Capitolo II- Stanza 306

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Le strade di Medwegya suscitavano in me ancora paura e ansia.
Il fatto che molti palazzi, case o negozi fossero neri rendevano la città più terrificante di quanto non lo fosse già.
Dovrò farci l'abitudine!

Tolto l'aspetto tetro e oscuro, Medwegya non era così male. Ogni angolo della città, ogni vicolo, negozio, parco, albero, come ogni posto che visiti, sembrava raccontare anni e anni di storia.

«Appena arriviamo alla villa, vai con Stephan. Ti aiuterà con le valigie» Brayden svoltò a sinistra, ritrovandosi una strada buia avanti a se.
«Perché? Dove vai?»
«Garret mi ha convocato nel suo ufficio. Ci metterò poco, almeno spero ma comunque sia ho chiesto a Stephan di spiegarti tutto. A Iris ci penso io, quindi non preoccuparti»

Le luci dei lamponi si accesero illuminando le strade e la città iniziò a svegliarsi.
Iniziarono a uscire vampiri dalle proprie abitazioni, alcuni negozianti aprirono le loro attività e le strade, a poco a poco, si popolarono.

Per i vampiri, la vita iniziava la notte.
Era raro vedere un figlio della notte uscire il giorno, o almeno a Medwegya.
Brayden mi spiegò che molti vampiri, con il tempo, persero la capacità di resistere alle radiazioni emanate dal sole e la loro pelle, a contatto con la luce solare, bruciava.

Un signore attraversò subito la strada barcollando e, non appena vide la macchina, si fermò in mezzo alla via urlando e alzando al cielo la bottiglia che aveva in mano.
Brayden imprecò frenando la macchina.

«Levati dal cazzo vecchio di merda» disse dando un pugno sul volante «Lo investo, te lo dico»
«È ubriaco Brayden, non vedi?»
«Non può fermarsi in mezzo al cazzo»
Sbuffai amaramente e allungai il braccio per suonare il clacson.

Il signore, sentendo quel suono, sobbalzò facendo cadere a terra la bottiglia.
Iniziò a bisbigliare parole a caso e dopo una decina di secondi andò via.
«Era tanto difficile?»

La macchina riprese a muoversi e con la coda dell'occhio vidi la mano di Brayden stringere forte il volante.
Preferii non dire nulla ma ebbi l'ennesima conferma che Brayden, nell'ultimo periodo, era più irrequieto che mai.

Decisi spontaneamente di non interferire nella sua tormentata agitazione ma di capire, a poco a poco, cosa stesse succedendo.

Arrivati alla villa, come d'accordo, vi era Stephan ad attenderci insieme a Kyle che suggerì a Brayden dove parcheggiarsi.
«Ci vediamo dopo, cerco di raggiungerti il prima possibile. Ascolta bene quello che Stephan ti dirà e le regole che ci sono»

Scesi dalla macchina e sgranchii le gambe dopo due ore di viaggio.
Stephan venne da me salutandomi e, insieme a Kyle, presero le valigie dal bagagliaio.
«Andiamo Hazel, ti faccio vedere la tua camera»

Prima di entrare, mi girai a guardare Brayden che con Iris si diressero verso il lato opposto della villa.
«Com'è andato il viaggio?» chiese Kyle vedendomi soprappensiero.
«Oh, tutto bene. Un po' stancante ma d'altronde tutti i viaggi in macchina sono così»

Raggiungemmo l'ascensore che ci portò fino al terzo piano. Nel mentre Stephan prese a farmi un paio di domande, chiedendomi come stessi ultimamente e come reagissi alla nuova natura.
Notai un leggero imbarazzo di Kyle.

«Allora, questo è il terzo piano e qui finiscono le stanze. La numero 306 è la tua e lungo questo corridoio ci sono altre venti camere, tra cui la mia, di Simon, Denver, Akiko la ragazza di Tyson e Lycia. Brayden e gli altri sono al piano di sotto, quello che abbiamo visto di sfuggita. Ci sono altre camere di altri membri che non conosci ma che, spero, non daranno problemi. Comunque sia le camere sono solo nella zona ovest della villa, quindi non puoi sbagliarti. Per i bagni, ce ne sono due lì in fondo, vicino alle scalinate, con le docce e non sono misti. Ce n'è uno per noi e uno per voi ragazze. Spiegarti tutta la villa è impossibile, o almeno non adesso. Ti porterei nelle altre zone ma credo che per oggi basti. Ecco le chiavi»

Nightfall light [In pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora