CAP 52:

180 8 0
                                    

POV KAI

Mi volto di nuovo verso lo specchio della sala prove, sono abbastanza incazzato.

E' da più di un'ora che cerco di concentrarmi sui nuovi passi del mio ultimo singolo, ma la testa non ne vuole proprio sapere di collaborare.

Sono passate quasi quattro settimane da quella festa, dal momento in cui l'ho rivista, dalla notte che abbiamo passato insieme, lei prima che mi svegliassi è sparita, fuggendo via da me proprio come ho fatto io anni prima.

Non è mai stata una persona vendicativa e dubito che lo sia diventata in questi anni che siamo stati separati, deve essere successo qualcosa, ne sono sicuro, ma che cosa esattamente?

Inizialmente ho cercato di lasciare perdere e considerarla solo come una notte di sesso d'addio, visto che non eravamo mai riusciti a salutarci, ma ultimamente non riesco a pensare ad altro se non al suo viso, al suo fisico mozzafiato avvinghiato al mio, al suo sguardo dolce, amorevole, al suo tocco delicato.

E' come se mi fossi reso conto solo ora che quello di cui inizio ad avere bisogno è proprio una donna così, dolce e innamorata, non una delle solite ragazze che provano a mettersi con me solo per il gusto di stare con un idol famoso.

Hiseu è sempre stata molto sincera nei miei confronti, fin dall'inizio, non si è innamorata di me per la mia bella faccia o per gli addominali scolpiti, stava con me perché mi amava, amava quel ragazzino impacciato, che non aveva nemmeno il coraggio di rivolgerle la parola, goffo in qualsiasi cosa facesse.

Anche quella sera ho capito subito che non ha afferrato la mia mano per provare le brezza di stare con un personaggio pubblico, ma semplicemente perché guardandomi ha rivisto il me di allora, quello a cui aveva giurato amore eterno.

Mi manchi cazzo! Mi manchi da morire e ora che ti ho ritrovata non riesco più a dimenticarti.

Non so veramente cosa fare, vorrei provare a contattarla, ma ho il terrore che non voglia più saperne, la paura di sentirmi dire che non mi ama più mi sta distruggendo.

Cerco di distrarmi avviandomi verso lo stereo e facendo partire la musica da capo, alzo il volume al massimo, il mio cervello deve cercare di concentrarsi solo e soltanto sul ritmo della canzone.

Questa volta non voglio e non devo fare errori, l'uscita del singolo è imminente e tra non molto dovremo iniziare le riprese del music video, non posso farmi trovare impreparato, non sarebbe da me.

Mi blocco focalizzandomi sulla mia figura riflessa nello specchio, mi concentro e parto, occhi chiusi, mi lascio guidare solo dal mio istinto e dalle parole della canzone.


Accendo il soffione della doccia, mi sistemo sotto il getto e inizio a strofinarmi il corpo per lavare via tutto il sudore che mi ricopre.

Le mie palpebre si chiudono automaticamente e subito vengo catapultato di nuovo in quel vicolo, il mio busto schiacciato contro il suo, poi in ascensore, la mia mano infilata tra le sue gambe, infine in camera, sdraiato sopra di lei mentre, insieme, veniamo colti da un orgasmo pazzesco.

Il mio braccio corre subito verso il miscelatore dell'acqua e improvvisamente da calda diventa gelata, quello che ci vuole per smorzare l'evidente eccitazione che sta crescendo dentro di me.

Basta pensarci, devo cercare di togliermela dalla testa, se è fuggita ci sarà un motivo e di certo a me non deve assolutamente interessare.

Mi dirigo verso gli spogliatoi e inizio ad asciugarmi, cercando di distrarmi pensando a qualcosa di buono che potrei comprarmi prima di passare da casa.

Tutto questo allenamento mi ha messo una fame atroce e il mio stomaco mi sta implorando di mandare giù qualcosa al più presto.

Meglio! Almeno il dolore non mi fa pensare a lei.

Mi rivesto velocemente tirando fuori dal borsone i vestiti più anonimi che trovo, mentre sono intento ad infilarmi un paio di jeans sento il mio telefono vibrare.

Mia madre, come al solito mi sono dimenticato, le avevo promesso che dopo la nostra ultima telefonata mi sarei fatto vivo io, invece ho fatto passare quasi un mese senza farmi sentire.

Se ora rispondo e mi urla contro, non posso fare altro che abbassare la testa e farmi insultare, è quello che mi merito in fondo.

"Mamma, ciao".

"Ciao tesoro, finalmente. Non dovevi richiamarmi?".

"Scusa, ho avuto un po' di cose da fare e mi sono dimenticato. Come stai?".

L'avessi mai chiesto! E' una santa donna, ma con un leggero problema di logorrea, da una semplice domanda di solito coglie la palla al balzo e parte in quarta a raccontare vita, morte e miracoli di tutte le persone che conosce, e non sono poche, anzi.

Metto il viva voce, appoggio il cellulare sulla panca e ne approfitto per finire di vestirmi.

Chiaramente metà del mio cervello sta ascoltando, ma l'altra metà è concentrata su tutt'altro.

Cosa potrà mai esserci di così tanto interessante nel sapere che il vicino di casa dei miei genitori, tra l'altro un uomo scorbutico e ben poco simpatico, ha deciso dopo anni di traslocare, lo sa solo lei.

Poi d'un tratto le mie orecchie captano un nome familiare e subito mi immobilizzo, in questo momento i miei pensieri si spostano repentinamente dal mio pranzo a lei, riprendo il mano il telefono e rimetto il microfono.

"Che cosa? Stai dicendo sul serio?".

"Sì, ha deciso tutto all'ultimo. Sua madre mi ha detto il mese prossimo".

Merda!

Non può farlo! Hiseu che cazzo ti è saltato in mente?!

Tutti i miei buoni propositi di dimenticarla vanno a farsi benedire, altro che dimenticarla, devo riprendermela.

"Mamma, scusa se ti interrompo ma devo scappare. Ti richiamo io. Ciao".

Non aspetto nemmeno che mi saluti, chiudo la chiamata e il mio dito inizia a scorrere sullo schermo in cerca del suo numero, l'unica persona che può aiutarmi in questa situazione.


Venere & Marte [J.JK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora