Nightfall light [In pausa]

Capitolo XVIII-Scappa Hazel

Mi sono presa del tempo per me e, notando l'ultima data di pubblicazione, mi son resa conto di averne preso davvero tanto.
Proprio per questo vi lascio un riassunto dei capitoli precedenti.
Buona lettura!

Il mondo magico, che da anni è rimasto nell'ombra, rischia di essere scoperto per via dell'arrivo improvviso di strane creature in città che, violentemente, interrompono la quiete mondana causando svariate morti.
Il mondo è nel caos ed i vampiri sono sempre più convinti che la morte del loro amico c'entri, in qualche modo, con il clan nemico Il Drago D'Oriente, vecchi soci di Javier.
Nella villa, a tarda notte, arriva una lettera da parte dei capi delle comunità magiche che costringe Hazel a salire in macchina con Garret verso Palazzo Ramses a Lyon.

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«Togliti quel broncio sul viso. Stiamo andando a Lyon, dai capi delle comunità, non in viaggio d'affari» disse Garret alla guida della sua Audi nera.

«Non sono imbronciata, bensì arrabbiata» risposi dal sedile del passeggero, con il finestrino leggermente abbassato e lo sguardo rivolto verso l'esterno.

Dal riflesso sul finestrino vidi l'orologio dell'auto, in rosso, segnare le 04:56 di mattina.
Le strade, a quell'ora della notte, erano di una tranquillità assoluta.
Il cielo, invece, iniziava lentamente a rischiarire per poter dire addio all'oscurità della notte ed accogliere l'illuminante giorno.

Desideravo che restasse notte perché, più il cielo si schiariva, più ero vicina alla meta e al solo pensiero il mio corpo rabbrividiva per lo spavento.

Cercavo in tutti i modi di pensare ad altro ma, nella mia mente, sembravano scorrere soltanto pensieri negativi.
Viaggiare verso l'incognito, era questo quello che io e Garrett stavamo facendo in quel momento.

«Se ti avessi lasciato vedere Brayden, le avresti spiegato tutto, mostrato la lettera e lui avrebbe iniziato a dare di matto, dicendoti che sarebbe venuto anche lui, che ti avrebbe difeso e, alla prima parola scorretta nei tuoi confronti, chissà cosa avrebbe potuto fare. Non sopporta quelle persone e non credo sarebbe restato in silenzio. Proprio per questo è stato meglio così. Conosco Brayden, molto bene»

«Darà comunque di matto una volta sveglio ma, mi chiedo se l'avessi fatto perché conosci Brayden o perché sai a cosa sto andando incontro» dissi con tono infastidito.

Garret gettò il sigaro fuori, tenendo il finestrino abbassato. La brezza notturna, per via della moderata e costante velocità, muoveva i suoi capelli in modo disordinato.
«Ti ho già detto anche questo. Non farmelo ripetere e togliti quel broncio dal viso»

«Lo sai che non lo farò» tornai a guardare gli alberi ai bordi della strada.
«Dovrai farlo Hazel. Non so cosa vogliono quelle persone da te ma, qualunque cosa sia, non farti vedere in questo stato»

Tacqui, nei minuti seguenti, per calmare la mente che, in quel momento, era più ingarbugliata che mai.
Per mia fortuna, nella fretta, presi la mia borsa con dentro le cuffie e non esitai ad inondare i timpani dalla musica.

«Hazel» mi richiamò Garret, interrompendo quel momento di quiete «Dobbiamo organizzarci prima di arrivare a Lyon»
«Che vuoi dire?»

«Non devono sapere che siamo arrivati insieme. È arrivata una lettera anche a me ma la tua aveva come indirizzo Baker strett, Berna. Probabilmente avranno avvisato anche i tuoi. Dì loro che siete arrivati insieme a Lyon»

Perché mandare una lettera a Garret e, allo stesso tempo, a me?
Continuai a chiedermelo fino a quando non vidi, sulla destra della strada, un cartello con scritto 'Lyon'.

Portai la testa indietro aderendola al sedile e chiusi gli occhi per controllare il respiro.
Riportai all'orecchio la cuffia che tolsi per ascoltare Garret e alzai il volume al massimo.