Scesi in cucina e salutai mia madre e Rachel. Non feci colazione, e uscii subito da casa, presi la macchina di Thomas e sgasai verso casa sua. Pregai che nessuno mi vedesse a bordo di quel catorcio, altrimenti avrei dovuto rispondere a domande indesiderate. Da T sarei passato dopo, quindi mi diressi sbandando verso l'Arena, in cui di certo si trovava Micheal, probabilmente ci viveva, in quel posto di merda.
Parcheggiai vicino alla ex fabbrica, e mancai per poco un palo con la parte anteriore dell'auto, un rivolino di sudore mi scese dietro la nuca. Scesi piano le scale dell'Arena, quasi vuota ad eccezione di qualche senzatetto che svuotava le bottiglie di birra che trovava per terra.
Non vidi subito Micheal, quindi andai al piccolo bancone, che puzzava di alcool e vomito.
Feci un accenno di sorriso al ragazzo dietro il chiosco.
"Nottata pesante?" gli chiesi.
Non rispose, e decisi di prenderlo come un "si". Mi appoggiai sul legno ruvido del bancone, e il "barista" mi schiaffò una bottiglia di birra sul tavolo.
"No grazie, non mi va di bermi quella roba a stomaco vuoto" risposi "Piuttosto, hai visto un uomo biondo, con i capelli lunghi?"
Il tizio mi indicò con un dito tozzo la porta del bagno, emettendo un piccolo grugnito.
"È un'indicazione o un invito?" chiesi.
Non rispose, e decisi di non prenderlo più in giro. Andai verso la porta antipanico del bagno e, poco prima di bussare, mi si spalancò la porta di fianco. E non era decisamente Micheal.
Mia mi guardò un po' strano, ma poi mi sorrise.
"Bella" mi disse "Come va?"
Alzai il pollice in modo sarcastico "Cercavo Micheal" dissi poi. Mia sussultò e se ne andò via quasi correndo, mormorando un breve saluto.
Nemmeno ebbi il tempo di stupirmi, dato che uscì Micheal dalla stessa porta, con un sorrisino stampato in faccia.
Ci misi più del dovuto a capire cosa era successo.
Lo fissai ad occhi sbarrati.
"Stavamo parlando" si giustificò lui.
Gli risi in faccia.
"Non dire cazzate Micheal" dissi, ridendo "Non voglio sapere cos'è successo, potrei vomitare lo stomaco"
"Dovevi...dirmi qualcosa?!" chiese lui sospettoso.
"Si" risposi "Pensavo di ritornare alla concessionaria questo pomeriggio, parlare con il vecchio sdentato e sentire cosa ha da dirci"
Micheal si appoggiò al muro di fianco alla porta del bagno e scosse la testa.
"Non lo so amico, mi sembra una grande fregatura cazzo, perché non lo fa lui questo lavoro?"
"Forse perché ha tipo duecento anni e fa fatica a respirare?!"
"Può darsi" rispose lui "Ad ogni modo, ho bisogno di quei soldi, ci troviamo questo pomeriggio in concessionaria?"
"Convincerò Thomas a darci un passaggio con quel catorcio di macchina che si ritrova in casa"
"Bene" disse, salutandomi con una pacca sulla spalla, sorpassandomi.
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Risalii in macchina e mi diressi a casa di Thomas, ci arrivai in pochi secondi. Amavo abitare in un paese come il mio, in cui tutto si poteva raggiungere in pochi istanti, nonostante ciò, se si voleva vedere un film al cinema, bisognava percorrere parecchia strada. Parcheggiai la macchina di fronte a casa di T, e scesi velocemente, fiondandomi praticamente in casa di Thomas. Sua sorella schizzò in aria, era seduta sul divano a guardare la televisione con una tazza di caffè in mano, che le si rovesciò per gran parte addosso.
"Scusa" dissi, mortificato "Tuo fratello è in casa?"
Tra un'imprecazione e l'altra capii che Thomas era nella stanza accanto. Non ci fu bisogno di chiamarlo, dato che si materializzò di fronte a me, appoggiato allo stipite della porta.
"Becky, vai a cambiarti per favore" disse, sorridendo "Perché ti catapulti in casa mia?"
Non stava più sorridendo.
"Scusa" dissi ancora "Volevo solo dirti di ritrovarci questo pomeriggio alla concessionaria per parlare con il vecchio della faccenda del camion"
Thomas lanciò un' occhiata alle sue spalle.
"Va bene" disse "Com'è andata ieri sera?"
"Direi più che bene" risposi "Ho parcheggiato la macchina qui fuori"
"È intatta?" chiese.
"Si, tranquillo" risposi, uscendo dalla porta "Devo andare T, passaci a prendere oggi pomeriggio"
"Col cazzo" urlò lui.
"Mi sembra di averti sentito esultare" urlai di rimando.
Co il senno del poi, sarei dovuto restare a casa con Azrael, sarebbe stato meno peggio.
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STRADA
General FictionSangue, violenza, amore e soldi. Sammael, Azrael, Micheal e Thomas: quattro ragazzi, una strada: quella della ricchezza. Violenza, tradimenti e un pizzico di comicità si intrecciano in questa storia.