La porta già aperta di casa Arlert fece preoccupare il moro,
"Armin? ci sei?"Nel salone non c'era nessuno,
"Armin?"
salì le scale, entrando in mansarda saltava subito all'occhio il letto sfatto,
per terra la felpa che il biondo indossava quella sera e un piccolo mucchio di altri vestiti.Sentì un rumore dal bagno,
sul pavimento freddo era accasciato il biondo,
Eren subito gli si avvicinò,
"che è successo?""niente"si apprestò a rispondere l'altro,
"mi è venuto un attimo da vomitare""già ti è capitato?"
"altre due volte oggi"
Il moro deglutì,
"perché non mi hai fatto stare con te,
io potevo aiutar...""preferivo stare da solo" lo interruppe il biondo,
"ma non ce la faccio"Armin era di spalle, il moro delicatamente lo fece voltare verso di lui.
"Armin, che sono questi segni rossi?" disse accarezzandogli appena sotto gli occhi."capillari rotti"
"perché? "
Armin si rivoltò e poggiandosi al lavandino si alzò in piedi,
quasi non riusciva a reggersi sulle proprie gambe, quest'immagine spezzò il cuore ad Eren che non riuscì a far altro che guardarlo immobile.Il biondo si sciaquò con acqua fredda il viso, uno sguardo veloce allo specchio, subito lo distolse.
"possiamo...stare un po' insieme?""Armin tu non hai capito, posso anche venire a stare qui con te se vuoi"
"grazie" rispose l'altro in un sussurro.
"hai mangiato?"
"s-stanotte mi sono fatto una tisana e ho preso dei biscotti"
"nient'altro?"
"non ho voglia di mangiare"
"in questi due giorni hai fatto almeno un pasto serio?"
...
"vieni dai" continuò Eren prendendolo per mano,
"ti preparo qualcosa".Il volto del biondo era pallido e stanco, indossava un largo maglione verde scuro, gli arrivava a metà coscia e le mani erano ben nascoste dalle lunghe maniche.
"è un maglione di tuo nonno?"
"sì. c'è ancora il suo odore"
Eren tirò fuori la piadina dal microonde, non era molto ma era l'unica cosa che sapeva fare.
Armin la mangiava a piccoli morsi,
il moro decise di non mettergli fretta,
"come stai ora?"chiese sedendoglisi affianco."male" rispose il biondo, almeno era stato sincero con lui e questo Eren lo apprezzava.
"ci sono io qua"
Armin accennò un triste sorriso,
"ti amo""anche io"
"Eren...tu lo sai... dove andrò?"
La voce fragile di chi è cosciente di essere del tutto impotente di fronte al proprio futuro fu per Eren in graffio al cuore.
"negli stati uniti, quando finirà la scuola, da tua zia"Armin non disse nulla, si alzò dal tavolo lasciando metà piadina nel piatto e stringendosi le ginocchia al petto si rannicchiò sul divano.
Eren stesso non sapeva che dire, il fatto che Armin rimanesse in silenzio lo faceva stare ancora peggio,
urla, piangi ma ti prego fai qualcosa."mio nonno da piccolo mi disse che sono forte" iniziò a parlare con fatica il biondo,
"perché non scappavo di fronte alle botte""lo sei infatti"
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𝐢𝐨 𝐚 𝐟𝐢𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐚 𝐭𝐞; 𝒆𝒓𝒆𝒎𝒊𝒏
Fanfiction"Armin Arlert non aveva mai fatto nulla di avventato, ma quella notte si chiuse la porta di casa dietro le spalle. Erano le due e non sapeva dove andare, voleva però sentirsi in qualche modo vivo, anche solo un po'. " Fu quella notte che Armin ed Er...