CAP 41:

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POV JUNG KOOK

Ci siamo, è finalmente giunto il momento che stavamo attendendo da anni.

Insieme, lo affronteremo tutti e sette insieme, è questo il tacito accordo che abbiamo firmato, come abbiamo sempre fatto, saliremo uno dopo l'altro su quel bus e inizieremo questa nuova avventura sorreggendoci a vicenda.

Se mi riguardo indietro è pazzesco pensare a tutto il tempo che è passato.

L'anno in cui l'ho conosciuta, il momento in cui l'ho incontrata, poi la nostra separazione e il nostro rappacificamento, gli ultimi album e l'ultimo concerto, fatto proprio qui, a Seoul, nel nostro stadio olimpico, e infine il giorno dello scioglimento del gruppo.

Non rimpiango nulla della mia vita come golden maknae dei BTS, è stato come vivere un sogno, ora però è giunto il momento di affrontare la realtà e diventare finalmente uomo, eseguire i miei doveri da buon coreano e intraprendere finalmente il militare.

La decisione di partire insieme è stata abbastanza scontata, anche perché questo vuol dire poter stare ancora tutti e sette uniti per altri due anni.

Certo, non sarà più come prima, ma almeno la separazione sarà più graduale.

C'è solo una cosa che mi distrugge del fatto di dover partire: dover lasciare Clara da sola per 24 lunghissimi mesi.

Ci potremo vedere una volta al mese, e so che ora ti danno la possibilità di usare il cellulare un paio di ore al giorno, ma non sarà mai come averla qui con me, devo tenere duro per lei, per noi.

Sarà difficile per entrambi, ma ne abbiamo superate tante e so che supereremo anche questa, ma prima di sparire dalle scene per due anni voglio farle un piccolo regalo.

So benissimo quanto vorrebbe gridare al mondo intero che lei è la mia ragazza, ma per ovvie ragioni non può farlo, così ho deciso di dare a tutti un piccolissimo assaggio.

Riguardo la foto che ho inserito nel post, devo solo cliccare pubblica e poi sarà ufficiale.

E' uno scatto che sono riuscito a rubarle un giorno che era qui da me.

Si vede lei di schiena, con le braccia appoggiate al bracciolo del mio divano, semi sdraiata, con indosso una mia felpa, le gambe nude lasciate ricadere giù con i piedi crociati e appoggiati a terra, i capelli lunghi e sciolti, mentre è intenta a guardare fuori dalla finestra.

Nulla di tutto ciò che la circonda è riconoscibile, il salotto, i palazzi fuori sfuocati, il suo riflesso sul vetro che, fortunatamente, dall'angolatura da cui ho scattato la foto, non si vede, è impossibile capire dove è stata fatta e chi è la persona di spalle.

So benissimo che le mie fan analizzano tutto nei minimi particolari, e non mi permetterei mai di farle correre qualche rischio, soprattutto ora che sto per partire.

Ci siamo, ricontrollo un'ultima volta lo scatto, scrivo e finalmente la pubblico.

Una sola piccolissima cosa scritta in inglese sotto all'immagine: aspettami.


Dopo due ore dalla pubblicazione del post, la vedo entrare in casa mia tutta trafelata.

Domani devo partire e visto che questa è l'ultima sera, la vogliamo passare insieme, corre verso di me e mi avvolge con le braccia, nascondendo il volto nel mio collo.

"Certo che ti aspetto amore mio" dice tra un singhiozzo e l'altro.

"Immagino che tu abbia visto la foto".

Si stacca e incastra i suoi meravigliosi occhi verdi nei miei.

"Sì. Comunque sei fuori, le tue fan sono letteralmente impazzite!".

"E' inutile continuare a far credere a tutti che sono un uomo puro e casto".

"Sì, però se scoprissero chi sono...".
La blocco subito.

"Tranquilla. E' impossibile risalire a te dalla foto. Non ti metterei mai in pericolo".

Vedo il suo sguardo tranquillizzarsi e rilassarsi.

"Lo so".

Si allunga e mi regala uno dei suoi stupendi baci.

Dio quanto mi mancherà, spero soltanto di non impazzire.

Mentre cerco di non pensare al dopo, la trascino con me verso la camera da letto, un'ultima volta, prima di separami da lei.

"E' arrivato il momento" mi dice stringendomi forte.

Già, è solo mezzanotte, ma domani dovrò svegliarmi prestissimo e non voglio doverla salutare di corsa, così abbiamo deciso si separarci qualche ora prima.

"Ti amo Clara".

"Anche io ti amo. Vedi di non farti ammazzare, ti prego".

"Tranquilla. Hai tempo due anni per prepararti psicologicamente, sfruttali bene".

Scoppia a ridere e aumenta la stretta intorno alla mia vita.

"Non vedo l'ora Jung Kook. Ora è meglio se vado".

"Non farlo. Lo vedo che stai per piangere".

Si stacca da me e scuote la testa.

"Non sto per piangere" dice tirando su col naso e strofinandosi gli occhi.

Come no! E cosa sarebbe quel liquido trasparente che ti sta rigando le guance?

La circondo col braccio destro e la ributto contro il mio corpo.

"Anche tu mi mancherai piccola".

Sento le sue mani aggrapparsi alla mia maglietta e cerco di frenare i suoi singhiozzi accarezzandole la testa.

Finalmente si è calmata e ha smesso di sussultare, si allontana e finisce di asciugarsi gli occhi.

"Appena arrivi scrivimi".

"Certo" le rispondo regalandole un dolce sorriso.

Si gira e si avvia verso l'ingresso, mentre io rimango in piedi al centro del salotto.

"Ciao" mi dice voltandosi verso di me, per poi sparire definitivamente dietro la porta.

"Ciao amore mio, ci rivediamo presto".

Venere & Marte [J.JK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora