Capitolo V-Quartiere Teleki

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Quella mattina era più fredda che mai. Il sole era nascosto da un manto di nuvole grigie che avanzavano velocemente per poter coprire l'intero cielo. Le temperature, per l'assenza della grande sfera calda, scesero toccando i sette gradi.

Ed è solo ottobre!
La pioggia avrebbe fatto il suo ingresso nell'arco di pochi minuti. Per questo, mi affrettai ad entrare nell'aula di fisica, vuota rispetto ai giorni precedenti. Ebbi la vasta scelta del posto adatto.

Quel giorno, in città, vi era una manifestazione sullo sciopero dei mezzi e la maggior parte degli studenti universitari andò a protestare.

Per le persone non automunite, l'unico mezzo di trasporto era l'autobus stesso ma ultimamente le corse diminuirono oppure, non passavano proprio.

«Come ci si veste ad una cena di famiglia?» dissi appena incontrai Rachel in uno dei corridoi dell'università.
«Ci sto pensando da ieri, sai? Che ne dici di una gonna stretta e un maglioncino o di un vestito carino, non troppo festaiolo per intenderci»

Iniziai a lamentarmi come fanno i bambini ma l'ansia era molta «Non ho mai conosciuto i familiari di Brayden, è la prima volta e non so cosa dire, fare e soprattutto cosa mettermi»

«Hai detto che vai da sua nonna giusto?»
«Si e sono già agitata per questo! Come se non bastasse, a quanto pare, ci sono alcuni suoi nipoti, cugini di Brayden»

«C'è anche Denver allora. Comunque è da ieri che ho l'ansia Hazel, dopo che mi hai scritto quel messaggio. Non saprei come risponderti ma hai un bellissimo carattere quindi, perché preoccuparsi tanto?»

«Rachel, sono per metà strega metà vampiro e loro sono tutti vampiri»
«Se stasera sarai te stessa, andrà tutto bene»

Furono le ultime parole di incoraggiamento che sentii quel giorno prima di tornare alla villa.
Le lezioni finirono alle tre e non appena arrivata in camera, aprii l'armadio per provare un paio di combinazioni.

Alla fine scelsi una gonna bianca a tubo con un maglioncino nero a collo alto, abbinati a degli stivali dello stesso colore. Ebbi tutto il tempo necessario per mantenere la calma con una doccia calda e riflessiva.

Non truccai molto il viso e lasciai che i capelli prendessero la loro piega naturale. Volevo essere me stessa, più che mai.

Verso le otto meno dieci fu Stephan a presentarsi alla mia porta, difendendo Brayden per via della convocazione, all'ultimo minuto, da parte di Garret. M'invitò ad aspettarlo alla macchina e stette con me fino a quando il suo migliore amico non venne.

«Come dovrei comportarmi?» dissi a Brayden dopo una decina di minuti di silenzio in auto.
«Normalmen-»
«Sanno della mia situazione?» domandai subito dopo, senza dare tempo a Brayden di rispondere.
«Che situazione? Se ti riferisci allo yokai, lo sa solo Denver»
«E del fatto che sono una strega, lo sanno? O lo sa solo Denver?»

Brayden afferrò saldamente il manubrio dell'auto e capii di averlo infastidito con quella domanda.
Si stanca facilmente quando si sente oppressato.

Sentii improvvisamente un vuoto allo stomaco e provai a rimediare all'istante «Era per saper-»
«Non voglio avere dei cazzi di problemi stasera. Evitiamo le sceneggiate e quando sarà tutto finito, parleremo»

Non aggiunsi altro, limitandomi a guardare le vie inesplorate della città.

La casa della nonna di Brayden si trovava a mezz'ora dalla villa, in particolare nella zona antica della città, quella piena di storie da raccontare.

Nightfall light [In pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora