Avevo parecchie cose da chiedere a Benedicto, davvero tante, probabilmente fu per questo che non gliene chiesi nemmeno una, ne dove avesse recuperato il camion gigantesco, e nemmeno come avesse fatto a riempirlo di banconote.
Scendemmo tutti assieme ad aprire il cancello per facilitare l'entrata di Benedicto, senza nemmeno lontanamente chiederci dove avremmo messo tutte quelle banconote. Il tir entrò delicatamente nel mio giardino, che riusciva a contenerlo solo per metà, Benny spense il motore e scese dalla cabina con un piccolo saltello tutt'altro che acrobatico.
"Dormito bene?" ci salutò "La consegna è andata a buon fine, questa è la vostra paga"
Ci fu un momento di totale silenzio imbarazzante in cui nessuno sapeva se e come rispondere, fino a quando Thomas non ruppe il silenzio.
"Ti ringrazio davvero tanto, ma di preciso come li teniamo tutti questi soldi?" gli domandò.
"Mi sembra ovvio, in banca, ovviamente in sedi separate e conti differenti, a meno che non abbiate una cantina piuttosto grande" rispose subito l'altro, con un tono da commercialista.
"Quindi dovremmo girare tutte le banche d'Italia e depositare questi soldi?" chiesi io, di rimando.
"Detta così sembra parecchio difficile, ma il succo è questo"
"Cristo santo" commentò Micheal "Ci puoi dare una mano?"
"Si, solo perché mi state simpatici" rispose Benny "Prima di tutto servono dei capitali immobiliari o delle attività economiche per riciclare denaro o quantomeno per giustificarlo, qualcosa come una grande casa, una macchina, un'azienda, qualcosa che possa valere o portare dei bei soldi, in questo modo a nessuno verranno dubbi sul vostro denaro"
Nel mentre che Benedicto si curava di mille accorgimenti per non farci arrestare in meno da una settimana, la mia testa fluttuava tra le fantasie di una casa gigantesca, un garage pieno e vacanze ogni mese, fu solo la voce di Eileen a riportarmi nel mondo reale.
"Queste proprietà devono per forza essere in Italia?" chiese lei a Benny.
"Assolutamente no" dichiarò lui "La comodità è proprio questa, aprire un'attività in Oriente e pagare qualche centinaia di euro di tasse all'anno, solo per giustificare i soldi in entrata"
Eileen mi sfiorò la mano e mi fissò intensamente.
"L'America" sussurrò "Ora è possibile"
Mi sentii la testa pesante, ma la ignorai e tornai ad ascoltare Benedicto.
"Io smaltirò i soldi in cinque conti differenti in cinque banche differenti sotto nome falso, d'ora in poi voi sarete uomini d'affari, o importanti stiliste" continuò.
"In verità" lo interruppe Thomas "Sarebbe meglio fare tre conti"
Benny ci squadrò lentamente, soffermandosi sulle coppie che si erano create nel gruppo.
"Io lo faccio molto volentieri ragazzi ma ascoltatemi:" ci avvisò "Quando i soldi e i sentimenti sono a stretto contatto, rischiano di esplodere entrambi come una granata"
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Rabbrividii leggermente quando il fumo della sigaretta che avevo in mano mi scese nei polmoni, non fumando quasi mai, non ero abituato al sapore acre del fumo.
"Non mi sei sembrato molto convinto quando ho parlato dell'America" mi punzecchiò Eileen, appoggiata alla mia spalla, anche lei con una sigaretta in mano.
"Mi spaventa lo ammetto" dissi, dopo un po' "Sono abituato da tempo alla mia tranquilla quotidianità, andare in posto così affollato mi sembra un'impresa"
"Non tutta l'America è caotica come i films, possiamo andare in qualche ranch in Texas o qualcosa del genere"
"Dobbiamo portarci i nostri amici tesoro, Thomas ti sembra uno da ranch in Texas?"
Eileen sorrise, poi si accoccolò alla mia spalla.
"Io voglio solo andare via con te, non importa dove, anche sotto un ponte, sarebbe comunque bellissimo"
"Ora, con tutti quei soldi ci possiamo permettere un ponte d'Oro"
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STRADA
General FictionSangue, violenza, amore e soldi. Sammael, Azrael, Micheal e Thomas: quattro ragazzi, una strada: quella della ricchezza. Violenza, tradimenti e un pizzico di comicità si intrecciano in questa storia.