Azrael schizzò in aria, e io mi presi una sberla. Totalmente a caso.
"Che cazzo stai facendo?!" sbottai, irritato.
"Quanti soldi hai detto che ci guadagneremmo?!" quasi urlò. "Cinquantamila" risposi, massaggiandomi la guancia "O meglio, se partecipate anche tu e Micheal, venticinquemila a testa."
Azrael mi fissò un secondo con gli occhi socchiusi, probabilmente l'unico neurone nel suo cervello si stava sforzando fino allo sfinimento per fare il calcolo.
Dopo qualche minuto di riflessione, Azrael disse qualcosa di davvero filosofico: "Non ho capito"
Sbuffai, sedendomi per terra e appoggiando la schiena contro il muro.
"Il vecchio dell'altra sera ha fermato me e Thomas oggi, dicendoci qualche cazzata sulla cocaina, dopodiché, ci ha offerto cinquantamila euro a testa, dicendo di portare anche te e Micheal, quindi in tutto sono venticinquemila a testa"
Attesi una risposta da Azrael, che non arrivò.
"E come cazzo facciamo a prendere l'esplosivo?" chiese Azrael "Non penso che al supermercato lo vendano"
"Non ci avevo pensato" ammisi "Ma credo che il vecchio ci possa fornire tutto l'occorrente"
"In effetti" disse Azrael "Sembra un pensionato abbastanza malvagio dato che..."
"Dato che ci ha puntato una pistola?" lo interruppi "Si, a volte capita di avere questa impressione"
Mio fratello mi guardò male, poi tutto d'un tratto nei suoi occhi tornò uno strano luccichio.
"E quando succederebbe tutto ciò?" chiese.
"Appena riesco a recuperare Micheal"
"Figo, sarà a casa di Mia"
"Che cazzo dici?!" esclamai, sorpreso.
Mio fratello allargò le braccia.
"Non so come gli faccia a piacere la versione femminile di Marilyn Manson" sbottò Azrael.
"Meno male che ci sei tu a riscattare la bellezza di questo paese!" risposi.
"Davvero?!" chiese "Beh io..."
"Non ero serio, Azrael"
Mio fratello annuì.
"Ad ogni modo" dissi "Prima vado all'Arena, poi cerco Micheal ed infine..."
Mi ritornò in mente che la sera avevo un impegno con Eileen. Ma mi ricordai di una cosa orribile: non avevo una cazzo di automobile.
※※※※※※※※※※※※※※※※※※※※※※※
Schizzai fuori di casa come un razzo, senza dire una parola a mio fratello, e corsi fino all'Arena.
Entrai nella vecchia fabbrica spalancando le porte antipanico e mi fiondai giù per le scanalature della trivella.
Poi, andai a sbattere esattamente contro chi cercavo: Micheal.
"Sammael, hai un po' rotto il cazzo di andare a sbattere contro le persone" mi salutò Micheal, massaggiandosi la fronte.
"Scusa" ansimai "Ti devo parlare"
"E serviva tirarmi una testata per farlo?!"
"Non in mezzo a tutti però" lo ignorai "Serve un posto appartato"
"Devi parlarmi o scoparmi Sammael?!" sbottò Micheal, innervosendosi "Perché sei abbastanza ambiguo!"
Micheal mi accompagnò fino ai bagni che utilizzavano gli operai una ventina di anni prima, poi alzò il sopracciglio.
"Sto aspettando!" disse.
"Ho una proposta che non puoi rifiutare" esclamai eccitato come non mai "Dobbiamo far saltare in aria un camion di cocaina"
"Sei un coglione" asserì Micheal "Non ci credo nemmeno da morto e sotterrato"
"Te lo giuro cazzo, l'ha detto il vecchio della concessionaria a me e Thomas"
Micheal tenne alzato il sopracciglio con fare scettico, evidentemente non mi credeva.
"E io cosa ci guadagno?" chiese.
"Nulla di che" risposi "Solo venticinque mila euro"
Il sopracciglio di Micheal si abbassò.
"Che cazzo stai dicendo?!"
Ero un po' stufo di ripeterlo, ma lo feci comunque: "Appena siamo pronti, andiamo alla concessionaria, dopo di che facciamo saltare un camion di cocaina, e il vecchio ci ripaga con i soldi guadagnati senza la concorrenza"
"Quel cowboy di merda spaccia cocaina" chiese Micheal, un po' troppo ad alta voce.
"A quanto pare..."
Micheal non se lo fece ripetere un'altra volta, si mise ad annuire ad una velocità assurda, con gli occhi sbarrati.
Mi allontanai da qualche passo, poi mi ricordai della macchina.
"Ehm...okay, devo andare, salutami Mia" dissi, facendogli l'occhiolino.
Appena uscito dall'Arena con il cuore in gola, chiamai Thomas.
Mi rispose quasi urlando, con una musica ritmica in sottofondo.
"Thomas!" urlai nel telefono "Dove sei? MI serve la tua macchina!"
"In uno strip club!" rispose T "E col cazzo che prendi la mia macchina!"
Sbuffai. "Cosa diavolo ci fai in uno...lascia stare" dissi "Dai Thomas, prestami la macchina, o dovrò convincere tua sorella!"
T non parlò per un po', poi ringhiò al telefono qualcosa come: "Le chiavi le trovi sul frigorifero, di a mia sorella che so tutto, ma se un uccello caga sul parabrezza, te lo farò leccare"
"Messaggio recepito" mormorai al telefono, prima di riattaccare.
Finalmente, tirai un sospiro.
Avrei potuto dormire nella savana di notte, ero sicuro che i miei amici ci sarebbero sempre stati per me.
Ora però toccava ad Eileen.
E il mio cuore fece un salto mortale quando vidi il suo numero di telefono che mi stava chiamando.
STAI LEGGENDO
STRADA
General FictionSangue, violenza, amore e soldi. Sammael, Azrael, Micheal e Thomas: quattro ragazzi, una strada: quella della ricchezza. Violenza, tradimenti e un pizzico di comicità si intrecciano in questa storia.