Camminammo per qualche metro fianco a fianco, senza dire nulla fino a che le chiesi:
"Com'è la vita in America?"
Rachel si strinse nelle spalle "Normale, se ci ti abitui, ma la gente non si spara ogni giorno come nei film" disse, ridacchiando.
"Almeno avete gli armadietti nelle scuole vero?" dissi sorridendo "Dovrebbero far parte del sogno americano"
"Si, gli armadietti ci sono, ma non immaginarti che sia tutto magnifico, la droga c'è anche lì, e i bagni sporchi pure"
Annuii lentamente, quasi dispiaciuto dal fatto che mia sorella avesse vissuto una classica adolescenza come la mia.
Ormai mancavano poche centinaia di metri al negozio di alimentari del paese, e stavo guidando Rachel, svolta dopo svolta, nel paese dove era cresciuta, e che ora guardava dopo tanti anni, come se non lo riconoscesse più, e probabilmente era così.
Camminammo ancora qualche minuto sull'asfalto rovinato, poi ci ritrovammo di fronte al piccolo botteghino, da cui usciva un delizioso profumo di salumi, che ti inerbiva le narici.
"La tizia che ci lavorava dentro è ancora viva?" chiese Rachel.
"No" risposi semplicemente "Era già vecchia quando sono nato io"
Rachel si lasciò sfuggire un sorrisetto e aprì la porta ed entrò nel negozietto, subito seguita da me a ruota.
Appena entrammo nel negozio squillò un campanellino sopra la nostra testa, e noi iniziammo a girovagare, nel piccolo spazio imbottito di pietanze che la bottega metteva in mostra, fino a quando una voce dietro al bancone non ci riscosse.
"Salve! Posso aiutarvi?"
A parlare era stata una voce molto più femminile e nota dalla solita dell'anziano che serviva la gente di solito.
Mi girai velocemente e lo stesso fece Rachel, e mi trovai davanti ad Eileen.
"Ehi" la salutai, sorpreso "Da quando lavori qui?"
"Ciao" mi salutò freddamente, fissando Rachel "Do una mano qui ogni tanto, dato che sono la nipote del proprietario"
"Capisco" risposi perplesso, mentre Eileen non toglieva gli occhi da Rachel, che stava scrutando una mela come se fosse un'arma aliena "Beh, noi diamo un'occhiata in giro, tu continua pure a fissarci"
La frase era provocatrice e piena di sarcasmo, e centrò il bersaglio dato che Eileen alzò il dito medio verso di me.
"Allora" dissi, togliendo delicatamente la mela dalle mani di Rachel "A casa c'è quasi la dispensa piena, quindi direi di prendere solo qualche bibita o cose simili, e quei biscotti al cocco che piacciono alla mamma, d'accordo?"
Rachel non fece in tempo a dire il suo parere, che Eileen intervenne: "Mamma?! Cavolo, siete fratelli!" esclamò, questa volta con il sorriso in faccia "Non vi assomigliate per niente"
"Confermo!" si aggiunse Rachel "Io sono più bella"
"Avrei dei dubbi" mi intromisi, sorridendo.
Dopo qualche secondo portammo la merce acquistata al bancone, dove c'era Eileen che pigiava con le dita sui tasti del registratore commerciale.
Dopo un istante uscì lo scontrino e io lo afferrai, leggendo l'importo.
"Non fa nulla" disse Eileen "Per questa volta offro io"
"Non se ne parla" insistei
"Se ne parla eccome, sono sicuro che salderai il debito con una cena" disse lei, strizzandomi l'occhio.
La fissai per un secondo di troppo, sorridendo come un idiota. Rachel fece scattare lo sguardo da me ad Eileen, perplessa, poi mi afferrò per il polso.
"Grazie mille" disse mia sorella a Eileen "Per la roba gratis e per... la strizzata d'occhio, arrivederci!"
Uscimmo fuori dal negozio con un sacchetto colmo sottobraccio e, percorso qualche metro Rachel si fermò.
"Vi conoscete?" mi chiese, con gli occhi sbarrati.
"Da poco" risposi, continuando a camminare.
"Da poco?" mi raggiunse lei "Strano, perché sembra che vi divertiate a saltare sul letto assieme da parecchio tempo"
"Ma cosa cazzo stai dicendo?" gli chiesi, divertito "L'ho davvero conosciuta qualche giorno fa ad una sorta di festa"
"Beh allora vedete di farne un' altra di festa, perché lei stava ammiccando a te come una pazza"
"Certo, come no, e poi tu come faresti a sapere tutte queste cose? Sono io il mago della psicologia!" dissi, facendo finta di essere offeso.
"Non credo proprio, non con lei, quantomeno"
Ritornammo a casa senza dire nulla mentre le parole di Rachel, e la strizzata d'occhio di Eileen, mi fluttuavano nella mente.
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STRADA
General FictionSangue, violenza, amore e soldi. Sammael, Azrael, Micheal e Thomas: quattro ragazzi, una strada: quella della ricchezza. Violenza, tradimenti e un pizzico di comicità si intrecciano in questa storia.