Chapter 35.

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POV DI BETH

''Scusatemi.'' Mi stringo attraverso il gruppo di persone affollate, cercando di trovare una via d'uscita da questo casino senza rovinare il mio vestito. E' il mio primo giorno di tirocinio alla ONG e sono già un fascio di nervi. La metropolitana è più affollata di quanto avessi pensato e letteralmente non riesco a trovare un modo per non ricevere urli o commenti crudeli. Beh, io sono quel tipo di persona che si scatena ma alla fine dice 'scusami'.

I miei occhi atterrano sull'alto e familiare palazzo, il mio corpo si inizia a calmare quando sono a pochi isolati di distanza. Come se non ne avessi idea che avrei camminato, mi sono messa i tacchi e ora devo affrontare la tortura del dolore inflitta ai miei piedi. Prima di salire le scale controllo il mio riflesso sullo schermo del telefono. Facendo correre una mano tra i miei capelli, prendo alcuni respiri e salgo gli scalini.

L'ufficio stesso è raffinato e elegante, la mia mascella quasi cadde quando lo vidi per la prima volta. Il mio sguardo si sposta verso il ragazzo seduto dietro il banco reception. Mostra per un attimo il suo sorriso incantevole nella mia direzione e non ho potuto fare a meno di ricambiare.

''Buongiorno!'' Saluta nel momento in cui avanzo vicino al banco. ''Bethany, giusto?''

''Buongiorno. Chiamami Beth.'' Provo ad imitare il suo luminoso sorriso e scommetto che sono apparsa una totale scema. Lui si gira verso il computer e inizia a digitare qualcosa. Mi prendo il tempo di messaggiare ad Harry nel posto in cui mi trovo. Mi voleva convicere a portarmi qui ed io ho solamente fatto spallucce, sapendo che non si sarebbe alzato così presto e questo è esattamente ciò che è successo.

*Iniziando il mio primo giorno. Ti amo dormiglione. Xxx*

La mia attenzione devia di nuovo verso il ragazzo, di nuovo verso Samuel. Mi porge un tesserino ed io lo afferro esitante.

''Congratulazioni per il tuo primo giorno. Spero ti possa piacere qui.'' Egli lampeggia un sorriso genuino, gli borbotto nervosamente solo un ringraziamento.

''Secondo piano, sulla sinistra per l'ufficio del signor James.'' Sorrido annuendo e ricordando il posto in cui sono andata una settimana fa. Mi giro in qualche modo, preparandomi per le cose che gli dovrò dire. Il nervosismo cresce ad ogni passo che compio verso l'ufficio del capo. Mr. James è un uomo molto carino, è stato l'unico ad approvarmi per il lavoro prima degli altri tre. Tre contro uno, non hanno nemmeno chiesto come abbia fatto ad ottenerlo attraverso quello. E' un miracolo che ho svolto, senza farmi prendere dal panico o incasinare tutto.

Il corridoio è quasi pieno di gente con tailleur e file in mano, di fretta da un luogo all'altro, i telefoni squillano, le persone chiacchierano, le scarpe schioccano qui e là. La visuale è come si prospetta in qualsiasi altro ufficio. Mi sento un po' strana a mettere in mostra un vestito, non ho avuto il tempo di fare shopping. Harry mi ha aiutato ad impacchettare la maggior parte delle cose. Avremmo potuto fare molto di più se non fosse stato ogni volta in una sorta di umore giocoso. Riconosco la porta di fronte a me, a pochi passi di distanza. Ha un enorme targa 'Mr. James Phillip' scritta sopra in neretto e in grassetto mentre più in basso c'è scritto 'consulente aziendale'. Deglutisco un paio di volte, prendendo qualche respiro e provando a calmarmi. Alzo la mano esitante, i palmi già umidi. Strofino per l'ultima volta le mie mani assieme quando finalmente picchietto le nocchie sulla porta di legno molteplici volte. L'ansia sta prendendo il sopravvento e mi sento come se stessi per vomitare tutto quello che ho mangiato a colazione. Spero di non farlo.

''Si accomodi.'' Una voce possente risponde da dietro la porta, prendo un respiro profondo e abbasso la maniglia, irrompendo nella stanza. Mr. James è seduto al suo posto, il suo sorriso cresce non appena avanzo di un passo.

When we're 19. [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora