La smisi immediatamente. Rimasi con il pugno a mezzo metro dal viso del vecchio, o meglio, quello che rimaneva. Aveva più sangue che pelle, il naso era ridotto ad una massa rossa con qualche granulo qui e là, capii subito dopo che quei granuli, una volta erano le ossa del suo setto nasale.
Come un demone che lascia il corpo di un posseduto, la rabbia mi abbandonò, mi girai e vomitai, quasi addosso a Micheal. Mi appoggiai all'angolo della parete per non cadere. Mi girava la testa, ero vuoto, come quando da bambino aspettavo per mesi il regalo del compleanno che poi alla fine non mi piaceva. Tirai un pugno alla parete, che sembrò quasi vibrare, non sentii nemmeno dolore alle nocche. Gli altri nemmeno aprirono bocca.
"Il corpo" borbottai "Dobbiamo riprendere il corpo"
"Non possiamo presentarci lì chiedendogli il corpo Sammael" rispose Micheal "Sarebbe un cazzo di suicidio"
"Allora vattene a fanculo Micheal" ringhiai "Vorrà dire che mi suiciderò, ma prima ammazzo mezza banda di quei cazzo di Spagnoli"
Passarono diversi minuti, poi Thomas parlò per la prima volta.
"Cerchiamo qualcosa qui" disse "È uno spacciatore cazzo, avrà almeno un coltello Svizzero"
"Era uno spacciatore" lo corresse Micheal "Ora non ci resta nemmeno il naso"
"Grazie di avermi ricordato di avere appena ucciso una persona brutto coglione"
"Perché?" disse "Te lo saresti mai scordato?"
"No, ma tra poco uccido anche te se parli ancora"
Micheal ebbe la decenza di fare silenzio.
Mi alzai e seguii Thomas, che stava frugando nel cassetto della scrivania bianca, e tirò fuori una pistola, una cazzo di pistola.
"Porca di quella puttana" mormorò Micheal "Che cazzo stai facendo?"
"Ma che cazzo ne so Micheal" borbottò T "Era qui nel cassetto"
"Mettila a posto no?" lo rimproverò Micheal "La guardi come se fosse una puttana"
"Non ho capito cosa cazzo ti passa per la testa bello" lo squadrò T "Vuoi fargliela pagare o no?"
"Certo cazzo" rispose "Ma con una cazzo di pistola?"
"Perché? Pensi di fargli male con delle bolle di sapone?"
"Il tuo ragionamento non ha senso Thomas" Micheal fece un passo in avanti "Uccidendoli Azrael non tornerà in vita"
"Azrael non tornerà in vita cazzo, ma quei figli di puttana avranno quello che si merita"
"Che cazzo stai dicendo non ha..."
"FATE SILENZIO" ruggii.
Non mi immaginavo stessero zitti, quindi in realtà non avevo nulla da dirgli, ma volevo che la smettessero di fare i coglioni per una santa volta. Le domande mi affollavano la testa, sommandosi e plasmandosi l'una con l'altra. Come lo spiegavo a Rachel e a mia mamma? Cosa dicevo a Becky?
"Mio padre madre dice che per ottenere qualcosa bisogna essere gentili" dissi "Qualcuno ha voglia di essere gentile con il figlio di Riccardo?"
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Quel ragazzo non restò svenuto per molto, Micheal gli piantò un pugno nello stomaco, era strano che fosse così violento, ovviamente non è mai stato un santo, ma nemmeno un esagitato come Thomas. Il ragazzo si svegliò mugolando, e subito Thomas gli piantò un calcio nei reni, facendogli uscire un rivolo di sangue.
"Piano, non lo dovete ammazzare, per ora" li ripresi.
Mi avvicinai e gli alzai il viso sudato.
"Ciao bello" non mi dovetti sforzare molto ad essere ironico, ero bravo a provocare la gente "Sembra che tu non te la stia passando molto bene, al contrario di tuo padre, lui ora è molto tranquillo, e lo sarà per sempre"
Il suo occhi ebbe un fremito, probabilmente mi avrebbe ucciso, se ne avesse avuto le forze, Tentò di mugugnare qualcosa, senza riuscirci.
"Andiamo amico, secondo me sopravvivi giusto il tempo per due domande" continuai "Ti fa male se tocco qua?"
Gli piantai il dito nei reni, e urlò di dolore.
"Lo prendo come un sì" dissi "Perché non ci dici dove tuo padre tiene i suoi giocattoli letali e soprattutto perché cazzo ci avete mandati in quel mattatoio?"
"Pensavate di poter tentare di derubare un boss della droga e passarla liscia?" tentò di ridacchiare, ma ottenne solo un ennesimo colpo di tosse "Quelli che hanno ucciso il vostro amico erano solo i nostri leccapiedi, moriranno tutti per una ciotola di riso, e per quanto riguarda le armi, sono nello stanzino nero dietro al cesso, prendetele tutti, luridi idioti, io non uscirò da qui"
Poi si frugò tra le tasche come per cercare un mazzo di chiavi, ma quando tirò fuori la mano vuota, ci mostrò il dito medio, ghignando con i denti rossi di sangue.
"Che carino!" esclamai, gli afferrai la mano e gliela girai al contrario, fino a sentire un sonoro "crack" in parte coperto dal un suo ennesimo urlo di dolore, poi gli sfilai le chiavi dalla tasca dei jeans.
"Molto bene" dissi, mentre gli altri mi guardavano quasi scioccati "Ora vediamo che cosa ci riserva il nostro amico".
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STRADA
General FictionSangue, violenza, amore e soldi. Sammael, Azrael, Micheal e Thomas: quattro ragazzi, una strada: quella della ricchezza. Violenza, tradimenti e un pizzico di comicità si intrecciano in questa storia.