CAP 56:

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POV HISEU

"Grazie Jun-Long, era tutto squisito" dico avviandomi con lui verso l'uscita del ristorante.

In giro deve esserci qualche festa di paese perché le strade sono colme di gente che passeggia.

Mi avvicino a lui e più lo osservo, più mi rendo conto che non è poi così brutto, in fondo è alto come me, un fisico magro, un bel sorriso, ma soprattutto si vede che ci tiene a fare bella figura, è tenerissimo.

So bene che non sarà facile, ma so anche che il tempo mi aiuterà ad accettare sempre più questa situazione.

Mi sta raccontando di come è riuscito a ottenere il suo posto di lavoro dopo anni di studi e osservo il suo profilo rapita dalle sue labbra sottili, mentre attaccata al suo braccio camminiamo per le vie di Suncheon.

Chissà se ha avuto altre ragazze prima di me, non riesco a decifrarlo e soprattutto non ha ancora voluto affrontare l'argomento.

Rido sentendo l'ultima sua frase, anche se in verità non lo sto proprio ascoltando, così distolgo lo sguardo dal suo volto per evitare di perdermi in altre fantasie quando improvvisamente i miei occhi mettono a fuoco il mio peggiore incubo, immobile, che mi fissa, proprio davanti a me.

Come ha fatto a scoprire dove mi trovo?

"Jun-Long andiamo via, ti prego" lo imploro trascinandolo indietro e voltandomi.

"E' successo qualcosa Hiseu?".

"No no, tranquillo, ora andiamo" dico accelerando il passo.

"Hiseu!".

Perché ti sei bloccato Jun-Long, perché?! Dobbiamo tornare a casa, si è fatto tardi.

"Quel ragazzo ti sta chiamando" dice girandosi nella sua direzione.

"Non mi interessa, andiamo".

Lo sto letteralmente trascinando e la cosa non mi risulta poi così difficile visto che è quasi più magro di me.

Forse sono riuscita a seminarlo e questa stupida festa di paese gioca a mio favore.

"Ti prego Hiseu, fermati" dice avvicinandosi a noi e facendosi strada tra la folla.

Stringo ancora di più il suo polso e inizio a correre, scappo via da lui e da tutti i sentimenti che provo nei suoi confronti.

Dopo dieci minuti raggiungiamo un piccolo parco appartato e quando vedo che non c'è nessuno rallento il passo.

"Chi era?" mi chiede esausto per la corsa.

"Nessuno. Un tizio di cui non voglio parlare".

"Hiseu!" urla con il fiato corto.

Ancora?!

Mi volto come una furia e incastro i miei occhi nei suoi.

"Che cazzo vuoi Jong-in?".

"Ti prego, parliamo un secondo".

"Non ho nulla da dirti, tornatene pure a Seoul tra le braccia della tua ragazza!".

"La mia ragazza?".

Adesso fai pure il finto tonto, bravo, continua così, perché stai solo riuscendo ad aumentare l'odio nei tuoi confronti.

"Non prendermi per il culo Jong-in! Ho visto il tuo telefono quella notte! Ti stava chiamando!".

"Chi? Intendi Jennie? Se è lei non stiamo più insieme da anni! E' solo un'amica. Tieni, leggi se non ci credi" dice accendendo il suo telefono e mostrandomi la chat con lei.

I miei occhi leggono velocemente i messaggi ed effettivamente non sembra stiano insieme, ma ormai poco importa.

Questa volta mi avvicino ancora di più a lui, voglio che mi ascolti bene.

"Senti Jong-in! Cancellami, dimenticati di me come io ho fatto con te! E' stata solo una notte di sesso, nulla di più! Rassegnati, non siamo più i ragazzini innamorati di un tempo. Andiamo Jun-Long" dico afferrando la mano del mio accompagnatore e trascinandolo lontano.

Si è deciso! Ha smesso di parlare, probabilmente sta tornando sui suoi passi.

"Ti sbagli. Io ti amo ancora".

I miei piedi si bloccano di colpo e sento il corpo di Jun-Long sbattere contro il mio.

Dai Hiseu! Lo sta dicendo apposta, non credere alle sue stupide parole e all'improvviso la circolazione si riattiva facendomi riprendere il passo e ignorando quello che mi ha confessato.

Avanzo sempre di più e percepisco la sua figura alle mie spalle sempre più lontana e la mia sempre più leggera.

"Puoi scappare quanto vuoi Hiseu, ma non cambia. Io ti aspetterò per sempre".

Di nuovo. Le mie gambe si fermano e ancora una volta Jun-Long sbatte contro di me senza dire nulla, probabilmente ammutolito da tutta questa situazione.

Ora però c'è qualcosa di diverso, le mie guance sono bagnate e la mia presa intorno alla sua esile mano sta allentando.

La mia testa mi sta ordinando di proseguire, ma il mio cuore è già tornato indietro, fondendosi con il suo.

Alzo lo sguardo al cielo, implorando gli Dei di farmi fare la cosa giusta e finalmente capisco.

"Mi dispiace Jun-Long...io non posso" sussurro, prima di voltarmi e correre verso l'uomo che non ho mai smesso di amare.

Nonostante la vista appannata lo vedo sorridente, con le braccia aperte pronto ad accogliermi e, senza dirgli nulla, lo raggiungo avvolgendolo e agganciandomi alle sue spalle possenti.

Le mie labbra premono con forza contro le sue, sentendo finalmente la linfa vitale tornare in me, dalla sua bocca alla mia.

"Ti amo Hiseu. Non ho mai smesso di amarti, mai".

"Nemmeno io" rispondo con le lacrime che non accennano a fermarsi e le sue mani che hanno raggiunto il mio volto.

Poi si allontana da me e allunga una mano nella mia direzione: "andiamo?".

"Andiamo" rispondo sorridendo e proprio come in quel vicolo buio, afferro la sua mano non più con la speranza, ma con la certezza di non doverla più lasciare.

Venere & Marte [J.JK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora