"Eren, i tuoi occhi sono bellissimi ma se rimani così fisso a guardarmi diventano leggermente inquietanti"
affermò divertito Armin mentre beveva dal bicchiere di sturbacks."è che...stai da dio"
Armin con quei capelli sembrava diverso, più grande.
Quel collo, quella sottile mascella,
il moro non riusciva a staccarne gli occhi di dosso.Uscirono dalla caffetteria, erano i primi giorni di gennaio, presto sarebbe ricominciata la scuola.
Nelle strade l'atmosfera natalizia stava svanendo per ridare posto alla normale quotidianità.
Tanta gente girava per i negozi,
d'altronde erano appena iniziati i saldi invernali."che fastidio i bambini"
sbottò Eren."perché?"
"guarda quello, è mezz'ora che piange su quella panchina"
Armin posò lo sguardo sul punto indicato da Eren, aggrottò le sopracciglia e si avvicinò.
"oi piccolo, che succede?"
il bambino continuava a piangere,
il biondo gli si sedette accanto."come ti chiami?"
"T-thomas"
"Io Armin, ho 16 anni, te?"
"quattro e mezzo"
"sei qui da solo?"
"stavo con la mia mamma ma-ma non la trovo più" rispose per poi ricominciare a piangere.
"capisco, tranquillo sicuramente è qui intorno.
Ti va se la cerchiamo insieme?"
Il ragazzo si alzò e tese al bambino la mano."mamma ha detto di non dare confidenza agli sconosciuti"
Armin rise,
"ha ragione, devi stare molto attento, allora facciamo così:
tu aspetti qui con quest'altro ragazzo ed io faccio venire qua la tua mamma, va bene?""no io voglio stare con te"
"dov'è che l'hai vista l'ultima volta?"
"fuori dal negozio di scarpe, la mia mamma è bella e...ha i capelli gialli e gli occhi marroni"
"va bene, Eren vai davanti al negozio a vedere se c'è ancora, chiedi anche alla cassiera, sennò dieci metri più avanti c'è una pattuglia di polizia, probabilmente si sarà rivolta a loro".
Una decina di minuti dopo Eren tornò alla panchina con una donna al seguito.
"THOMAS NON TI ALLONTANARE MAI PIÙ" si avvicinò lei correndo."grazie ragazzi, davvero" tese la mano al bambino che però non voleva staccarsi da Armin.
"gli piaci molto, sai non è un tipetto facile"
Armin sorrise "dai vai da tua mamma, come ti sei preoccupato tu si è preoccupata anche lei.
Vedi quanta gente c'è? cerca di rimanerle più vicino sennò vi perdete di vista""sarai davvero un ottimo papà" rise la donna.
"grazie Armin! grazie Eren!" li salutò il piccolo.I due si allontanarono ed il biondo li seguì con lo sguardo.
"ci sai fare coi bambini" si complimentò Eren,
"menomale che sei stato tu con lui, io l'avrei fatto piangere di nuovo" aggiunse non vedendo nell'altro alcuna reazione.Armin dopo un po' so accorse di quel silenzio,
"ci sediamo al parco? qui c'è tanta gente"Si avviarono ed Eren ripensava alla possibile motivazione per quell'improvviso cambio di umore.
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𝐢𝐨 𝐚 𝐟𝐢𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐚 𝐭𝐞; 𝒆𝒓𝒆𝒎𝒊𝒏
Fanfiction"Armin Arlert non aveva mai fatto nulla di avventato, ma quella notte si chiuse la porta di casa dietro le spalle. Erano le due e non sapeva dove andare, voleva però sentirsi in qualche modo vivo, anche solo un po'. " Fu quella notte che Armin ed Er...