Chapter 6.

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''Not all of us can do great things. But we can do small things with great love.'' - Madre Teresa.

UNA SETTIMANA DOPO

POV DI BETH

''Beth! Bethhh! Beeethhhh!'' Il continuo bussare alla mia porta mi sveglia. Regolo l'illuminazione nella mia stanza, brontolando pigramente.

''Sono sveglia. Sono sveglia!'' Urlo di rimando, stroppicciandomi gli occhi. Mia madre, infine, apre la porta, sorridendomi con un ampio sorriso.

''Andrai a scuola oggi, niente scuse. Stai bene ora!'' Mia mamma appoggia il dorso della sua mano sulla mia fronte, porgendomi un sorriso rassicurante.

''Ma mamma, io...''

''Niente ma, Beth. Andrai a scuola oggi, sta finendo.'' Sorride.

''Abbiamo due settimane, mamma.'' Gemo. Ho saltato la scuola per tutta la scorsa settimana, da quel giorno invento scuse ogni giorno. Chad mi chiama sempre per porgermi le sue scuse per il suo comportamento da ubriacone. Non mi importano le scuse, lo avrebbe fatto in entrambi i casi. Sorprendentemente, l'unica cosa a cui pensavo era Harry. Che cosa gli sarebbe accaduto a scuola? La sua immagine è ancora fresca nella mia mente. Non capisco, anche se cerco di non pensarci, si prospetta davanti di nuovo.

''Lo so, ma non sei stata presente la scorsa settimana. Ci stiamo trasferendo, ricordi?'' Sfiora la mia guancia lievemente.

Come posso dimenticare? Ci trasferiremo a Londra in meno di una settimana. Non l'ho ancora detto a nessuno, tranne che per il nostro gruppo formato da quattro persone. Megan; la mia migliore amica, Cassidy, Matt e Jim. Abbiamo buoni rapporti con Harry ma abbiamo i nostri limiti, non ce la prendiamo con lui. A volte lo aiutiamo, ma ci teniamo a distanza.

Mi affretto a prepararmi per andare a scuola. Non voglio creare alcun dramma che mi farà sembrare una puttana.

Nel momento in cui raggiungo la prima ora della nostra classe, penso sia già iniziata. Il nervosismo accresce dentro me, Harry e Chad ci saranno. Cammino attraverso il corridoio vuoto, spingo lentamente la porta e sbircio dentro l'aula.

''Posso entrare?'' La mia voce in un sussurro. Tutti i volti si girano verso di me, un bisbigliare comune fa eco nella stanza. Fatemi indovinare, Chad lo ha già riferito a tutti. Non faccio contatto con nessuno dei volti che mi fissano.

''Beth, che sorpresa. Prendi posto.'' Il mio insegnante lampeggia un sorriso. E' uno dei migliori professori ed il mio preferito, anche io lo sono per lui. Avanzo timidamente in classe, alla ricerca di un posto vuoto. L'unico adocchiato è accanto ad Harry. Fisso il punto, combattendo se sedermi o meno. La schiena di Harry è di fronte a me, la sua spalla sale e scende rapidamente. L'immagine da prima era impressa nella mia mente.

''Vieni avanti e accomodati.'' Il mio professore cattura la mia attenzione. Sorrido, dirigendomi verso il posto vuoto. Non mi sono mai, in questi tre anni, seduta accanto a lui, per quanto mi ricordi.

L'insegnante inizia a spiegare la lezione. Mi limito a guardare la lavagna. Percepisco la tensione tra di noi. Harry sta armeggiando con la sua penna, il suo nervosismo è evidente. Io gioco con l'angolo della pagina, non prestando molta attenzione alla lezione. I miei occhi impotenti fissano il costante giocherellare della sua mano. Identifico alcuni tagli sulle sue nocche, i quali non sono poi così grandi. Sono di quel giorno, non è vero? Dio sa cosa sia successo dopo che me ne sono andata. Si sono presi a botte di nuovo? Non c'è dialogo tra di noi. Lo continuo a guardare ogni tanto rendendolo più nervoso.

La campanella della scuola mi fa trasalire e tutti gli studenti si precipitano fuori. Dovrei parlare con Harry? Dovrei domandargli per quale motivo mi abbia aiutato? Dovrei ringraziarlo? Prima che potessi trattenermi, la mia bocca agisce.

When we're 19. [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora