"basta, non sono come voi"
"so che potresti fare molto di più" gli spiegava il biondo.
"invece no, mi basta avere la sufficienza"
"ma non ti ci stai impegnando, se ci mettessi un decimo dell' impegno che metti nel basket..."
"no, smettila di insistere"
Armin alzò gli occhi al cielo,
"che fai sta faccia...
lascia stare, studio da solo""contento tu"
Eren prese il libro e si alzò dal letto buttandosi sbuffando sulla sedia della scrivania.
Era solito dover ripetere tutto ad alta voce ma quando si accorse di non riuscire mai a ritrovarsi nel suo discorso per orgoglio smise di ripetere.Passò una buona mezz'ora,
Armin e Mikasa lo guardavano mentre l'altro nervoso faceva gli esercizi per poi cancellare tutto con rabbia appena si accorgeva di averli sbagliati."Beatrice ci ha chiesto se vogliamo uscire stasera" spezzò il silezio Armin.
"e esci"
"te?"
"non ne ho voglia"
"che devi fare scusa?"
"mi hai sentito?
ho detto che non mi va non che non posso"A quel punto la ragazza stanca tolse il guaderno da sotto il naso di Eren,
"smettila di fare il bambino"."Mikasa non intrometterti"
"non intrometterti? devo stare qua a subirmi le tue scenate?" rispose a tono lei.
La ragazza, conoscendo il moro da una vita, era già pronta ad aprire una discussione e addirittura a tirargli uno schiaffo in caso avesse continuato a trattare Armin in quel modo.
"io vado" disse Armin avviandosi verso la porta,
"a dopo""non vengo" insistette a ripetergli Eren.
"va bene" rispose tranquillo il biondo per poi chiudere la porta alle sue spalle.
"sei un deficiente" aggiunse Mikasa prima di andarsene anche lei.
Eren per il nervosismo calcò tanto da bucare la pagina,
"vaffanculo",
guardò il telefono,
nessuna mail, erano le 19 e 24.ormai è ora di cena, riprenderò direttamente dopo.
aveva preso il joystick in mano quando spense tutto per tornare alla scrivania,
non posso dipendere tanto dal loro aiuto, devo riuscire a studiare da solo.Erano gli ultimi giorni di aprile e da mesi i due lo stavano aiutando a recuperare tutte le varie materie che aveva sotto, questo però non faceva che alterarlo, non voleva reggere grandi aspettative ed al tempo stesso senza di loro non riusciva a combinare nulla.
"Mikasa stai benissimo" si complimentò Carla mentre la ragazza sparecchiava la tavola.
Un corto vestito nero le fasciava perfettamente il corpo, sopra un largo cardigan rosso era abbinato alle scarpe."Eren tu non ti cambi?"
"non vado"
"e perché?"
"perché no" rispose il ragazzo portando in cucina il proprio piatto per poi chiudersi in camera come suo solito.
controllò il telefono, ancora niente da Armin?
perché spero tanto che mi scriva?
e se voglio che torni, perché non gli scrivo io?
sono un bambino quei due hanno terribilmente ragione.

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𝐢𝐨 𝐚 𝐟𝐢𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐚 𝐭𝐞; 𝒆𝒓𝒆𝒎𝒊𝒏
Fanfiction"Armin Arlert non aveva mai fatto nulla di avventato, ma quella notte si chiuse la porta di casa dietro le spalle. Erano le due e non sapeva dove andare, voleva però sentirsi in qualche modo vivo, anche solo un po'. " Fu quella notte che Armin ed Er...