capitolo 19°

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"corri a lavarti che puzzi di sudore" disse Carla al figlio "almeno potevi darti una sciaquata prima di presentarti al nonno di Armin, che figure che mi fai fare."

"Ero di fretta" rispose Eren dal bagno "mi faccio una doccia al volo e vengo a mangiare".

"sbrigati 5 minuti ed è pronto"

Eren con i capelli ancora bagnati si sedette a tavola.
La madre gli venne incontro con i due piatti, li posò e si sedette, guardò il figlio come a ispezionarlo, poi guardò il suo piatto e stranamente silenziosa si mise a mangiare.

cazzo.
Eren aveva già capito, ormai il danno era fatto e silenziosamente si mise a mangiare anche lui.

"te lo sei fatto coprire da Mikasa in bagno?"

"...sì "

Carla tirò un sospiro:"avrei dovuto parlarti di queste cose prima spero non sia troppo tardi"

mamma non c'è bisogno che me ne parli tu

"non è niente tranquilla"

"eh tranquilla...tranquilla un corno"
si lamentava lei "dimmi almeno che hai usato le giuste precauzioni"

no ma...

Eren non rispondeva e lei diventava sempre più nerovosa" guarda non fare scherzi eh, vedi un po' se per una stupidaggine devi rovinare la vita a te e alla ragazza"

La donna si alzò " che poi chi è ora questa? non mi dici mai niente tu"

Eren mise il piatto nel lavandino e si avviò verso la porta,
mamma sei lontana, lontanissima
"non ti devi preoccupare, so tutto stai tranquilla"

"so tutto? che significa so tutto?" gli urlava dietro la madre ma il ragazzo era già uscito.

Che imbarazzo, ed il fatto che la madre fosse tanto lontana dalla verità lo metteva ancora più in difficoltà.

Eren si sfiorò il collo, il findotinta con la doccia era sparito ed ora quel segno era di nuovo lì, Armin, Armin, Armin

Cosa significava quello che era successo? Lui ed Armin non erano mai stati così vicini eppure ancora non tutto gli sembrava giusto.

Floch, Beatrice... quante cose non sapeva?
Le scoprirò con calma, me lo dirà lui, tanto lo so, lo so che non ci riallontaneremo.

Rifletteva su questo quando una moto gli sfrecciò accanto, si era già girato per dirgliene quattro quando notò che la vettura si era fermata.
Strinse i denti, conosceva bene quella moto.

"sali su"

"no"

"stavo venendo da te, dai sali su"

Il moro non si muoveva di un passo.

"Eddai, sono stato un deficiente"

Eren fece un respiro profondo e salì sulla moto.

Connie si fermò di fronte a un piccolo bar lungo una strada isolata ed i due presero un tavolo.

Eren vedeva benissimo come l'amico l'osservava, come osserveva il segno sul suo collo.
"sì è stato lui" disse prima che l'altro potesse domandarglielo.

Connie deglutì, "quindi voi...?"

"cosa?"

"vi siete baciati?"

"sì" rispose Eren guardandosi le maniche.

"E...avete fatto altro?"

"cazzo è? un interrogatorio?" sbottò il moro "prima mi dici che non mi riconosci ed il giorno dopo fai l'amico che si interessa?"

𝐢𝐨 𝐚 𝐟𝐢𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐚 𝐭𝐞; 𝒆𝒓𝒆𝒎𝒊𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora