Chapter 38.

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''Even in the familiar there can be surprise and wonder.'' - Tierney Gearon.

POV DI BETH

Guido sorpassando i lenti veicoli, canticchiando una delle tracce in riproduzione sulla radio. Harry essendo il dormiglione che è non poteva alzarsi anche questa volta. Non so nemmeno quando ha lasciato casa mia; deve essersene andato abbastanza tardi.

Tutto ciò di cui riesco a ricordarmi di ieri sera è che mi stava cantando una canzone per farmi addormentare. E, naturalmente, le cose avvenute prima. Non sapevo come muovermi in un primo momento, ma sicuramente bisogna interessarsi di questo prima o poi e ci sono riuscita da sola, al solo pensiero arrossisco di un rosso luminoso. L'immagine di lui in quel momento è estremamente irresistibile.

Il mio telefono inizia a squillare quando fermo la mia auto al semaforo. Il traffico sembra completamente bloccato qui intorno e dopo aver lavorato per una settimana mi rendo conto che questo avvenimento sia successo due volte. Oggi me ne sono andata di casa con mezz'ora d'anticipo.

Il nome di Harry appare sullo schermo con una delle sue foto provocanti che mi portano sempre a fare un sorriso. Rispondo ridacchiando, conoscendo in qualche modo le sue prime parole.

''Sono in ritardo, non è vero?'' Soggnigna leggermente, la sua voce mi assicura che si fosse appena alzato.

''Si.'' Ridacchio.

''Dannazione. Come fai a svegliarti così presto? Sono le fottute otto di mattina.'' Lui sbuffa, le sue parole escono pigramente.

''E' tutto okay. Non ti ho mai detto di alzarti. Non sei una persona mattiniera.'' Realizzo il cambiamento da rosso a verde e aziono la macchina.

''Ma ti verrò a prendere...'' Il telefono si abbassa sul mio grembo, non appena mi rendo conto di un poliziotto, il quale si trova sull'asfalto della strada. E' come se i suoi occhi si fossero impiantati su di me ma mi sono comportata in modo normale, allontanandomi dal posto. Afferro nuovamente il mio telefono dopo che l'uomo era scomparso.

''Ti chiamo più tardi piccolo. Sto guidando. Ti amo.'' Concludo la chiamata rapidamente senza ascoltare Harry solo perché sapevo la sua risposta sarebbe stata prendermi in giro per aver usato 'piccolo'. Queste parole scivolano dalla mia bocca.

Dave si trova già nell'ufficio del signor James quando arrivo e lui mi rivolge un sorriso lucente.

''Buongiorno.'' Sorrido, chiudendo la porta dietro di me. Entrambi rispondono allo stesso tempo prima di ridacchiare l'un l'altro. Come posso dimenticare quanto il capo possa essere cordiale e aperto. L'opposto totale di quello che avevo immaginato.

''Walker, stavamo giusto parlando di lei. Si accomodi.'' Il mio capo mi accoglie, facendomi cenno di prendere posto sul divano accanto a Dave. Annuisco in risposta, i miei tacchi producono un ticchettio mentre mi dirigo verso il divano bianco panna. Mi sento a disaggio sotto lo sguardo di Dave, i suoi occhi perlustrano da capo a piedi il mio vestito mentre avanzo verso di lui.

Le nostre ginocchia si sfiorano quando mi sistemo sul divano, il mobile è diventato troppo piccolo per fornire abbastanza spazio tra di noi. Mi scosto, terminando il contatto tra il mio ginocchio e la sua coscia.

Parliamo per quasi mezz'ora, ridendo un minuto prima e restando seri quello dopo. Il signor James continuava a dirci quanto fosse fortunato ad avere persone così intelligenti e responsabili come noi. Lui è veramente il miglior capo qui. Apprezza il nostro duro lavoro così tanto che mi rende più fiduciosa.

Il giorno passa abbastanza velocemente e decido di andarmene presto oggi, non sento Harry da questa mattina e mi sto un po' preoccupando per qualche ragione. Non mi ha mandato un messaggio e nemmeno chiamato. Non mi piace davvero quando fa così, mi rende agitata e frustrata alle volte. Qualche volta mi chiedo se abbia il telefono a portata di mano o no.

When we're 19. [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora