CAP 13:

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POV CLARA

"Perfetto. La ringrazio molto. Arrivederci".

Mi inchino verso lo schermo e termino la chiamata.

Nonostante la barriera linguistica mi hanno confermato che sono rimasti molto soddisfatti dal mio Curriculum e che non vedono l'ora che inizi a collaborare con loro, ci vorrà ancora qualche mese, ma non vedo l'ora.

Finalmente dopo varie ricerche sono riuscita a trovare un lavoro, per di più proprio nel campo del montaggio video.

Unico particolare: la sede di quest'agenzia non è proprio vicinissima, per la precisione si trova a 8.879 Km di distanza, a Seoul, in Corea del Sud.

Già, mi sono convinta, nessuno sa della decisione che ho preso, nemmeno lui, so che può sembrare una scelta avventata, ma giuro che ci ho riflettuto molto.

In primavera ho iniziato a capire quello che volevo veramente: lavorare nel campo dell'audiovisivo e incontrare Jung Kook.

Perché non unire le due cose?

Io ho sempre amato viaggiare, in particolare adoro i paesi asiatici e la Corea mi ha sempre affascinato.

Ho fatto alcune ricerche e ho notato che come città può offrirmi molto, così ho iniziato a contattare tutte le case di produzione e le agenzie coreane che riuscivo a scovare su internet, in più ho cominciato a frequentare online un corso di lingua coreana.

Con l'inglese non è un problema, ma visto che l'obiettivo è andare a vivere la, forse è il caso che inizi a parlare anche la loro lingua.

Ho trovato un impiego e sto pian piano imparando a parlare coreano, mi manca solo una cosa: una casa in cui vivere.

Fortunatamente sono riuscita a contattare un gruppo di italiani che vive a Seoul da qualche anno e mi stanno dando una grande mano, hanno già individuato qualche appartamento che potrebbe fare al caso mio, devo solo capire in che posizione si trovano e quanto costano.

Diciamo che i lavori che ho svolto durante questi anni di studi mi hanno permesso di mettere da parte un po' di risparmi.

Dimenticavo: due giorni fa mi sono anche laureata.

Si è svolto tutto online, io e le mie compagne ci siamo messe giù da gara e abbiamo discusso la tesi dall'appartamento di Silvia.

E' stato strano ma allo stesso tempo emozionante, dopo tante fatiche siamo riuscite a concludere il nostro percorso di studi.

A turno ci siamo sedute davanti allo schermo del computer, non abbiamo voluto nessuno li con noi, nessun genitore emozionato, nessun amico a filmarci, sapevamo che con loro avremmo festeggiato poi con calma, solo noi e i nostri professori ad ascoltarci.

Nonostante non fossimo realmente li in aula con la commissione ci sentivamo agitate, elettrizzate, impazienti di portare a termine il lavoro.

La prima è stata proprio la padrona di casa, Silvia, la più attenta, la più diligente, la più riflessiva tra noi quattro.

Poi è stato il momento di Elisa, la più sicura di sé, la più furba, la più preparata.

Stili diversi, ma entrambe dotate e sono sicura che non avranno problemi ad entrare nel mondo del lavoro.

Dopo Ludovica, la ragazza con cui ho legato di più, solare, espansiva, testarda, quando si mette in testa qualcosa è impossibile fermarla, va dritta per la sua strada senza guardarsi indietro, finché non raggiunge il suo obiettivo.

Infine io, quarta ed ultima, insicura, ingenua, impacciata, la più spaventata, ogni volta che vedevo una di loro terminare ed alzarsi sentivo la morsa allo stomaco farsi sempre più forte, il terrore puro di sedermi e dimenticare ogni singola parola, ma nonostante il mio corpo fosse agitato sono riuscita a ripetere la mia tesi al meglio.

Venere & Marte [J.JK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora