

Era il mio turno e mi alzai in piedi. Provai a comportarmi come Piton e cercai di imitare la sua voce.
“sei Piton" quesi urlò Erich e io  annuii ancora presa dalle risate
“sei un pessimo Piton, fattelo dire" rise
“non è vero “ feci la finta offesa, poi guardai la sua faccia poco       convinta  “invece si, faccio schifo come Piton"
“si ma solo a imitarlo per il resto no “ mi guardò negli occhi
Accennai un “grazie” e  continuammo a guardarci poi Erich riprese a parlare

“Scarlet io ti devo dire una cosa “disse lui serio
“mi devo preoccupare? È una cosa brutta? “ risi leggermente anche se anche io dentro tremavo
“no o almeno credo “il ragazzo iniziò ad agitarsi e sudare freddo. Come se avesse paura
“Scarlet ecco è da un po che te lo devo dire… ve-vedi è da quando sei venuta l'anno.. L'anno scorso a casa mia ma solo ora te-te lo sto dicendo “

Erich sembrava veramente agitato, stava anche balbettando. Sapevo che era molto timido e faceva fatica a esprimersi. Così lo rassicurai

“Erich devi dirmi tutto, non preoccuparti. Io ti starò vicina qualunque cosa sia “
“me lo prometti? “
Io annuí. Lui si alzò in piedi e così anche io. Mi posizionai davanti a lui e riprese il discorso

“Scarlet tu per me sei più di un amica, tu mi piaci e tanto. Penso sempre a te e quando non sei con me mi manchi più del dovuto. Io ti voglio bene ma in un altro modo. Mi piaci e non da poco ma da l anno scorso e- e.. “
“anche tu mi piaci Erich e tanto “dissi con il coraggio che non sapevo di avere.

I suoi occhi verdi mi continuavano a guardare, ero immobile. Non sapevo che dire
“allora Scarlet ti chiedo. vuoi essere la mia ragazza? “ mi domandò
“si, voglio essere la tua ragazza “
Dopo la mia frase mi abbracciò per qualche secondo e sentivo il suo cuore battere forte. Anche più del mio.

Ci staccammo dopo lunghi secondi e  si avvicinò a me ancora di più. I nostri nasi si sfiorarono e sentivo il suo respiro pesante. 

In quel momento pensavo solo a lui, ai suoi capelli neri e gli occhi verdi.

Si avvicinò sempre di più finché le nostre labbra non si toccarono.
Io naturalmente non mi spostai e continuai a baciarlo. Era un bacio dolce e lento.

Solo le nostre labbra si toccavano ma era comunque un misto di emozioni fantastiche. Sentivo le farfalle nello stomaco. Dopo secondi che sembravo durare minuti ci separammo e sorridemmo
“sei bellissima quando sorridi “ 
“solo quando sorrido? “dissi io per smorzare la tensione
“no, lo sei sempre “ rispose e mi ribaciò sempre allo stesso modo.

Questa volta eravamo entrambi più pronti e c'era meno imbarazzo. Le stesse emozioni mi pervasero tutto il corpo.
Restammo a vedere il tramonto in silenzio per non rovinare il momento. Poi raccogliemmo le nostre cose e entrammo nel castello mano per mano

“possiamo rendere la nostra relazione pubblica signorina Burke?" 
“certamente ma prima devo dirlo agli altri. Non voglio che lo scoprano da altri"
“non hai detto che stavano nella tua stanza? “mi sorrise e capí cosa voleva fare
“andiamo “
Gli presi la mano e ci incamminammo verso la nostra sala comune quasi correndo. Non vedevo l'ora di dire agli altri la novità.
Spero siano tutti felici e comprensibili con la mia scelta. Arrivammo davanti la porta del mio dormitorio e bussai.
“chi è? “chiese una voce maschile
“sono Scarlet, posso entrare? “chiesi io
“cara è la tua camera, puoi entrare quando vuoi “rispose una voce femminile che riuscí a riconoscere, era Pansy.

Feci un sospiro profondo, presi per mano Erich e con un sorriso entrammo nella mia stanza.
Vidi Blaise, Isabel, Theo e Pansy sparsi per la camera.

Li guardai e prima che potessi aprire bocca Pansy urlò:
“LO SAPEVO! LO SAPEVO CHE VI SARESTE MESSI INSIEME. ISABEL MI DEVI 5 GALEONI"
“come l’hai capito?" chiese Erich
“ecco, noi siamo appena entrati e non vi ho detto niente" pensai la stessa cosa del ragazzo
“Scarlet si vede tutto dalle vostre espressioni e poi hai il labbro rosso"rispose Pansy con uno sguardo furbo.

Io mi feci rossa come un pomodoro presa dall imbarazzo. Le ragazze corsero verso di me e mi abbracciarono

“sappi che ti sosteniamo nella tua scelta “mi rassicurò Isabel
“già, ma..." iniziò Pansy rivolgendosi a Erich “se tu la lascerai io giuro che ti spacco la faccia e anche qualcos'altro”
“vero e noi la aiuteremo" questa volta fu una voce maschile a parlare. Era Blaise.

Per quasi tutto il tempo i due ragazzi erano stati in silenzio e con le bocche aperte , volevo sapere la loro opinione sulla cosa
“Soul per noi, lei è come una sorella. Trattala bene o noi ti spezziamo"rispose con tono severo Theo.
Erich deglutí e poi annuí. I ragazzi continuavano a lanciargli sguardi omicidi.

“Ragazzi io dovrei andare" poi si rivolse a me “ciao Scarlet , ci vediamo domani"
“a domani" gli sorrisi e lo vidi uscire dalla porta della mia stanza
“ci devi dire tutto, ogni singolo dettaglio" quasi urlò  Isabel non appena si chiuse la porta
“si va bene, all-" stavo per iniziare a raccontare quando la voce di Blaise mi fermò

“ragazze noi dovremmo andare, dobbiamo fare un incontro con Flint per il quiddich “
Theo lo guardò confuso, come se non sapesse di cosa stesse parlando. Fatto sta che ci  salutarono e uscirono dalla stanza.
Io invece mi sedetti sul letto e iniziai a raccontare alle ragazze cosa era successo nei minimi dettagli.

Avevo un sorriso stampato in faccia e non riuscí a togliermelo neanche la notte

ɢɪᴠᴇ ᴍᴇ ʏᴏᴜʀ ʜᴀɴᴅ //𝕯𝖗𝖆𝖈𝖔 𝕸𝖆𝖑𝖋𝖔𝖞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora