XXXIX

10 4 0
                                    

Scendemmo alla stazione e il camionista si fermò pochi posteggi davanti a noi. Socchiusi gli occhi, vicino ad una ringhiera sul ponte della stazione, vidi una fila di camion, situati su un treno, appena di fianco, Benny alzò un braccio nella nostra direzione, controluce, vidi il sigaro brillare tra le sue labbra.

"Come portano i camion sul treno merci?" domandai a Thomas.

"Non lo so, non mi interessa, se la sbrigherà Benedicto"

Lo scrutai leggermente, aveva le spalle incurvate, sembrava teso e fumava un sigaretta dopo l'altra.

"Andrà bene" gli dissi "Gran parte del lavoro è andata"

"Finché non ho i soldi in tasca, io non mi fido nemmeno di me stesso"

Ci avvicinammo al camion, da dove scesero prima il camionista, poi Micheal. Presi il primo da parte, tenendolo a braccetto.

"La pistola è ancora carica, sbatti le ciglia una volta di troppo e non le sbatterai mai più" gli sussurrai così vicino che mi sentì solo lui, fu un bene, dato l'imbarazzo della frase.

Nonostante la frase ad effetto pessima, il camionista scosse vigorosamente la testa.

"C'è un segnalatore nel furgone" sussurrò pochi secondi dopo.

Mi impietrii in un istante.

"Dove va?" chiesi, alzando la voce "Dove va quel cazzo di segnalatore?"

L'uomo si rannicchiò, tenendosi i capelli "Direttamente alla sicurezza della fabbrica, non potete toglierlo, è fissato sotto i motori, servirebbe un meccanico"

"Se è una scusa per farci perdere tempo, ti giuro che ti ammazzo, e dopo passo alla tua famiglia" ringhiò Thomas, che si era avvicinato ad ascoltare lo spettacolino.

"Andiamo da Benedicto, gliene parliamo, saprà cosa fare" propose Eileen.

Tutti l'ascoltammo e in un istante arrivammo di fianco a Benny, le scale della stazione puzzavano di piscio e dovetti schiarirmi la voce un paio di volte prima di parlarci.

"Abbiamo il camion e quello che lo guidava" gli dissi, dopo avergli stretto la mano, spingendo il camionista sotto il naso "Ma a detta sua il camion ha un segnalatore che trasmette direttamente alla fabbrica"

Benedicto aspirò dal sigaro, tenne il fumo in bocca per un paio di secondi, assaporandolo, poi lo soffiò in faccia al camionista.

"Bruciate il camion con lui dentro" disse, come se stesse ordinando da un fast-food "Risolverete due problemi in un modo unico"

"Conosciamo la sua famiglia, non c'è bisogno che muoia" obbiettò Micheal.

"Non mi interessa" rispose Benny "Cuocetelo a puntino, con il camion me la sbrigherò io, mi farò sentire con il pagamento"

Nessuno fiatò, il camionista sembrava non aver sentito nulla, stava lì a piangere, intorpidito.

※※※※※※※※※※※※※※※※※※※※※※※※

"Non possiamo semplicemente ucciderlo" dissi io, di nuovo in macchina con Thomas ed Eileen.

"Vuoi metterti contro Benny?" mi riprese T.

"No, non ho detto questo, ma non possiamo uccidere un innocente a sangue freddo"

"Ti capisco, ma se ci rifiutiamo Benedicto uccide noi"

Sbuffai, appoggiandomi alla portiera, mentre Eileen mi teneva la mano sulla gamba, per tranquillizzarmi.

Dopo parecchio tempo in macchina, arrivammo assieme al camion al vecchio sfasciacarrozze, dove avevamo incontrato Artemis, avevamo scelto quel posto dimenticato da Dio per bruciare il camion.

Lasciammo il camion in mezzo allo spiazzo e tutti iniziarono a cospargere il camion con la benzina, tramite delle taniche vecchie di mille anni.

"Dov'è l'uomo?" chiesi a Micheal, appena lo vidi scendere dal camion.

"L'ho lasciato nel sedile del passeggero o è sotto shock o non sta capendo un cazzo"

Entrai nella cabina ed effettivamente, rannicchiato contro il sedile, con le gambe strette vicino al petto, c'era l'autista.

"Come ti chiami?" gli chiesi.

"Elia" rispose, dopo qualche secondo.

"Elia, ascoltami bene, daremo fuoco al camion" mandai giù a fatica un groppo che mi si era formato in gola "Quando non ce la fai più e vedi la nostra auto andarsene, spacca il vetro ed esci, chiaro?"

Elia scosse vigorosamente la testa, io gli passai una pistola.

"È scarica, usala per rompere il finestrino, chiuderanno la cabina a chiave"

Feci per scendere dalla cabina, quando Elia mi chiamò.

"Ragazzo" mormorò e io mi girai lentamente "Grazie"

Gli sorrisi, aprii il portafoglio e gli lasciai una banconota da cento euro sul sedile.

"Compra qualcosa alle tue figlie" gli dissi.

Scesi dal camion, diedi fuoco alla benzina e salii in auto, mentre le fiamme avvolgevano l'abitacolo del camion.

"Forza andiamo a casa" spronai Thomas.

"Cosa gli hai detto?" mi chiese Micheal.

"Mi sono assicurato che non potesse uscire"

Ascoltai attentamente , e sotto il rumore del motore dell'auto, sentii un vetro andare in frantumi.

STRADADove le storie prendono vita. Scoprilo ora