POV CLARA
Mentre sto per dirigermi verso il bagno prima di andare a dormire, sento il campanello suonare.
Chissà cosa avrà da dirmi quella stordita a quest'ora della sera, già mi pregustavo il mio morbido materasso, invece dovrò stare ancora in piedi ad ascoltare qualche suo sclero.
Apro la porta abbastanza contrariata.
"Ehi Hiseu, ancora scazzi sul l...".
Non riesco a finire la frase perché quello che vedo mi paralizza.
No, no, no, no, no!
Lui è in piedi fuori dalla mia porta, i capelli che grondano acqua perché fuori sta diluviando, con una mano appoggiato allo stipite che mi sta fissando.
Appena il mio cervello realizza chi è la persona di fronte a me, alzo il braccio e lo trascino letteralmente dentro casa mia, col terrore che qualcuno abbia potuto vederlo.
"Che cazzo ci fai qui?".
Non doveva capitare, ne ora, ne mai.
Proprio adesso che le cose stavano migliorando, un solo appuntamento, mi mancava un solo fottutissimo appuntamento e poi mi sarei potuta considerare la sua ragazza.
Invece sei qui, nel mio appartamento, che tremi come una foglia e il mio istinto sarebbe solo quello di abbracciarti e scaldarti.
Lo blocco prima che possa farmi fare qualche cazzata.
"Allora?".
"Non ce la faccio più Clara. Ogni giorno faccio finta di essere andato oltre, ma è impossibile. Ho un disperato bisogno di te, di noi".
Ignoro le solite farfalle nello stomaco maledicendole e cerco di rimanere seria, non posso e non voglio cedere, finalmente stavo tornando a vivere, non puoi farmi questo.
"E cosa vorresti che faccia? Dopo le tue belle parole dovrei correre tra le tue braccia?".
Mi avvicino ancora di più a lui, voglio che mi guardi dritto negli occhi.
"Mi hai distrutta, e ora che finalmente sto ricucendo la ferita, tu piombi in casa mia e pretendi che ti perdoni?".
"Lo so Clara, ho cercato di allontanarti per proteggerti da una vita di merda".
"Sì, dopo avermi fatta innamorare perdutamente di te!".
"Anche io ti amo Clara, è proprio per questo che ora sono qui".
La sento, sento la prima crepa che si sta formando nel mio muro, quel muro che con tanta fatica mi sono costruita intorno per proteggermi da lui, dal suo ricordo.
"Non me ne frega un cazzo! Mi sto lentamente risollevando dopo mesi d'inferno. Non voglio tornare indietro".
"Ti prego" dice cercando di sfiorare la mia mano, ma io mi allontano.
Seconda falla, questa è più profonda della prima, lentamente vedo la figura di Min-jun farsi più offuscata, come se si stesse allontanando da me.
"Non voglio più sentire una singola parola. Vattene da casa mia!".
Finalmente vedo la sua convinzione vacillare e il mio ego trionfare.
Abbassa lo sguardo e si volta verso la porta, appoggia la mano sulla maniglia e la abbassa, ma prima di aprirla si gira verso di me un'ultima volta.
"Ti aspetterò per sempre Clara".
Apre e se ne va.
Le fondamenta del mio muro cedono improvvisamente e le pareti di mattoni crollano intorno a me.
Con uno scatto esco dalla porta e lo raggiungo prima che arrivi alle scale, afferro il suo braccio e lo faccio voltare.
Senza dargli nemmeno la possibilità di ribellarsi annullo la distanza che ci separa e premo con forza le mie labbra alle sue.
Dio come mi sono mancate, il mio ossigeno, la forza di gravità che mi tiene ancorata a terra.
Sento le sue braccia avvolgermi e senza dirci nulla rientriamo in casa mia, non allontanando mai i nostri corpi.
Faccio veramente schifo come bugiarda, perché la verità è che non stavo andando avanti, ero semplicemente bloccata in un limbo, in attesa che lui tornasse a prendermi, e ora che è qui tutto il mio essere, ogni cellula del mio organismo, sente che non può più fare a meno di lui.
Chiudiamo la porta con il peso dei nostri corpi, le nostre mani che scorrono, desiderose di tornare ad esplorare ciò che veramente amiamo.
Mi aggrappo ai suoi capelli e con un salto gli avvolgo la vita con le gambe, percepisco distintamente l'eccitazione crescere e il desiderio di rivederlo nudo prende il sopravvento.
Sorreggendomi con la forza delle cosce mi stacco da lui e afferro i lembi della sua felpa, aiutandolo a liberarsi di quell'inutile stoffa.
Poi con una foga che non pensavo di possedere mi ributto sulla sua bocca, la sua lingua che gioca con la mia, le sue mani ancorate al mio fondoschiena.
Senza accorgercene ci dirigiamo verso la camera da letto e, in preda alla passione, ci lasciamo cadere letteralmente sul materasso.
E' meraviglioso, sento che sto tornando a vivere ora, qui, avvinghiata al suo torace nudo, insieme all'uomo che non ho mai smesso, nemmeno per un secondo, di amare.
Volevo fare la dura, quella che ce la fa da sola, quella che non ha bisogno di lui, ma chi voglio prendere in giro! Io dipendo totalmente da Jung Kook.
Come lui mi ha venduto la sua anima quando ho risposto alla sua chiamata, io gli ho ceduto la mia nel momento esatto in cui ci siamo sfiorati per la prima volta mesi fa.
Mi sollevo e mi levo la camicia da notte che stavo indossando, rimandando solo con gli slip.
Anche io ti sono mancata, lo vedo chiaramente da come mi stai guardando, da come i tuoi polpastrelli mi stanno sfiorando la pelle.
Non resisto più e guidata solo dal mio amico mi sporgo verso il comodino dove custodisco gelosamente i preservativi che non ho mai avuto occasione di usare.
Noto subito il suo sguardo allarmato, probabilmente è convinto che me la sia spassata e glielo lascio credere, perché sono ingenua, ma non scema, so benissimo che in questi mesi non te ne sei stato con le mani in mano.
Estraggo un profilattico e mi riavvicino a lui, slacciandogli la cintura e liberando la sua erezione, metto la protezione, mi levo gli slip e sedendomi a cavalcioni su di lui mi faccio penetrare.
Sento un leggero dolore che però cede subito il posto al piacere più estremo, inizio a muovermi su di lui prima piano, poi sempre più velocemente, fin quando lo vedo sorridere e, con un gesto deciso, ribalta la situazione.
Ora sono io quella sotto, quella in balia del suo corpo, ma con stupore lo vedo bloccarsi e avvicinarsi al mio orecchio.
"Ti amo Clara e non ti lascerò più andare. Ora sarai per sempre mia".
Non chiedo di meglio Jung Kook, perché ti amo più della mia stessa vita.
Una lacrima esce dal mio occhio, ma viene subito frenata dalle sue labbra che si appoggiano sul mio zigomo, impedendole di proseguire oltre.
Memore del passato gli dico l'unica frase che la mia mente riesce ad elaborare: "non lasciarmi andare Jung Kook, perché ho un disperato bisogno di te. Ti amo da impazzire".
Appoggia le sue labbra alle mie e ricomincia muoversi dentro di me.
Sento un misto di felicità ed eccitazione farsi strada nel mio corpo fin quando esplode in un orgasmo mozzafiato, poco dopo lo sento raggiungermi.
Stremati dalle troppe emozioni ci accasciamo uno di fronte all'altra sui cuscini, guardandoci nel profondo, le nostre mani unite consapevoli che ormai il dado è tratto: non ci sarà più possibilità di separarle.
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Venere & Marte [J.JK]
RomanceClara è una giovane universitaria italiana immersa totalmente nello studio, vorrebbe laurearsi e trasformare la sua passione per il montaggio video in un lavoro. Un giorno però prende una decisione difficile: lasciare un commento puramente tecnico s...